Troppi incidenti in vetta, "La montagna è di tutti, ma non è per tutti"
Necessario lavorare tutti insieme per ricreare una cultura dell’andare in montagna più consapevole e attenta
"La montagna è di tutti, anche se non è per tutti: se un tempo ci si avvicinava con rispetto, accompagnati dagli esperti, dalle guide alpine o attraverso il Cai, un passo alla volta, adesso sembra esserci la tendenza a considerare tutto facile e immediato, magari perché si vede la foto di una bella escursione dell’amico sui social e si vuole ripetere l’esperienza, senza che però ci siano i presupposti per affrontarla in sicurezza". Una riflessione dal sapore a tratti amaro quella del Soccorso Alpino a fronte dell'aumento degli incidenti in vetta.
Troppi incidenti in vetta, "La montagna è di tutti, ma non è per tutti"
I dati parlano chiaro: nel territorio gestito dalla XIX Delegazione Lariana, nel 2022 ci sono stati 487 operazioni. Una tendenza al rialzo, che prosegue da alcuni anni: nel 2021 gli interventi di soccorso erano stati 433, 416 nel 2020, 382 nel 2019 e 335 nel 2018. Molti sono dovuti alla mancata conoscenza dei posti, a una percezione delle proprie capacità non corretta e alla scarsa attenzione verso le indicazioni di base per organizzare un percorso.
Nei giorni scorsi a Lecco si è tenuto un incontro istituzionale durante la Commissione IV si Palazzo Bovara per fare il punto sull’importanza di una informazione corretta nella prevenzione degli incidenti in montagna. All’incontro hanno partecipato anche il presidente del Cnsas Lombardo, Luca Vitali, il delegato della XIX Lariana Marco Anemoli, il capostazione di Lecco Massimo Mazzoleni e il vice capostazione, Giorgio Molteni. Sono emersi diversi spunti di riflessione e considerazioni sulle possibili azioni da intraprendere.
Il Cnsas spesso partecipa attivamente con gli organizzatori di varie manifestazioni di carattere sportivo o in qualche modo legate alla montagna, contribuendo a pianificare percorsi e assistenza, a individuare le criticità e a trovare soluzioni strategiche, oltre a valutare i tempi di percorrenza e orari, per garantire il massimo livello di sicurezza. "Per questo si invita a riflettere sull’importanza di avere organizzatori preparati, che sappiano gestire aspetti cruciali come la sicurezza del percorso, l’impatto dell’evento sul territorio o l’utilizzo di materiale ecocompatibile" sottolineano da Cnsas.
Ricreare una cultura dell’andare in montagna
La manutenzione dei sentieri è un altro aspetto, come anche la diffusione dell’e-bike, che richiede una valutazione rispetto a percorsi specifici.
"Lo scopo dell’incontro è quello di lavorare, tutti insieme, per ricreare una cultura dell’andare in montagna, più consapevole e attenta ai temi ambientali. Il Cnsas collabora da lungo tempo con diverse associazioni e realtà, per questo e per il bene di tutti è essenziale essere costruttivi: informare in modo corretto e completo, senza cercare polemiche pretestuose, vuol dire tutelare la vita delle persone che amano le escursioni, l’alpinismo, gli sport di montagna e la montagna stessa".