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Successo della serata "I donatori anziani: una risorsa per i pazienti in attesa"

L’evento si è confermato un’importante occasione di riflessione e confronto su un tema di grande rilevanza social

Successo della serata "I donatori anziani: una risorsa per i pazienti in attesa"
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La serata scientifico-divulgativa “I Donatori Anziani: Una Risorsa per i Pazienti in Attesa”, tenutasi il 10 ottobre al Teatro Smeraldo di Airuno, ha raccolto grande interesse e una partecipazione numerosa. Organizzata da Aido Lombardia in collaborazione con Aido Lecco, Aido Airuno e altre associazioni locali, l’evento ha messo in luce l’importanza della donazione di organi da parte di pazienti anziani, con un focus particolare sull’intervento della Dott.ssa Paola Manzoni, Direttrice Sanitaria dell’Hospice Il Nespolo e rappresentante dell’Associazione Fabio Sassi.

Successo della serata "I donatori anziani: una risorsa per i pazienti in attesa"

Nel suo intervento, la Dott.ssa Manzoni ha affrontato un tema particolarmente complesso e spesso poco discusso: le sfide della donazione al di fuori dellambiente ospedaliero. Ha sottolineato le difficoltà organizzative che si incontrano nel realizzare tali donazioni in contesti non ospedalizzati, come gli hospice o i territori periferici, dove la prassi è molto più complessa rispetto a quanto avviene nelle strutture ospedaliere. Tuttavia, ha ribadito la volontà e l'impegno di trovare soluzioni operative anche in contesti più difficili, qualora vi sia una chiara volontà espressa dal paziente o dalla famiglia.

La Dott.ssa Paola Manzoni

«Nell'ambito degli hospice, la donazione – che in ospedale segue protocolli ben definiti – diventa una sfida logistica e organizzativa molto più complessa», ha spiegato la Dott.ssa Manzoni. «Ma ciò non toglie che ci sia sempre una determinazione a onorare i desideri dei pazienti e delle loro famiglie, trovando lo spazio organizzativo necessario per rendere possibile questa forma di donazione. Anche in questi contesti, la donazione può rappresentare un valido strumento di elaborazione del lutto, aiutando le famiglie a dare un significato profondo alla perdita».

La Dott.ssa Manzoni ha inoltre fatto notare come il profilo dei pazienti stia cambiando: sempre più persone ricoverate in hospice sono caratterizzate da fragilità importanti, come la grande anzianità, che pone ulteriori sfide nel processo di donazione. La riflessione della Dott.ssa Manzoni ha avuto un forte impatto sul pubblico presente, che ha espresso il proprio apprezzamento per il delicato equilibrio tra il rispetto della volontà dei pazienti e le difficoltà pratiche legate al processo di donazione nei contesti extra-ospedalieri. Il dibattito successivo ha confermato l'importanza di continuare a lavorare per superare le barriere organizzative e burocratiche, pur mantenendo un’attenzione speciale alla fragilità dei pazienti anziani e alle esigenze delle famiglie.

La serata, aperta dalla proiezione del cortometraggio Seventyfive Bpm, già presentato al Festival di Venezia, ha visto anche l’intervento del Dott. Giuseppe Piccolo, Coordinatore Regionale Trapianti della Regione Lombardia, che ha sottolineato il ruolo fondamentale della sensibilizzazione pubblica e di Francesco Raponi di Aido, che ha fornito un quadro aggiornato sulla donazione degli organi sul territorio.

L’evento si è confermato un’importante occasione di riflessione e confronto su un tema di grande rilevanza sociale. L’Associazione Fabio Sassi, da oltre 30 anni impegnata nell’assistenza ai malati terminali attraverso l’Hospice Il Nespolo e una rete di supporto domiciliare, ribadisce il suo impegno nel promuovere una cultura della donazione e del sostegno alle famiglie. L’evento di ieri sera ha evidenziato quanto sia fondamentale continuare a sensibilizzare la popolazione sul tema della donazione degli organi, affinché sempre più persone, anche in età avanzata, possano considerare questo gesto come un’opportunità di dare nuova vita a chi è in attesa di un trapianto.

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