Solidarietà

Soroptimist Club Lecco in campo per le famiglie afghane

Ad oggi sono 10 le famiglie richiedenti asilo, con 47 immigrati, tra cui 11 donne e 13 ragazzi  già inseriti nel percorso scolastico.

Soroptimist Club Lecco in campo per le famiglie afghane
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Il Soroptmist Club di Lecco, in occasione della cena di Natale e del Soroptmist Day, ha organizzato una tombolata per raccogliere fondi che contribuiranno al sostegno delle famiglie afgane attraverso un progetto di rete composto da 12 Club di servizio e una rete di volontari e di sponsor.

Soroptimist Club Lecco in campo per le famiglie afghane

A distanza di 73 anni dalla dichiarazione universale dei diritti umani da parte delle Nazioni Unite, l'Afghanistan è considerato ancora uno dei paesi peggiori in cui essere donna, proprio a causa del fortissimo dislivello sociale nelle zone rurali e in quelle urbanizzate. Ad oggi, nel 2021, i diritti delle donne sono poco riconosciuti. La situazione è stata aggravata dal ritorno dei talebani e con il passare del tempo l'emancipazione femminile delle donne afghane potrebbe essere ancora più difficile e ostacolata. Il Soroptmist Internatonal, associazione mondiale di donne impegnate in attività professionali e manageriali, opera attraverso progetti ed azioni concrete per sostenere, attraverso la rete globale delle socie i Diritti Umani per tutti, in particolare in difesa dei diritti delle donne, promuovendo la parità di genere, il potenziale delle donne e l’empowerment.

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In  prima fila il Club di Lecco che ha organizzato una iniziativa benefica per sostenere le famiglie afghane. Il progetto supporta le Cooperative del sistema CAI e del programma SAI, che hanno accolto immigrati afgani giunti in Italia attraverso corridoi umanitari e che sono ospitati sul territorio della provincia di Lecco e Sondrio. Nell’ambito del progetto di accoglienza degli afghani, giovedì scorso una delegazione del Soroptmist Lecco, con la preziosa presenza della “Programme Director” Nazionale di Soroptmist Internatonal d’Italia Paola Pizzaferri, ha partecipato a Malgrate  alla merenda di benvenuto organizzata dal Comitato “Aquiloni nel Vento”, promosso e coordinato da Luca Mazzucchi.

Ad oggi sono 10 le famiglie richiedenti asilo, con 47 immigrati, tra cui 11 donne e 13 ragazzi  già inseriti nel percorso scolastico. Alcuni padri sono già stati inseriti in ambiti lavorativi, in particolare con lavori stagionali nell’area di Aprica. La rete aderente al progetto “Aquiloni nel Vento” si propone di soddisfare le infinite necessità: cibo, vestiti, oggetti di arredo, trasporto, assistenza medica specifica per donne, bambini e uomini arrivati senza più nulla e che hanno bisogno di crearsi una nuova vita e di avere una nuova casa. Ma anche supporto nel percorso di accoglienza e integrazione. Prioritario è stato giudicato l’apprendimento della lingua italiana e tutti i rifugiati Afghani frequentano scuole o corsi intensivi e fruiscono del supporto di insegnanti a domicilio, che prestano amichevolmente il loro tempo, per aiutarli nello studio. Q

uesto impegno è indispensabile per quello che sarà il passo successivo del progetto: trovare un impiego per ogni capofamiglia che consenta il raggiungimento di un’autonomia finanziaria, primo passo verso la conquista di quella libertà negata purtroppo nel loro Paese.

 

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