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Società sportive in fuga dal Bione? Torri smentisce: atteso il sopralluogo al centro sportivo

Dibattito acceso in commissione: spogliatoi problematici, piste di atletica e gestione degli impianti al centro delle critiche

Società sportive in fuga dal Bione? Torri smentisce: atteso il sopralluogo al centro sportivo

Il centro sportivo Bione di Lecco: fiore all’occhiello della città e dei lecchesi, con una grande struttura incastonata tra lago e montagne, oppure simbolo del degrado, con servizi non a norma e topolini che girano per gli spogliatoi? Ieri sera, giovedì 20 novembre 2025, nella commissione congiunta 1 e 4, si sono confrontate due visioni spesso opposte dell’impianto. Visioni che forse torneranno a «confrontarsi in loco», visto che è stato annunciato un sopralluogo nella struttura che verrà calendarizzato dopo il 29 novembre, ovvero dopo la riapertura del Teatro della Società di Lecco.

Società sportive in fuga dal Bione? Torri smentisce: atteso il sopralluogo al centro sportivo

Diverse le criticità sollevate da tempo, in particolare dalla consigliera comunale Lorella Cesana: «Nei mesi scorsi è emerso un documento, non di produzione comunale, in cui venivano evidenziate difformità tecniche, amministrative e relative alla sicurezza. Avevamo chiesto chiarimenti su quali interventi fossero stati effettuati per risolvere le problematiche evidenziate e se le criticità fossero effettivamente così gravi come sostiene il gestore. La risposta ricevuta dall’assessore Maria Sacchi durante il Consiglio Comunale però non chiarisce del tutto quali azioni siano state realizzate e se la situazione sia stata effettivamente risolta».

In particolare, secondo Cesana, i dubbi e le preoccupazioni maggiori riguardano la pista di atletica: «Era stato effettuato un sopralluogo a maggio, a seguito del quale era stata levata una contestazione alla società che aveva eseguito l’intervento. Successivamente però sono emerse nuove criticità. Considerando che la pista sarà sede delle gare dei Master Game 2027, è fondamentale sapere che tutto sia in ordine. Prima delle gare scatterà la revisione dell’omologazione, e mi preoccupa il rischio che non ci siano tempi sufficienti per eventuali interventi correttivi».

Non solo, ma l’elenco delle problematiche sollevate dall’esponente di Lecco Ideale prosegue: «Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, al momento ci sono tre strutture installate, ma solo una risulta effettivamente funzionante e nessuna delle tre è ancora allacciata alla rete. In passato era previsto lo smaltimento del cogeneratore, ma attualmente la situazione è ferma. Abbiamo ricevuto un finanziamento importante, che però risulta al momento congelato, e resta da capire quali siano le intenzioni del Comune riguardo all’utilizzo e alla gestione di queste strutture. Gli spogliatoi del Campo 4 si trovano in condizioni decisamente critiche, e purtroppo anche gli altri spogliatoi non sono messi bene, nonostante abbiano soltanto quattro anni di vita. Sul tema degli accessi, non ci sono controlli e il percorso per raggiungere i campi è molto lungo. Per garantire l’illuminazione, vengono addirittura tenute accese le luci del Campo 1, il che non è certo una soluzione ideale. Infine, il campo di atletica coperto risulta praticamente inutilizzabile a causa dell’eccessiva umidità. Il manufatto non consente la fruibilità che ci si aspettava, vanificando così le aspettative iniziali. Invece di installare le giostre al Bione, avremmo potuto prevedere altre attività sportive, come il crossfit o il beach volley. Essendo un centro sportivo, ritengo non sia opportuno inserire altro, ma concentrarsi su attività coerenti con la vocazione del luogo».

Un quadro decisamente a tinte fosche, e a mettere il carico da novanta, è stato quello di Corrado Valsecchi di Appello per Lecco: «Non è solo il numero uno della Calcio Lecco, Aliberti, a pensare di trovare uno stadio alternativo (il riferimento è alla questione Rigamonti Ceppi Ndr), ma anche i presidenti delle società che utilizzano il Bione stanno cercando strutture più adeguate. Dobbiamo prestare molta attenzione, perché nel giro di pochi mesi potremmo rischiare di perdere le attività sportive più frequentate. Attualmente c’è un avanzo di bilancio di 5 milioni di euro, congelato, destinato alla valorizzazione degli impianti sportivi. Una parte di questo fondo avrebbe potuto essere utilizzata per la centrale elettrica del Rigamonti Ceppi. Che senso ha avere un avanzo di tale entità e lasciarlo fermo? Soprattutto se consideriamo le denunce e le raccomandazioni, a partire da quelle di Lorella Cesana, che vengono sollevate da tempo. Sarebbe opportuno iniziare a utilizzare questa somma consistente per intervenire su alcune criticità, sia al Bione sia al Rigamonti Ceppi».

Problemi in merito all’illuminazione sono stati sollevati anche da Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia, mentre Alessandra Rota ha parlato addirittura di topolini che girano per gli spogliatoi. «16 anni di grandi idee e progetti, ma soprattutto di grandi fallimenti. Oltre al diritto allo studio, potremmo prevedere anche un piano per il diritto allo sport. Una possibile via sarebbe dividere le azioni in parte fredda e parte calda» ha rincalzato Stefano Parolari.

Decisamente una visione opposta quella di Andrea Frigerio della maggioranza che ha definito il Bione un fiore all’occhiello: «Certo, vanno migliorati i servizi e la gestione. Sulle problematiche, forse la soluzione non è il partenariato pubblico-privato. Il Comune, comunque, può fare un ragionamento autonomo e decidere in proprio».

Netta la presa di posizione dell’assessore Emanuele Torri, che ha innanzitutto illustrato i lavori effettuati per consentire i nuovi accessi al centro sportivo, in considerazione dei lavori del nuovo svincolo del Quarto Ponte: «Il centro sportivo sta vivendo un periodo di transizione anche a causa dei lavori legati alla viabilità e al Quarto Ponte. È stato necessario intervenire per garantire la sicurezza di chi accede, soprattutto dopo la chiusura dello storico parcheggio. Sono stati resi più sicuri gli attraversamenti pedonali e i percorsi di ingresso, compresa la sistemazione asfaltata verso la piscina. Ma parte durante questa Commissione è circolata molta disinformazione e sono state sollevate questioni non fondate. Si può affermare che il centro sportivo sia in condizioni di degrado o rappresenti un elemento di allarme. Comune e Regione sono intervenuti in maniera significativa. Non è vero che tante società vogliano lasciare la struttura, a me assolutamente non risulta. Concordo che l’aspetto che preoccupa maggiormente è quello della pista di atletica. Dai documenti risulta che tutto sia nella norma: la pista è stata collaudata, anche se è un aspetto che va comunque approfondito. Per la pista coperta, lo scorso anno ci furono problemi di condensa, ma poi la pista è stata regolarmente utilizzata. Per quanto riguarda i campi da calcio, non ci sono società che non abbiano avuto uno spazio assegnato. Non bisogna dimenticare che le tariffe consentono a migliaia di atleti di praticare sport».