Il sindaco Brivio interviene sulla vicenda Leuci

Il sindaco Virginio Brivio: "Continuiamo la “battaglia” ma non sostituiamo il privato".

Il sindaco Brivio interviene sulla vicenda Leuci
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Questa settimana l'aera ex Leuci è tornata alla ribalta per il caso dei  giocatori di soft air che hanno praticato la guerra simulata tra i capannoni lecchesi. Una vicenda che ha destato l'indignazione del comitato Cittadella della Luce e anche del Codacons. Ora anche il sindaco Brivio prende posizione.

La posizione di Virginio Brivio sul caso Leuci

"Figuriamoci se la questione Leuci non mi tocca da vicino specie in relazione alla tutela della salute dei cittadini!" scrive il primo cittadino di Lecco. "Parliamo di un’area da bonificare di 500 mq su area complessiva di quasi 20mila mq e di una storica azienda che ha cessato l’attività, ma che non è fallita o in concordato preventivo (come per esempio Tognetti, Vellutificio Redaelli, Corno Marco, Filca e Beco…). E la differenza non è solo giuridica, ma patrimoniale nel senso che alla Leuci la proprietà c’è ed è solida".

"Non è sempre responsabilità del Pubblico"

"So bene che il tiro al bersaglio ha quasi sempre il Comune o un ente pubblico al centro della traiettoria di frecce più o meno avvelenate" aggiunge. "Ma cerchiamo di capirci: mi piace e ritengo doveroso assumermi le responsabilità laddove si manifestano e chiamano in causa l’Amministrazione. Ad ognuno il suo. Ci tengo a far notare che le aree dismesse a Lecco sono molteplici e molte superfici sono addirittura superiori a quella della Leuci. Provate a immaginare se toccasse al Comune intervenire con risorse proprie dove il dominus è il privato". Non ci sarebbe fondo di solidarietà che tenga!"

L'ordine messo nei confronti della proprietà

"A margine, aggiungo che, come si sarà capito, molteplici soggetti si intersecano in queste vicende, a partire dall’ATS, Arpa per finire alla Magistratura" prosegue Brivio nel suo intervento. "Voglio dire in sostanza che noi faremo il possibile per far eseguire alla proprietà l’ordine già emesso con ulteriori diffide. E’ un atto il nostro determinante e da interpretarsi come “parte civile” dei lecchesi, ma poi le procedure e le dinamiche non dipendono solo da noi".

Il rapporto tra pubblico e privato

"E allora il caso Leuci è vivo e presente, la sensibilità pubblica intorno ad esso è un’occasione perché si possa ribadire un concetto essenziale e cioè che, come si verifica in altri settori, il rapporto tra pubblico e privato, in una città come Lecco, con la sua storia e la sua invidiabile genetica imprenditoriale, deve trovare un terreno di confronto e di responsabilizzazione più marcato rispetto al passato" conclude Brivio. "Non si chiedono al privato forme di mecenatismo più o meno mascherato, bensì la condivisione di un patto di solidarietà che, laddove funziona, vale assai di più dei patti di stabilità a cui siamo stati appesi per anni"

 

 

 

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