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Sicurezza urbana: anche Lecco tra i firmatari del documento unitario dei capoluoghi lombardi

Cinque le proposte operative inviate a Regione Lombardia: più formazione, accesso ai dati, strumenti aggiornati, risorse stabili e Street Tutor per la sicurezza urbana

Sicurezza urbana: anche Lecco tra i firmatari del documento unitario dei capoluoghi lombardi
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Anche Lecco ha sottoscritto il documento unitario in tema di sicurezza urbana proposto dal Comune di Cremona, un'iniziativa che ha coinvolto tutti e 12 i capoluoghi di provincia della Lombardia. L’accordo, che sarà ora presentato ufficialmente a Regione Lombardia, mira a rafforzare il ruolo e l’efficienza delle Polizie Locali, attraverso cinque proposte operative condivise e concrete.

A rappresentare il Comune di Lecco è stata la Vicesindaco e assessora alla Polizia Locale Simona Piazza, che ha sottolineato: “L'obiettivo è lavorare insieme per adeguare e migliorare il quadro normativo e organizzativo dei nostri corpi di polizia locale, così da rispondere in maniera sempre più puntuale alle esigenze dei nostri territori in costante trasformazione e ai bisogni dei nostri cittadini”.

Sicurezza urbana: anche Lecco tra i firmatari del documento unitario dei capoluoghi lombardi

L’iniziativa ha preso forma grazie all’azione congiunta dei Comuni di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, con il coordinamento dell’assessore cremonese Santo Canale, anche vicepresidente del Dipartimento Sicurezza di Anci Lombardia. Dopo il primo confronto svoltosi il 4 luglio a Mantova, il documento ha raccolto il consenso degli altri otto capoluoghi lombardi, tra cui Lecco, Milano, Monza, Como, Lodi, Pavia, Sondrio e Varese.

Il documento trasmesso lo scorso 31 luglio a Regione Lombardia propone innanzitutto di aggiornare il regolamento regionale relativo agli strumenti di autotutela in dotazione alla Polizia Locale. L’attuale Regolamento n. 5/2019, infatti, non è più allineato alla realtà operativa degli agenti: si chiede quindi di integrare le norme con un elenco aggiornato delle dotazioni (come spray, bastoni estensibili, giubbotti protettivi, bodycam), le modalità di formazione e abilitazione al loro utilizzo e un adeguamento complessivo al quadro normativo nazionale.

Un’altra richiesta importante è l’accesso diretto al sistema SDI, la banca dati interforze, fondamentale per i controlli su persone, veicoli e documenti. Al momento questo strumento è precluso alla Polizia Locale: i Comuni capoluogo chiedono l’avvio di una sperimentazione che consenta agli operatori debitamente formati e accreditati di consultare direttamente e in sicurezza il sistema, rendendo così più efficaci gli interventi sul territorio.

Un terzo punto fondamentale riguarda la formazione obbligatoria e continuativa degli operatori. Oggi i percorsi formativi risultano discontinui e poco strutturati. La proposta è di introdurre corsi semestrali obbligatori per gli agenti entro sei mesi dall’assunzione, corsi annuali per gli ufficiali e percorsi biennali per i comandanti, con un focus particolare sul consolidamento delle competenze gestionali e strategiche.

Sul fronte economico, i Comuni firmatari evidenziano l’urgenza di un aumento stabile delle risorse regionali destinate alla sicurezza locale. I costi per dotazioni, mezzi, tecnologie e videosorveglianza gravano oggi quasi interamente sui bilanci comunali. Si chiede quindi a Regione Lombardia di garantire un cofinanziamento strutturale, di sostenere le assunzioni e le ore straordinarie del personale impegnato nei progetti di sicurezza urbana e di aprire un tavolo per il riconoscimento economico, previdenziale e assistenziale della figura dell’agente di Polizia Locale, spesso chiamato a svolgere funzioni analoghe a quelle delle altre forze dell’ordine.

Infine, si chiede alla Regione di accelerare l’approvazione della legge per l’introduzione della figura dello Street Tutor, già presentata in Consiglio Regionale. Questo nuovo profilo professionale, ispirato al modello emiliano-romagnolo, avrebbe compiti di prevenzione, ascolto e mediazione nei contesti urbani più sensibili, operando in affiancamento alla Polizia Locale. Per farlo, sarà fondamentale finanziare percorsi formativi dedicati.

 “Una Polizia Locale forte e ben organizzata è un presidio fondamentale per il benessere e la qualità della vita dei cittadini – ha concluso Simona Piazza – e questa iniziativa rappresenta un passo importante per garantire risposte efficaci alle sfide quotidiane delle nostre comunità.

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