Sicurezza a Lecco, De Capitani: "Il sindaco non può essere il capro espiatorio"
"Un sindaco per il suo territorio è disposto a lottare fino alla fine, ma deve avere dalla sua parte gli strumenti per poterlo fare"

Dopo le polemiche che si sono infiammate a seguito dei recenti episodi di violenza nel capoluogo, riceviamo e pubblichiamo un intervento di Dante de Capitani, primo cittadino di Pescate e presidente della Conferenza dei sindaci del Lecchese sul tema della sicurezza a Lecco.
Sicurezza a Lecco, De Capitani: "Il sindaco non può essere il capro espiatorio"
Io credo che il sindaco di Lecco riguardo il problema della sicurezza stia facendo quello che il suo ruolo gli consente e non può essere preso a capro espiatorio per la situazione delle gang e delle bande che imperversano nella città di Lecco spaventando i cittadini.
Infatti la sicurezza dei cittadini lecchesi non è in capo al sindaco di Lecco che nel frangente ha meno potere anche del sindaco di Pescate.
Io infatti sono Autorità locale di Pubblica sicurezza e posso intervenire come già ho fatto nel mio paese, mente Mauro Gattinoni non lo può fare perché a Lecco ci sono già presidi di Pubblica sicurezza a cui tocca intervenire.

Questo i cittadini magari non lo sanno ma la legge è chiara ed è il Testo unico delle leggi di P.S.
In qualità di presidente della Conferenza dei sindaci del circondario di Lecco non posso tollerare i continui attacchi ad un collega che per legge non ha responsabilità sull'Ordine pubblico.
Volete che siano i sindaci i responsabili dell'Ordine pubblico invece che i prefetti?
Bene, ma allora dateci il potere di farlo e di coordinare noi le forze dell'Ordine.

Certo non è facile perche ormai anche Lecco si è riempita di gentaglia senza patria e senza rispetto e le leggi attuali non sono in grado di contrastare il fenomeno.
Un sindaco per il suo territorio è disposto a lottare fino alla fine, ma deve avere dalla sua parte gli strumenti per poterlo fare.
Dante De Capitani