MONTE MARENZO

Si svuota la casa di riposo: trasferita la metà delle anziane ospiti

Entro il 31 dicembre si metterà quindi con ragionevole certezza la parola fine alla storia, durata oltre mezzo secolo, di una struttura che per decenni ha ospitato donne anziane e fragili, prendendosene cura con grande amore e passione

Si svuota la casa di riposo: trasferita la metà delle anziane ospiti
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Continua senza sosta lo “svuotamento” della casa di riposo di Monte Marenzo che, a distanza di ormai due mesi dall’annuncio dell’imminente chiusura, ha già trasferito circa la metà delle 22 nonnine ospitate. Negli ultimi tempi, a seguito dei vari incontri intercorsi tra la proprietà della struttura, la Curia di Bergamo e quella di Chiavari, il Comune di Monte Marenzo e il comitato dai parenti delle ospiti, era emerso come la decisione di chiudere i battenti fosse ormai irrevocabile a causa degli elevati costi di gestione, ma anche di ristrutturazione dell’edificio ormai troppo vecchio e non adeguato alle attuali normative in caso di riapertura.

Si svuota la casa di riposo: trasferita la metà delle anziane ospiti

Entro il 31 dicembre si metterà quindi con ragionevole certezza la parola fine alla storia, durata oltre mezzo secolo, di una struttura che per decenni ha ospitato donne anziane e fragili, prendendosene cura con grande amore e passione, trovando la riconoscenza e l’ammirazione dei parenti. Gli stessi che questa cura, la riconoscono ancora oggi nei confronti della congregazione Suore Somasche Figlie di San Girolamo Emiliani, attuale gestore con il supporto dell'Associazione laicale Mater Boni Consilii della struttura.

Ad oggi, come confermato dalla madre superiora Lidia Tavola, circa la metà delle ospiti avrebbe trovato una nuova sistemazione in una delle strutture del territorio che hanno messo a disposizione i propri spazi man mano che questi ultimi si sono liberati nel corso delle settimane. La stessa cosa, continuerà ad essere fatta per le altre “nonne” entro il 31 dicembre, o comunque fino a che non verrà trovata una collocazione per l’ultima ospite rimasta.

Nessun margine di intervento

"Se non ci riusciremo, continueremo a garantire loro assistenza per tutto il tempo necessario - ha spiegato la madre superiora - come abbiamo anche comunicato anche alla stessa Ats. Purtroppo però, dopo esserci confrontati con vari enti locali, anche religiosi, non abbiamo ravvisato alcun margine di intervento. Impossibile ogni tentativo di salvataggio della Rsa al netto della perdita economica e a noi non rimane altro da fare che arrenderci”.

Continua, ininterrotta, la collaborazione della struttura montemarenzina con il dottor Ivano Venturini, direttore sanitario della Rsa Casa Madonna della Fiducia di Calolziocorte, che da alcuni mesi presta il proprio contributo per aiutare la ricollocazione delle ospiti: “Alcune di loro hanno trovato casa nelle strutture di Brivio, Calolzio, Villa d’Adda, Pontida e Civate. Altre invece alla Rsa Borsieri di Lecco. Questo risultato è stato possibile facendo rete tra le Rsa del territorio, la stessa cosa che stiamo continuando a fare. Impossibile però fare una previsione circa i tempi necessari per ricollocare tutte le anziane ospiti, ma confermo anche io che nessuna di loro sarà lasciata sola”.

Parallelamente, lo svuotamento della Rsa sta interessando anche il personale struttura, circa 25 tra Oss e infermiere, che in buona parte hanno già comunicato i propri licenziamenti volontari e la loro partenza verso “altri lidi” del territorio.

Luca de Cani

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