Serie B, tutto il contrario di tutto: chi paga per tutti è (nuovamente) il Lecco
I blucelesti, senza averne colpa, versano in una situazione a dir poco paradossale
Una vera e propria “Babele”, quella che si sta registrando sul fronte Serie B dalle 21.20 circa di ieri, lunedì 17 luglio (data e ora del verdetto del Collegio di Garanzia del Coni), a questa parte. Un fulmine improvviso, tale da annichilire qualsiasi parvenza di certezza maturata dal popolo bluceleste negli ultimi dieci giorni, dando nuovamente adito al tormento di un’intera tifoseria. Ripiombati nel viale delle incertezze, la Calcio Lecco e i suoi sostenitori si ritrovano ora incomprensibilmente sospesi a mezz’aria tra i postumi di una Serie B conquistata meritatamente sul rettangolo verde e lo scotto da pagare di quella che, senza mezzi termini, equivale a una follia calcistica, nella quale i blucelesti ci sono (loro malgrado) dentro fino al collo.
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Tutto il contrario di tutto: eppure Gravina aveva detto...
Ma se prevedere come la vicenda iscrizioni andrà a finire sarebbe operazione ardua per qualunque attore che vi si ritrova coinvolto, direttamente o indirettamente, ben più immediata è la “tinteggiatura” del quadro delle responsabilità, che certo non sono da attribuire alla Calcio Lecco. A sostenerlo, prima ancora di chi scrive, lo stesso Gabriele Gravina, presidente della Figc: "In merito al ricorso del Lecco - si leggeva venerdì 7 luglio in seguito all'ammissione del Lecco in cadetteria sul sito ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio - Gravina ha ribadito come il miglioramento delle infrastrutture, insieme alla tutela dei vivai e al contenimento dei costi, resti una prerogativa per la crescita del nostro calcio. Ma le responsabilità spesso non sono da attribuire ai club: "il problema delle infrastrutture non sempre dipende dal soggetto interessato, ci sono degli impedimenti oggettivi legati a problematiche di natura burocratica. Tutto questo richiede un approfondimento complessivo". Insomma, legittimo impedimento, merito sportivo ed ammissione circa il fin troppo ristretto lasso temporale a disposizione del Lecco per perfezionare l’iscrizione erano tutte componenti evidenziate da una Federazione che, comunque, complice la propria omissione, aveva assestato al Lecco la “spallata” occorrente per far piombare la società di via Don Pozzi in uno psicodramma sportivo, con tanto di inevitabile blocco dell’attività societaria sul mercato, almeno fino al 7 luglio.
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Quella proroga mai concessa...
Uno psicodramma che si è prontamente rimanifestato con il provvedimento della serata di ieri del Collegio di Garanzia del Coni dalle motivazioni ancora indecifrabili (saranno rese note entro il 20 luglio): la mancanza della Pec di provenienza padovana al termine ultimo per perfezionare l’iscrizione, l’unico documento mancante allo scopo, ha nuovamente congelato i sogni del popolo bluceleste. Il tutto, nonostante l’ammissione “istituzionale” di cui sopra, comprensiva di tutto quanto fosse sufficiente e necessario, almeno in linea teorica (e sulla base della linea di difesa della società di via Don Pozzi tramite il ricorso accolto dal Consiglio federale) per blindare la cadetteria conquistata sul campo una volta per tutte. Disatteso il merito sportivo, pare essere passato in secondo piano a questo punto un altro "dettaglio": se è vero che il messaggio di posta elettronica certificata con tanto di “si” del Prefetto di Padova era di fatto giunto nella casella di via Don Pozzi appena il giorno successivo alla deadline, ossia mercoledì 21 giugno, ripristinando le originarie condizioni per il rispetto della perentorietà con tanto di concessione di una proroga ad hoc per i blucelesti (com’era stato richiesto espressamente dalla Calcio Lecco e com’era naturale disporre, visto il contestuale slittamento dei playoff con finale di ritorno disputata il 18 anziché l’11 giugno), questi ultimi avrebbero potuto allegare, anche con discreto anticipo, la totalità della documentazione occorrente ai fini dell’iscrizione in Serie B. Un'omissione che Lecco e la Calcio Lecco si ritrovano ora a pagare caro e amaro.
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Il mercato rischia di risentirne irrimediabilmente
Nonostante la pressoché totale assenza, nei fatti, di argomenti a carico dei blucelesti lo scenario attorno alla compagine allenata da Luciano Foschi pare essere regredito di circa due settimane. Lecco è di nuovo con il fiato sospeso: il tutto, come evidenziato, per una problematica “di natura burocratica” dichiaratamente non imputabile al Lecco stesso. Asserzione, quella di Gravina, cui la stessa Lega Serie B pareva aver dato inevitabilmente lustro, predisponendo i calendari per la stagione 2023-24 con tanto di scritta “Lecco” a fianco, nell’ordine del tabellone, di Pisa, Spezia, Como, Catanzaro e via discorrendo. Guardare avanti è ora l’imperativo, sebbene l'ennesimo dietrofront rischi di penalizzare, questa volta forse irrimediabilmente, il processo di composizione di una rosa all'altezza della categoria, avviato a piccoli passi all'indomani del 7 luglio. Entro dopodomani, giovedì 20 luglio, il Coni renderà note le motivazioni della Sezione del Collegio di Garanzia alla base del proprio provvedimento; il Perugia, dal canto suo, è tenuto a perfezionare tassativamente entro la le 23.59 di oggi la domanda di iscrizione al campionato cadetto, su cui deciderà il Consiglio federale della Figc in data venerdì 28 luglio. Prevista invece per mercoledì 2 agosto la pronuncia del Tar del Lazio sul ricorso che la società di via Don Pozzi esperirà nuovamente, come dalla stessa comunicato nella mattinata di oggi, 18 luglio, a sostegno delle proprie ragioni.
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La protesta dei tifosi
Intanto, questa sera, parte della tifoseria della Calcio Lecco ha indetto una protesta per questa sera per le 20.30 con punto ritrovo il parcheggio nei pressi della Curva Sud dello stadio Rigamonti - Ceppi. “Per tutti i tifosi blucelesti che hanno a cuore le sorti del nostro Lecco: svegliamo la città, facciamo sentire la nostra voce!”, l’annuncio corredato dall’emblematica conclusione “Forza lecchesi! Nessuno tocchi ciò che abbiamo conquistato sul campo”.
Federico Pozzoni