Serie B, le motivazioni del Collegio di Garanzia sul Lecco: "Termine del 20 giugno perentorio, palla alla Figc"
L'organo con sede al Coni ribadisce quanto già pareva superato lo scorso 7 luglio: appuntamento al Consiglio federale di lunedì
Il termine era perentorio, spetta alla Figc, "nell’esercizio dei suoi ampi poteri discrezionali in materia, assumere le determinazioni consequenziali”. Così, in estrema sintesi, il Collegio di Garanzia dello Sport, organo con sede al Coni, ha motivato la sconcertante decisione che congela la partecipazione della Calcio Lecco al prossimo campionato di Serie B.
Le motivazioni del Collegio di Garanzia: I due passaggi chiave
A penalizzare i blucelesti, come evincibile dalle motivazioni pubblicate nella serata di ieri, giovedì 20 luglio, la mancanza di una previsione normativa nell'ordinamento sportivo tale da regolarizzare la documentazione presentata una volta spirato il termine perentorio per l'iscrizione alla cadetteria (il quale, si rammenta, coincideva con le 23.59 del 20 giugno). Nel caso delle aquile, la Pec della Prefettura di Padova con tanto di nulla osta all'utilizzo dell'Euganeo, unico documento mancante, arrivò soltanto il giorno successivo alla deadline; un ritardo minimo, quello della società di via Don Pozzi, per il quale, nonostante lo slittamento dei playoff di Serie C con finale di ritorno disputata domenica 18 giugno anziché la settimana prima, non sono state ammesse eccezioni. Del resto, "il termine del 20 giugno 2023 per il deposito della documentazione volta a dimostrare la rispondenza ai criteri infrastrutturali previsti dal Comunicato Ufficiale n. 66/A del 9 novembre 2022 è qualificato esplicitamente da quest’ultimo come ‘perentorio’. Alla luce delle già esposte rationes di quest’area dell’ordinamento sportivo e della qualificazione formale del termine, non sembra rinvenibile nell’ordinamento alcuna indicazione che induca a ritenere plausibile un’interpretazione che ne prospetti una deroga in caso di inosservanza. E, del resto, non è un caso che manchi, nella normativa federale relativa al gioco del calcio, una disposizione da cui sia plausibile trarre una norma-principio volta a consentire una regolarizzazione della documentazione presentata dopo la scadenza di un termine di questo tipo". Riconosciuto il "potere ampiamente discrezionale" della Federazione, quest'ultimo è stato ribadito allo spirare del considerato in diritto, nel quale si legge quanto segue: "questo Collegio non può, ad ogni modo, non evidenziare come spetti alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, nell’esercizio dei suoi ampi poteri discrezionali in materia,
assumere le determinazioni consequenziali".
Lunedì 24 il Consiglio federale
Nulla di sconvolgente, insomma: la prosecuzione di una sorta di "ping pong" istituzionale, dettata dal fatto che il compito di stabilire i requisiti per l’ammissione ai campionati spetta alla Federazione. Piuttosto, ad aver destato clamore fin da inizio settimana, è come l'organo nella fattispecie giudicante abbia riaffermato quanto il Consiglio federale della Figc aveva di fatto superato con la delibera del 7 luglio e le ragioni a sostegno della stessa. L'assoluto clima di incertezza potrebbe essere mitigato il prossimo lunedì 24 luglio, giorno della riunione del Consiglio federale (contrariamente ai programmi originari, secondo cui essa avrebbe dovuto tenersi venerdì 28 luglio).
Le domande di ammissione al campionato di Serie B
Nel corso del medesimo, a fronte della presentazione delle domande di ammissione al campionato cadetto di Perugia, Spal, Benevento e Foggia (oltre a quella pregressa del Brescia), verrà ufficializzata la graduatoria dei ripescaggi; il Lecco, nel frattempo, predispone la propria difesa in vista del ricorso al Tar del Lazio, passaggio che, a braccetto con il Consiglio di Stato previsto per il 29 agosto, appare come il nodo cruciale dell'infuocata estate all'ombra del Resegone.