Il convegno

Scuole e imprese, incontro al Politecnico con il Ministro Valditara

Intervento a cura di avvocata e giornalista Ester Cattaneo

Scuole e imprese, incontro al Politecnico con il Ministro Valditara
Pubblicato:
Aggiornato:

Scuola e imprese unite da un obiettivo comune: se ne è parlato al Politecnico di Lecco insieme al Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. L'evento "Scuola e impresa, insieme per cambiare", che ha avuto come tema centrale la riforma promossa dal Ministro gli Istituti tecnici e professionali, si è svolto nel tardo pomeriggio di lunedì 13 novembre nell'aula magna dell'edificio 10 del Politecnico di Lecco.

Scuole e imprese unite, ne parla a Lecco il Ministro all'Istruzione Giuseppe Valditara

Dopo aver fatto tappa ad Oggiono per ammirare La Madonna del Latte, il Ministro aveva visitato in giornata il Liceo Classico e Linguistico Manzoni di Lecco per una visita celebrativa del 150esimo anniversario dalla scomparsa di Alessandro Manzoni. Nel tardo pomeriggio è quindi giunto al Politecnico dove ha partecipato all'evento organizzato da Confindustria Lecco e Sondrio, in collaborazione con Fondazione Don Giovanni Brandolese.

I lavori dell'assemblea pubblica si sono aperti con i saluti dell'Amministrazione comunale di Lecco portati dal sindaco Mauro Gattinoni, oltre che con quelli del sottosegretario regionale lecchese Mauro Piazza e del prefetto Sergio Pomponio.

L'incontro, moderato dal presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Plinio Agostoni, si è aperto con l'intervento di Giovanni Brugnoli, vicepresidente di Confindustria per il Capitale Umano.

L'intervento di Giovanni Brugnoli

Brugnoli, tra le altre cose, ha auspicato che “anche le piccole e medie imprese possano avere una maggiore attrattiva verso gli Istituti scolastici, magari iniziando a beneficiare di incentivi fiscali” che spingano queste aziende ad attivare percorsi scolastici di avviamento al lavoro.

Un’altra sfida che lo impegna è quella sul fronte immigrazione. “Visto il grande numero di arrivi con cui dobbiamo misurarci, insieme al Ministro Valditara stiamo individuando dei paesi, nel Nord Africa e nel Medio Oriente, con i quali avviare delle partnership non solo economiche ma che si basino anche sulla formazione, per dare un grado di prospettiva migliore e competenze, sia che gli abitanti di quei paesi scelgano di metterle in campo nei rispettivi luoghi d’origine che qui da noi”.

L'intervento di Giovanni Biondi

Il secondo intervento è spettato a Giovanni Biondi, consulente education di Fondazione Rocca, il quale attraverso i dati raccolti in un’interessante ricerca svolta sul sistema scolastico nazionale è riuscito a sfatare alcuni falsi miti e individuare la chiave per provare a risolvere i problemi della scuola italiana.

“Si dice spesso che abbiamo pochi insegnanti, ma non è vero – ha spiegato – Abbiamo invece un numero di insegnanti per numero di studenti maggiore alla media di tutti i paesi europei. Non è vero nemmeno che la spesa sulla scuola è bassa. E’ assolutamente in linea con la media europea”. Dunque come superare i limiti? “Dando più autonomia alle scuole – ha concluso Biondi – Il modello proposto dal Ministro Valditara per istituti tecnici e professionali introduce alcuni elementi di successo. Aprire le porte delle scuole alle aziende fa sì che si smuovano le scuole stesse al loro interno”.

L'intervento di Elena Ugolini

E’ iniziato da alcune considerazioni profonde l'intervento di Elena Ugolini, responsabile del settore Education di Fondazione Ducati e delle Scuole Malpighi di Bologna, la quale ha voluto affrontare il tema dell’inverno demografico. “Guardiamo i numeri – ha esordito – Quest’anno avremo 300mila e rotte nascite, mentre i maturandi saranno 530mila. C’è sicuramente una crisi demografica, ma da cosa nasce? E’ un problema solo economico? Io direi di no, perché i nostri genitori ci hanno messo al mondo quando avevano meno di quello che abbiamo oggi. Credo piuttosto che dovremmo smettere di lamentarci, noi adulti. Proporre un cambiamento in famiglia, così come a scuola, in università e nelle imprese, smettendola di concentrarci sulla categoria delle impossibilità e focalizzandoci su quella delle possibilità”.

Lo stesso concetto, secondo Ugolini, può aiutare ad invertire la tendenza che porta i giovani d’oggi ad essere sempre più fragili. “Me lo ha confermato mio figlio, dicendomi una volta che la metà dei suoi amici sono depressi – ha proseguito – E allora anche qui, abituiamoli a guardare alle possibilità e non alle impossibilità. Nelle aziende io la vedo la speranza, l’innovazione, la voglia di imparare, la voglia di misurarsi con il mondo, di risolvere problemi. Questi aspetti che vedo nelle aziende, allora, condividiamoli con il mondo della scuola. Diamo un trampolino di lancio ai nostri figli”.

L'intervento del Ministro Giuseppe Valditara

Tanti i tempi toccati dal Ministro Giuseppe Valditara nell’intervento che ha chiuso i lavori dell’incontro. “Di questi tempi l’ascensore sociale è sempre più bloccato: chi nasce povero non ha grandi occasioni di crescita sociale – ha commentato – Questo influisce su tutti noi, perché se non ci sono opportunità occupazionali, anche il sistema imprenditoriale ci perde. Sono dunque convinto che la scuola debba garantire i presupporti per fornire un posto di lavoro soddisfacente ai suoi studenti. Una scuola che non prepara al lavoro, realizza solo il 50% delle sue finalità. Perché è vero che i lavori odierni cambiano rapidamente, ma la tendenza che si è persa è quella di dare ai giovani un’istruzione tecnica e professionale forte alla base”.

Da qui una proposta che il Ministro ha voluto lanciare all’assemblea. “Se si fa nelle università, che è l’ultimo step che separa i giovani dal lavoro, perché non possiamo fare ricerca anche nelle scuole, creando sempre più dialogo tra pubblico e privato – ha proseguito – Perché non mettere in relazione una scuola che ha bisogno di finanziamenti e un privato che vorrebbe finanziare un progetto formativo? Dobbiamo puntare su questi progetti”. Infine, un commento sulla figura dei docenti (numerosi in sala ad assistere all’incontro). “La loro è una figura che dobbiamo tornare a valorizzare, non solo dal punto di vista economico – ha concluso il Ministro – Occorre puntare sia sulla loro selezione che sulla loro formazione. Dobbiamo lavorare e capire perché ha perso autorevolezza l’insegnante per poter tornare a conferirgli l’autorità che aveva un tempo”.

Intervento a cura di
Avvocata e giornalista Ester Cattaneo

Seguici sui nostri canali