SANITà

Sanità, Fragomeli e Majorino “Cambiare si può e si deve. In Lombardia le cure non sono garantite a tutti”

"La Lombardia è passata dal quarto al settimo posto nella classifica nazionale della qualità della sanità”.

Sanità, Fragomeli e Majorino “Cambiare si può e si deve. In Lombardia le cure non sono garantite a tutti”

Il Partito Democratico lombardo lancia una campagna di affissioni e mobilitazioni anche a Lecco, in vista della discussione in Consiglio regionale della legge di iniziativa popolare sulla riforma della sanità, che nel 2024 ha raccolto oltre 100.000 firme.

Sanità, Fragomeli e Majorino “Cambiare si può e si deve. In Lombardia le cure non sono garantite a tutti”

“Vuoi curarti? Con la destra aspetti e speri. O paghi”, recita uno degli slogan della campagna del Pd regionale, che parte martedì 16 settembre 2025. Altri messaggi sui manifesti nei capoluoghi di provincia saranno: “Un milione di lombardi rinuncia a curarsi. Sei tra questi?” e “La destra governa la Lombardia da trent’anni. E tu, da quando aspetti quella visita?”. Tutti i materiali sono accompagnati dalla frase “Cambiare si può” e rimandano al sito conlasalutenonsischerza.it, piattaforma del Pd regionale per raccogliere segnalazioni dei cittadini sui tempi di attesa, sulla mancanza di medici di base e di servizi essenziali, oltre che per sostenere la raccolta firme.

La campagna sarà accompagnata da presidi e volantinaggi in tutte le province lombarde entro la fine di settembre.

Secondo Gian Mario Fragomeli e Pierfrancesco Majorino, rispettivamente consigliere e capogruppo regionali del Pd, “vent’anni fa la sanità lombarda era la migliore d’Italia. Oggi non è più così. Le migliaia di testimonianze raccolte in due anni con la campagna ‘Con la salute non si scherza’, così come i dati di enti indipendenti, mostrano un evidente peggioramento dei servizi, in particolare per l’accesso alle cure: la Lombardia è passata dal quarto al settimo posto nella classifica nazionale della qualità della sanità”.

“I cittadini spendono almeno 12 miliardi di euro l’anno per prestazioni che dovrebbero essere garantite dal servizio pubblico. Un terzo delle cure sanitarie è quindi pagato direttamente dai cittadini”, aggiungono i dem. Secondo loro, il modello sanitario regionale ha favorito la sanità privata a discapito del pubblico, con conseguente indebolimento della medicina territoriale. Solo grazie ai fondi del PNRR si stanno aprendo nuovi servizi di prevenzione sociosanitaria.

La proposta di legge di iniziativa popolare del Pd punta a rafforzare la sanità pubblica e a mettere al centro la prevenzione, garantendo un accesso più equo ai servizi. Vuole inoltre favorire una reale integrazione tra i servizi sanitari e quelli sociali e potenziare l’assistenza domiciliare per chi ha bisogno di cure a casa. Un altro obiettivo fondamentale è ridurre i tempi di attesa, anche attraverso l’istituzione del Centro unico di prenotazione, un sistema che la Giunta regionale non è riuscita a realizzare dal 2015 e che, se funzionante, potrebbe semplificare l’accesso alle prestazioni sanitarie per tutti i cittadini.

Fragomeli conclude: “Il sistema è in crisi e i cittadini ne pagano il prezzo. È ora di cambiare”.