liste d’attesa raddoppiate in due anni

Rette RSA in provincia di Lecco: 30.707 euro l’anno e pochi posti disponibili

Sul nostro territorio la retta media mensile è di 2.524 euro, ma le pensioni medie sono inferiori ai 1.500 euro

Rette RSA in provincia di Lecco: 30.707 euro l’anno e pochi posti disponibili
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Rette RSA in provincia di Lecco: 30.707 euro l’anno e pochi posti disponibili. “Ma l’è brüt diventaa vecc” è una frase che spesso sentiamo dire a parenti o conoscenti “diversamente giovani”, solitamente usata con ironia per minimizzare i piccoli problemi che accompagnano l’invecchiamento, dalla memoria alla prestanza fisica. Purtroppo è sempre più evidente che nella società moderna, caratterizzata dal crescente innalzamento dell’età media della popolazione, l’ironia di questa affermazione rischia di lasciare il posto alla rabbia di non trovare risposte adeguate ai propri crescenti bisogni.

Pur consapevoli di tutto il positivo legato all’esperienza della terza età, dobbiamo infatti rimarcare le grandi difficoltà connesse a una innegabile fragilità, soprattutto dal punto di vista sanitario e sociosanitario.

Rette RSA in provincia di Lecco: 30.707 euro l’anno e pochi posti disponibili

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio RSA dei pensionati della FNP CISL Lombardia, un posto letto in una delle 70 RSA dell’ATS Brianza ha un costo medio di 84,13 euro al giorno, che in un anno corrispondono ad un esborso medio di 30.707 euro.

Ma il problema non è solo di tipo economico. Prima ancora di affrontare il tema della sostenibilità dei costi, le famiglie si trovano ad affrontare un altro enorme scoglio: trovare un posto letto disponibile per i propri cari in tempi accettabili. Le liste di attesa, che durante il periodo pandemico si erano drasticamente ridotte, stanno crescendo a ritmi vertiginosi: se il dato 2022 si attestava di poco sopra i 6.900, nel 2024 erano 13.609 le persone in lista d’attesa per un posto letto, un aumento di oltre il 53% che porta l’ATS Brianza in cima alla classifica delle Province in cui le liste d’attesa sono cresciute maggiormente. In molti casi, tra la ricerca di un letto libero e di importi più accessibili, le famiglie sono costrette a portare il proprio caro in altre province, lontane da casa.

“L’invecchiamento della popolazione è una tra le grandi sfide che il welfare italiano deve affrontare. I trend demografici sono ormai indirizzati ed il compito che i decisori politici devono affrontare a tutti i livelli non è più rinviabile” commenta Mirco Scaccabarozzi, Segretario Generale CISL Monza Brianza Lecco. “Su una popolazione di 1.211.258 abitanti delle Province di Monza Brianza e Lecco, territorio di competenza dell’ATS Brianza, al 31/12/24 si contavano infatti 290.501 over 65enni. L’indice di vecchiaia, che mette in rapporto il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni dando una rappresentazione chiara del grado di invecchiamento di una popolazione, nel 2024 ha toccato i livelli record di 236,6 nella città di Lecco e 203,3 a Monza”.

Rette RSA: la media mensile è di 2.524 euro

“Come Sindacato riteniamo essenziale che la Giunta di Regione Lombardia riprenda un ruolo centrale e di reale governo di tutto il settore del welfare – osserva ancora Scaccabarozzi. È necessario affrontare il problema del reperimento delle risorse economiche. Negli ultimi anni la Regione Lombardia è intervenuta a più riprese erogando contributi economici agli enti gestori delle Rsa, ma non ha fatto altrettanto a favore degli assistiti, a differenza invece di altre Regioni come il Veneto e la Puglia. Il risultato è che i costi invece di calare, sono cresciuti nel tempo. Sul nostro territorio la retta media mensile è di 2.524 euro, ma le pensioni medie sono inferiori ai 1.500 euro. È evidente che c’è un tema di sostenibilità da affrontare”.

“Abbiamo formulato alcune proposte all’interno del Tavolo permanente e dell’Osservatorio socio-sanitario” aggiunge Caterina Valsecchi, Segretaria FNP CISL Monza Brianza Lecco. “In primis la rivalutazione dei LEA, i livelli essenziali di assistenza, con l’innalzamento del minutaggio minimo assistenziale settimanale per l’accreditamento dagli attuali 901 a 1.200 minuti. Abbiamo chiesto una stabilizzazione delle rette e che Regione Lombardia intervenga con un contributo pubblico per ogni ospite ricoverato, come già avviene in molte altre Regioni italiane. Infine, per garantire un degno diritto alla salute, andrebbero individuati criteri standard per quanto riguarda le dimensioni delle strutture in termini di posti letto, personale impiegato e spazi. Per una maggior appropriatezza delle cure andrebbe inoltre rivisto il sistema di valutazione e di classificazione degli utenti, approfondendo l’analisi sui reali bisogni dell’anziano non autosufficiente”.

Il Report stilato da dieci anni dall’Osservatorio Rsa della Fnp Cisl Lombardia è ricco di numeri e informazioni. Di seguito qualche dato di sintesi.

Nel territorio dell’ATS Brianza sono attive 70 Rsa di cui 66 private (il 94%) e 4 pubbliche (il 6%) gestite al 50% da società ONLUS e al 50% non ONLUS.

Sono 6.436 i posti letto autorizzati (+5,7% negli ultimi 5 anni), di questi 5.293 sono anche “contrattualizzati” (quelli per cui la Regione paga la quota sanitaria) e 1.123 solo solventi (quelli in cui è tutto a carico della persona ricoverata).Negli anni i posti letto contrattualizzati sono cresciuti solo dello 0,99% mentre i solventi di oltre il 32%.

Nelle Rsa dell’ATS Brianza si contano 526 posti letto “Alzheimer”, 47 in più del 2023.

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