Raccolta firme contro l'asfalto ai piedi del Resegone
"I quasi 5 milioni di euro di denaro pubblico previsti per questa inutile opera, possono essere investiti nella sistemazione e messa in sicurezza della strada carrabile Ballabio-Morterone"
"No all'asfalto ai piedi del Resegone e sulla Costa del Palio": questo il titolo della raccolta firme virtuale, lanciata sulla piattaforma change.org contro il "progetto in itinere presentato al Consiglio Regionale della Lombardia prevede l'asfaltatura, e quindi la realizzazione di una strada carrabile, che collega la Valle Imagna con Morterone in Valsassina e con il Culmine di San Pietro verso la Val Taleggio".
Raccolta firme contro l'asfalto ai piedi del Resegone
La petizione, indirizzata a alla Direzione Generale Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni di Regione Lombardia, al Consiglio regionale, ad Ersaf, alla Comunità montana e ai comuni di Morterone Fuipiano Valle Imagna, è stata lanciata ieri da Claudio Gilio e in un solo giorno ha raccolto oltre 240 firme.
Attualmente esiste già una rete di strade agro-silvo-pastorali con fondo in ghiaia, terra battuta o calcestruzzo in buono stato di manutenzione e agevolmente percorribili con trattori, pick-up, fuoristrada ed in generale mezzi tipicamente per il lavoro in alpeggio - si legge nella petizione - La strada insisterebbe su luoghi tutelati, di particolare pregio paesaggistico ed interesse naturalistico, quale per esempio la Costa del Palio, una successione di modeste elevazioni poste a nord del Monte Resegone"
Da qui la richiesta di bloccare il finanziamento e la realizzazione dell'opera. Diverse le motivazioni illustrate: "Una strada asfaltata, con il suo bagaglio di traffico, rumore e parcheggi danneggerebbe in modo grave ed irreparabile una porzione di territorio finora risparmiata dal degrado del paesaggio e dalla perdita di identità dei luoghi, che invece affliggono molte zone montana delle provincie di Bergamo e Lecco - spiegano i promotori - Esiste già una buona rete di strade "bianche" utili al lavoro in alpeggio ed in bosco e perfette per il passaggio di ciclisti ed escursionisti".
E ancora: "L'asfalto e gli escavatori non sono la cura allo spopolamento della montagna ed al degrado del suo tessuto economico. Al contrario sono vettori di danni irreparabili al paesaggio e all'ambiente, portatori di omologazione territoriale che viola l'identità e la specificità dell'ambiente montano abitato. Una onesta attenzione della politica per l'economia ed il territorio di montagna dovrebbe sviluppare soluzioni di qualità e ad hoc, che concilino il sostegno alle attività economiche, la tutela del paesaggio, la sostenibilità ambientale ed economica, il turismo di qualità. Scavare ed asfaltare sono invece gesti miopi e violenti, che guardano all'oggi dimenticando il passato ed ignorando dolosamente il domani".
Non solo ma nella petizione si lancia anche una proposta: "I quasi 5 milioni di euro di denaro pubblico previsti per questa inutile opera, possono essere investiti nella sistemazione e messa in sicurezza della strada carrabile Ballabio-Morterone, per la manutenzione delle strade agrosilvopastorali esistenti, per progetti sostenibili di promozione territoriale, sostegno per investimenti delle attività economiche attive, sostegno a start-up, valorizzazione del turismo sostenibile"