Una raccolta firme avviata da alcuni residenti di Molteno e dalla Cooperativa Accoglienza e Lavoro Comunità Sorella Amelia ha già ottenuto 117 adesioni e solleva una forte opposizione contro la recente delibera della Giunta che prevede il cambio del nome dell’attuale via Aldo Moro in via Lucio Battisti.
Una raccolta firme contro il cambio di denominazione per dedicare parte di via Aldo Moro a Lucio Battisti
L’iniziativa è finalizzata alla revisione della delibera numero 1017 del 23 ottobre 2025, con la quale l’Amministrazione ha deciso di rinominare un tratto della storica via Aldo Moro. I firmatari chiedono l’annullamento della delibera, evidenziando il disagio che il cambiamento di toponomastica comporterebbe per i residenti e le attività locali. In particolare, la Cooperativa Accoglienza e Lavoro Comunità Sorella Amelia, che ha sede in via Aldo Moro dal 1986, si troverebbe ad affrontare una serie di iter burocratici onerosi e complessi, oltre a dover sostenere spese impreviste.

La motivazione: “Non sappiamo i costi legati al cambiamento e per la Cooperativa potrebbero sorgere problemi”
Un altro punto centrale sollevato dai residenti riguarda la mancanza di comunicazione preventiva da parte dell’Amministrazione. «La delibera, infatti, è stata approvata senza alcun confronto diretto con la comunità, e i residenti sono venuti a conoscenza della decisione solo il 30 ottobre 2025, quando è stata inviata una semplice comunicazione a firma del sindaco – fanno sapere i firmatari – Tale nota si limitava a informare dell’avvenuta approvazione della delibera, senza fornire dettagli concreti riguardo ai costi e alle modifiche pratiche che il cambio di intitolazione avrebbe comportato per la popolazione». Anche se l’Amministrazione ha promesso il supporto degli uffici comunali, non è stato chiarito se e in che misura i residenti dovranno sostenere delle spese aggiuntive, come quelle per la modifica dei numeri civici e altre pratiche amministrative.
“C’è stata una totale mancanza di comunicazione”
I firmatari della petizione, inoltre, hanno voluto sottolineare che via Aldo Moro non è solo un luogo di memoria storica, ma anche una via che versa in uno stato di degrado. «L’asfalto pieno di buche, le crepe che ormai rendono la strada simile a una ragnatela e i chiusini rovinati a causa del continuo passaggio di mezzi pesanti. Questi problemi, che mettono a rischio la sicurezza e la qualità della vita, sono stati ignorati dall’Amministrazione, la quale si è concentrata invece sulla modifica del nome della via». La petizione si conclude con un appello che raccoglie il pensiero di Aldo Moro, il quale, in un celebre discorso, dichiarò: «La persona prima di tutto». Un principio che, secondo i firmatari, dovrebbe guidare ogni decisione politica e amministrativa, in particolare quando queste coinvolgono la memoria storica e l’identità di una comunità.
Imma Tagliaferri