Protocollo Zeus: Questura e specialisti in campo perché gli autori di maltrattamenti, stalking, cyberbullismo non agiscano ancora
"Fare rete: è questa la ricetta per mettere in atto un vero contrasto alla violenza di genere"
Una alleanza doppiamente virtuosa perché da un lato va a tutelare le vittime e dall'altro punta a fare in modo che chi è già ammonito dal Questore per episodi di maltrattamenti, stalking, cyberbullismo, non agisca di nuovo. Un lavoro di squadra tra forze dell'ordine e specialisti: questo il cardine del Protocollo Zeus siglato nella mattinata di oggi, martedì 6 giugno 2023, in Questura a Lecco.
Protocollo Zeus
A fare rete, o gioco di squadra, nel Protoccollo Zeus che è già stato sperimentato in diverse realtà come quella milanese, sono la Divisione Anticrimine lecchese con il vicequestore Alfredo Addato, il Cipm (Centro Italiano per la Promozione della Mediazione), presieduto dal criminologo clinico Paolo Giulini e lo Studio “La Tartaruga" - Centro di psicotraumatologia e terapia EMDR, con sede in via Tito Speri 9 a Lecco fondato dalle dottoresse Emilia Martino e Martina Manzoni.
Attraverso il protocollo è stata ratificata una convenzione di servizi per garantire un percorso di trattamento rivolto a quanti raggiunti dal provvedimento di “ammonimento” che viene emesso dal Questore perché autori di comportamenti inquadrabili nella violenza di genere.
Questura e specialisti in campo perché gli autori di maltrattamenti, stalking, cyberbullismo non agiscano ancora
"Il Protocollo Zeus ha l'obiettivo di ampliare gli strumenti di tutela anticipata a potenziali vittime di reati di stalking e di maltrattamenti - ha sottolineato il Questore di Lecco Ottavio Aragona - Si punta a prevenire le violenze o la degenerazione di comportamenti violenti, in particolare quelli domestici, attraverso percorsi di recupero degli autori di questi atti prima che degenerino in forme penalmente rilevanti. Si tratta quindi di un’iniziativa rivolta ai maltrattanti".
12 ammonimenti a Lecco nel 2022
Lo scorso anno, nel Lecchese sono stati 12 gli ammonimenti emessi dal Questore. "Considerata la popolazione questo è un dato in linea con la media nazionale - ha detto il vicequestore Addato - In altre realtà questo protocollo ha dati i propri frutti contro le recidive e per noi è importante che oggi venga applicato a Lecco".
Prevenzione: questa la parola chiave. Perché sono i dati (che oggi come non mai - anche alla luce del recente brutale omicidio di Giulia Tramontano, 29enne incinta di sette mesi, uccisa dal fidanzato - fanno accapponare la pelle) a dire forte e chiaro che la violenza non è praticamente mai un caso isolato. " Il 66% dei femminicidi è preceduto da episodi di stalking e il 67% da maltrattamenti" ha sottolineato infatti il professor Giulini. Chi agisce così è probabile che lo farà ancora, ancora e ancora. Fino, a volte, a un punto di non ritorno.
"Progetto che permette di intervenire in fase preliminare, spostando l’attenzione sul maltrattante e sul suo potenziale recupero sempre in funzione dell’aiuto rivolto alle maltrattate - ha proseguito il presidente del Cipm - Le statistiche relative alle altre province sul territorio italiano, in cui il protocollo Zeus o altri protocolli analoghi sono già in vigore, testimoniano un netto calo delle recidive comportamentali da parte di chi ha intrapreso e completato il percorso".
Un percorso caldamente consigliato a chi riceve un ammonimento, gratuito, anonimo, ma attualmente comunque facoltativo "sebbene non è escluso che possa diventare obbligatorio" ha aggiunto il dottor Gulini che ha anche fornito dei numeri a riguardo. "Circa il 74% delle persone che ricevono un ammonimento scelgono almeno di presentarsi al colloquio per il trattamento".
Come funziona il trattamento del Protocollo Zeus
Perché di trattamento si parla, non di terapia. E come funziona? Ad illustrarlo, insieme al professore, sono state le piscoterapeute del centro “La Tartaruga" di Lecco, le dottoresse Emilia Martino e Martina Manzoni. "Quando una persona violenta è destinataria dell'ammonimento del Questore, proprio all'atto della notifica del provvedimento vengono informati del trattamento che è un modo di fare prevenzione attraverso la rimozione delle ragioni psicologiche che sottostanno ai comportamenti violenti. Si tratta di un trattamento civico che coglie anche le fragilità di chi manifesta comportamenti violenti. Si procede ricostruendo gli episodi per capire le responsabilità e accompagnare così la persona a non commettere più questi atti".
"Fare rete: è questa la ricetta per mettere in atto un vero contrasto alla violenza di genere - ha chiosato il Questore Aragona - Servizi territoriali e forze dell'ordine ora possono e devono scendere in campo insieme per affrontare il dramma in maniera sistemica. Il protocollo, in questo senso, è un importante tassello".