LA DISCUSSIONE

Protezione civile: a Calolzio si tira dritto verso la fusione

"L'obiettivo di questa importante fusione è ricreare la Protezione civile intercomunale, accorpando i servizi nei comuni di Calolzio, Erve, Carenno, Torre de’ Busi, Vercurago, Monte Marenzo e Caprino Bergamasco"

Protezione civile: a Calolzio si tira dritto verso la fusione
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Si avvia alla conclusione l’iter per la costituzione della Protezione civile intercomunale della Comunità Montana della Valle San Martino. È stata infatti discussa martedì, 18 giugno 2024, in Commissione Territorio, la convenzione già approvata all’unanimità dall’ente e attualmente in distribuzione ai comuni per essere recepita e adottata.

Calolziocorte e Protezione civile: si tira dritto verso la fusione

Ad illustrare il documento è stato il presidente della commissione nonché delegato per Calolziocorte in Comunità Montana Fabio Pio Mastroberardino che ha ricordato come “l’obiettivo di questa importante fusione sia ricreare la Protezione civile intercomunale, accorpando i servizi nei comuni di Calolzio, Erve, Carenno, Torre de’ Busi, Vercurago, Monte Marenzo e Caprino Bergamasco generando una gestione condivisa delle strumentazioni, dei mezzi e del personale con una nuova pianificazione, non più comunale ma di tutta la Valle San Martino”.

Secondo la maggioranza, la fusione rappresenterebbe un’opportunità vantaggiosa per partecipare ai bandi pubblici pur mantenendo le autonomie locali dei vari gruppi: “Ciascun comune manterrà la propria autonomia nell’organizzare attività e iniziative. Il sindaco rimarrà l’autorità di riferimento a e sotto di lui, opererà il capogruppo. Al di sopra, ci sarà un “comitato tecnico” che prenderà le decisioni sovracomunali per il gruppo allargato”. La Comunità Montana del Lario Orientale e della Valle San Martino si farà quindi carico di tutta la segreteria, del supporto tecnico amministrativo, e dei costi assicurativi dei volontari, ad oggi sono in carico al Comune, e stimati attorno ai 1.800 euro. All’interno della convenzione, secondo una logica basata sull’estensione del territorio (19,9% del totale) e numero di abitanti (53%), Calolziocorte parteciperà alla copertura delle spese del nuovo soggetto giuridico in percentuale del 36%. Inoltre, è prevista una clausola di uscita che permetterà, in qualsiasi momento e unilateralmente, di abbandonare la convenzione a tutti i soggetti coinvolti.

Pareri divergenti, sono stati espressi in seguito dai presenti: “Questo – ha invece affermato Sonia Mazzoleni, consigliere di minoranza – è un passaggio infelice. Tempo fa era stata portata nel gruppo comunale solo un’ipotesi di fusione e giustamente i volontari ora manifestano le loro perplessità. Riteniamo che ci siano cose che vanno chiarite perché, secondo noi, questa convenzione è penalizzante per Calolzio, in primis economicamente. In secondo luogo, la sinergia tra i gruppi è uno dei valori già esistenti, e non migliorerà con questo accorpamento”.

“Tutto sommato è una cosa che fa piacere – ha proseguito Pietro Perucchini, storico volontario – È importante però non commettere gli errori di un tempo quando, con 200 volontari in Comunità Montana, qualcuno ha deciso di fare una scernita arbitraria. Dei 30 rimasti, molti sono fuoriusciti formando il gruppo comunale. Mi auguro si possa tornare a cooperare, perché prima di ogni cosa siamo tutti amici e sono contento che questo possa accadere”.

“Tutto ciò che è ben organizzato va bene, e lo accoglieremo – ha detto invece Giancarlo Scaccabarozzi, attuale capogruppo calolziese – ma avremmo voluto un maggior coinvolgimento dei volontari che, sono cittadini come tutti e come tali vorrebbero conoscere questa convenzione senza subirla passivamente. Bisognava “arrivare un po’ prima”, coinvolgere e informare le persone”.

In chiusura, prima di rinviare l’approvazione del documento al prossimo Consiglio comunale (in data ancora da stabilire) la chiosa della maggioranza con il consigliere Marco Bonaiti: “Troviamo superflua una divisione Comune per Comune e personalmente, sono d’accordo a unire gli intenti sul territorio perché porta solo vantaggi. Territorio che, in questo modo diventerà ancora più omogeneo garantendo una risposta efficace in caso di calamità o pericoli in tutta la Valle, grazie ad una rinata sinergia”. La questione, è comunque destinata a continuare a far discutere.

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