Primo Maggio

Primo Maggio: nel Lecchese infortuni sul lavoro aumentati del 60%

Il dato eclatante è nel raffronto, fornito da Anmil, tra il primo bimestre 2021 e gennaio/febbraio di quest'anno. In Largo Caleotto omaggio commemorativo delle istituzioni ai morti sul lavoro.

Primo Maggio: nel Lecchese infortuni sul lavoro aumentati del 60%
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Primo Maggio festa dei lavoratori: la Città di Lecco ha anzitutto celebrato la giornata con un momento istituzionale. Questo pomeriggio, domenica 1 maggio 2022,  in Largo Caleotto, nelle adiacenze del Monumento dedicato alle "morti bianche", il Comune di Lecco e l'Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati e Invalidi del lavoro (ANMIL di Lecco), in collaborazione con le organizzazioni sindacali confederali CGIL-CISL-UIL di Lecco, hanno commemorato le vittime del lavoro.

Primo Maggio: "Le tragedie sul lavoro devono trovare fine"

A rappresentare le istituzioni erano presenti la vicesindaco Simona Piazza, il vicepresidente della provincia di Lecco Mattia Micheli, Diego Riva segretario di Cgil Lecco.

Simona Piazza
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Simona Piazza vicesindaco di Lecco

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Mattia Micheli
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Mattia Micheli Vicepresidente della Provincia di Lecco

Simona Piazza è stata la prima a prendere la parola.

"Ci troviamo quest'oggi davanti al Monumento al Caduti sul lavoro per celebrare il ricordo di quanti hanno perso la propria vita e per rinnovare il nostro impegno per la sicurezza sul lavoro. La nostra Costituzione sancisce con l'articolo 1 la centralità del lavoro nella fondazione della nostra Repubblica; allo stesso tempo l'articolo 4 sancisce che è compito della Repubblica stessa promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro per ciascun cittadino. Come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo ultimo intervento in merito: "Affinché questo diritto sia effettivamente garantito, uno Stato democratico deve consentire a ognuno di svolgere la propria attività lavorativa, tutelandone la salute e assicurandone lo svolgimento nella più totale sicurezza. Le tragedie a cui stiamo assistendo senza tregua sono intollerabili e devono trovare una fine, rafforzando la cultura della legalità e della prevenzione. Le leggi ci sono, vanno applicate con inflessibilità".

"La nostra è una città dal grande tessuto produttivo, inserita in un territorio a forte vocazione industriale: compito delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali e di categoria, dei rappresentanti dell'economia e dell'impresa è quello di promuovere continuamente una cultura della sicurezza sul lavoro ed il rispetto delle norme. L'obiettivo è quello di ridurre al massimo i rischi, restituendo quella serenità di cui troppo spesso i lavoratori e i loro familiari sono privi. Oggi davanti a questo monumento il Comune di Lecco riafferma la propria responsabilità nel collaborare con enti, associazioni e tutti gli attori del tessuto economico, sociale e produttivo per la prevenzione. Perché il luogo del lavoro deve essere il posto da cui si torna. Sempre".

Primo maggio: il saluto della Provincia

Mattia Micheli Vicepresidente della Provincia di Lecco

Assente per ragioni di salute la presidente Alessandra Hofmann, è stato il suo vice Mattia Micheli a portare il ringraziamento della Provincia di Lecco "a tutti i membri dell'associazione Anmil". "La loro è una missione importante, soprattutto per le persone che hanno avuto problemi e le loro famiglie" ha detto Micheli.

Longhi (Anmil): "Le morti bianche ci riguardano tutti"

Franco Longhi presidente di Anmil Lecco

Per Anmil ha preso la parola il presidente lecchese Franco Longhi. "Purtroppo anche questo Primo Maggio ha un velo di tristezza. Dopo due anni di pandemia, nel momento in cui dovremmo ripartire, ci troviamo di fronte all'immane tragedia della guerra in Ucraina. Poi c'è un altra guerra, quella dei morti sul lavoro per infortuni, le statistiche fanno venire i brividi. Dietro a quei tanti morti, ci sono persone, famiglie, mogli e figli. Posso dirvi che tutti dovremmo fare qualcosa in più per porre fine a queste morti bianche. Il problema lo si risolve tutti insieme, nessuno può sottrarsi, non si può dire che la colpa è dell' altro. Lo Stato deve combattere il lavoro nero e quello sottopagato, deve incrementare il numero degli ispettori, fare formazione, i datori di lavoro considerare la sicurezza come un investimento e non unicamente come un costo. Perché l'infortunio zero in un'azienda è un guadagno economico, nonché sociale. Noi dell'Anmil dobbiamo mettere la nostra esperienza e la nostra testimonianza, di cosa significhi subire un infortunio sul lavoro".

Nel Lecchese infortuni aumentati del 60%

Per quanto riguarda le denunce di infortunio e malattia professionale e le morti sul lavoro, Anmil Lecco ha fornito un raffronto tra i dati relativi al primo bimestre (gennaio/febbraio) 2021 e il primo bimestre di quest'anno, 2022.

Ebbene, nella provincia lecchese si è registrato un incremento degli infortuni da 546 a 877, pari al 60%. Nell'arco di tutto il 2021 erano stati 3.100 i casi, si auspica di non vedere confermato l'incremento del primo bimestre sul resto del 2022.

In Italia l'aumento nello stesso bimestre è stato del 47,6% (da 2.634 nel 2021 a 121.994 nel 2022), mentre in Lombardia si è registrato un + 59,3% (da 15.478 a 24.657). Peggio che nel Lecchese è successo nel Bresciano (+78,1%), in provincia di Milano (+84,%%) e di Monza e Brianza (+84,5%). Solo nel Comasco si è verificato un decremento rispetto all'anno precedente, pari a -7,8%.

Per quanto riguarda le malattie professionali a Lecco si è registrato un + 80%. In questo ci batte solo la provincia di Sondrio con un assurdo +366,77%. Il dato alivello nazionale è del +3,6% (da 7.801 a 8.080 casi), mentre a livello regionale risulta un decremento dello 0,7% (da 422 a 41 casi).

Morti sul lavoro: nel 2021 sono state 4

Tragico il bilancio delle morti sul lavoro nello stesso periodo (bimestre gennaio\febbraio): in Italia sono state 114 contro le 104 nei primi due mesi dell'anno precedente; in Lombardia sono passate da 14 a 24. Nel Lecchese i primi due mesi di quest'anno non hanno fortunatamente registrato infortuni letali, ma nel 2021 i morti erano stati ben 4.

 Mario Stojanovic

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