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Primo Maggio a Lecco: "Ogni giorno 3 morti sul lavoro". Una strage che va fermata

Manzoni: "I nostri nemici sono i mancati controlli, il massimo ribasso, i livelli di stress troppo elevato a cui sono sottoposti lavoratori e lavoratrici o turni troppo lunghi e ravvicinati"

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Di fronte ad  un monumento simbolo della cultura e della civiltà del lavoro lecchese, in un luogo che ha fatto la storia di Lecco è stata celebrata questa mattina la ricorrenza del Primo Maggio, festa del lavoro e dei lavoratori. Una celebrazione che non può e non deve prescindere dall'omaggio di chi, sul lavoro e per il lavoro, ha perso la vita.  Lo hanno ricordato stamattina i membri di Amnil Lecco Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro che insieme al Comune e ai sindacati hanno  organizzato il tradizionale momento di riflessione in Largo Caleotto, davanti al davanti  Monumento ai Caduti sul Lavoro realizzato da Pablo Atchugarry.

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Primo Maggio a Lecco

Presenti il presidente di Amnil Lecco Gian Franco Longhi, l'ex numero uno del sodalizio Giuseppe Barlassina, Silvano Stefanoni, sindaco di Lierna e presidente della sezione lecchese della  Federazione delle associazioni nazionali delle persone con disabilità (FAND di Lecco), il viceprefetto Marcella Nicoletti, l'assessore al Welfare del Comune di Lecco Emanuele Manzoni, il consigliere provinciale Carlo Malugani, il sottosegretario regionale Mauro Piazza e il consigliere regionale Gian Mario Fragomeli.

Manzoni: "Il lavoro è un elemento fondamentale del nostro vivere insieme

La nostra città è al centro di un territorio che ha una tradizione laboriosa - ha sottolineato l'assessore al Welfare del Comune di Lecco Emanuele Manzoni -  Una cultura pratica e attenta, quella dell’artigianato e della manifattura. Nei nostri, rioni lungo i nostri torrenti si è sempre sentito il rumore del lavoro il vociare operoso dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno costruito la colonna vertebrale del nostro paese. Il 75º anniversario della costituzione il suo primo articolo ci ricordano che il lavoro è un elemento fondamentale del nostro vivere insieme. Esso deve significare dignità e libertà  Ein nessun modo deve comportare il rischio della vita. Eppure, nonostante un quadro normativo che è definito da tempo le condizioni per garantire un lavoro sicuro, continuiamo a contare le vittime. questo non è più tollerabile. qui ora rinnoviamo l’impegno perché questa tragedia cessi per sempre. I nostri nemici sono i mancati controlli, il massimo ribasso, i livelli di stress troppo elevato a cui sono sottoposti lavoratori e lavoratrici o turni troppo lunghi e ravvicinati. Dobbiamo andare verso una condizione umana del lavoro, costruendo una cultura della sicurezza e della prevenzione. E l’opera di Amnil  in questo senso e meritorie cruciale. Un’attenzione necessaria a maggior ragione oggi che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza comporta investimenti di dimensioni che non si vedevano probabilmente da decenni. Abbiamo la possibilità che queste risorse segnino la rigenerazione delle nostre comunità. Teniamo alta la guardia perché non si deroghi alle norme di sicurezza. E' necessario l’impegno di tutti perché i lavoratori e lavoratrici possono finalmente, in questa nuova e delicata fase, vedere nei luoghi di lavoro lo spazio della ricostruzione del nostro Paese e della propria realizzazione personale sociale e non un posto insidioso per la propria salute la propria vita".

Emanuele Manzoni

Malugani: "Abbiamo bisogno di svolgere il nostro lavoro, un bisogno economico, ma anche morale, di dignità"

Il consigliere provinciale  delegato al lavoro Carlo Malugani, in questo Primo maggio ha ricordato che  "gli ultimi anni sono stati molto difficili, complici la pandemia, il conflitto in Ucraina, la crisi energetica, con conseguenze negative anche sul mondo del lavoro. Abbiamo la necessità di tornare alla normalità, di guardare con fiducia al futuro. Il lavoro rappresenta lo strumento giusto per cercare di raggiungere questo obiettivo".

Carlo Malugani

"Abbiamo bisogno di svolgere il nostro lavoro, un bisogno economico, ma anche morale, di dignità. E mai come in questo caso dobbiamo farlo in sicurezza per noi stessi e per le altre persone, cercando di non lasciare indietro nessuno, soprattutto chi un lavoro non ce l’ha e chi lavora con contratti precari stagionali. Amministratori pubblici, imprenditori, parti sociali: tutti dobbiamo dare la nostra parte affinché ciò avvenga prima possibile, per ridare un senso al futuro di tutti lavoratori - ha concluso Malugani  - Solo così potremo onorare al meglio questa ricorrenza e la memoria di CHI  passato a combattuto e ha sacrificato la vita per quelle conquiste sul lavoro di cui oggi tutti noi possiamo beneficiare".

Il presidente Anmil Gian Franco Longhi: "Ogni giorno tre persone muoiono sul lavoro"

Gian Franco Longhi presidente di Amnil Lecco, citando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha ricordato che "Il lavoro è misura di dignità, rappresenta il contributo alla comunità. È strumento di realizzazione dei diritti sociali. Ogni incidente ha un costo umano anzitutto, morale, sociale e poi economico. Un costo che supera di gran lunga quello di ogni attività di prevenzione e tutela. La sicurezza  è  sul lavoro è una responsabilità di tutti".

Quindi Longhi ha descritto la situazione illustrando i dati della relazione Inail sia sugli infortuni che sulle malattie professionali

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"Siamo nel 2023: la tecnologia, la scienza il modo di produrre hanno fatto passi da gigante - ha proseguito Longhi -  Le sicurezze ci sono, le procedure e  i protocolli di sicurezza ci sono. E in tutti i settori ci stato un miglioramento, ma gli incidenti, gli infortuni, i morti sul lavoro sono sempre gli stessi. Un anno aumentano l’altro diminuiscono ma sono tendenzialmente stabili. Penso alle corse automobilistiche: negli anni 70/80 ogni gara si registravano feriti o morti. Poi sono stati introdotti sistemi di sicurezza che hanno reso le corse forse più noiose, ma oggi morti e feriti non ce ne sono. Certo fare questo nel mondo del lavoro è più difficile, ma con l'impegno di tutti si può e si deve fare".

Le foto del Primo maggio a Lecco

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PRIMO MAGGIO
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Mario Stojanovic

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