Lettera aperta

"Prevenire alluvioni e dissesti": Ato Lecco scrive a Meloni e Salvini

"La carenza di interventi manutentivi, sia ordinari, sia straordinari, aggrava ulteriormente il livello di rischio"

"Prevenire alluvioni e dissesti": Ato Lecco scrive a Meloni e Salvini
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E' indirizzata alla presidente del del Consiglio dei Ministri  Giorgia Meloni, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Matteo Salvini e al presidente dell'Area Stefano Besseghini  la lettera aperta che Marco Domenico Bonaiti, presidente  di Ato dell’Ufficio d’ambito di Lecco ha scritto per accendere i fari su un problema, quello delle alluvioni e del dissesto idrogeologico, che non solo è prepotentemente al centro della cronaca per le vicende emiliane, ma che tocca tutti da vicino, Lecchese compreso (basti pensare alla frana di Varenna).

"Prevenire alluvioni e dissesti": Ato Lecco scrive a Meloni e Salvini

Bonaiti, a capo dell'azienda speciale che si occupa del Servizio idrico integrato in provincia di Lecco,  chiede al Governo, per evitare che si ripeta ciò che sta succedendo in Emilia Romagna, "di promuovere un quadro normativo idoneo a mettere a disposizione risorse e competenze adeguate per evitare il più possibile danni al territorio e ai nostri concittadini".  Il ruolo dei Comuni infatti è al centro della lettera aperta che pubblichiamo integralmente.

Marco Bonaiti

"Illustri Presidenti e Ministri, i recenti drammatici eventi in Emilia Romagna e le necessità che verifichiamo sul territorio per quanto riguarda la rete fognaria e gli scarichi nel reticolo idrografico meritano un grande approfondimento. Ad oggi la gestione del reticolo idrografico secondario e delle reti di drenaggio urbano delle acque meteoriche compete ai Comuni che pur cercando di fare del loro meglio spesso non dispongono delle risorse necessarie per affrontare adeguatamente una tematica che, per sua natura, è sovracomunale.

Numerose sono infatti le sollecitazioni ad una gestione unitaria delle reti di drenaggio urbano dedicate alle acque meteoriche da parte dell’azienda titolare del servizio idrico integrato, sintomo evidente di preoccupazione per un argomento ad oggi ancora con troppi lati oscuri e sottovalutato ma che i recenti cambiamenti climatici rendono sempre più cogente affrontare: siccità e successive bombe d’acqua, non consentendo alle precipitazioni di permeare nel sottosuolo, incrementano lo scorrimento superficiale con la conseguenza che i deflussi meteorici raggiungono rapidamente torrenti e fiumi che, inadeguati alle nuove portate determinate da eventi piovosi più intensi ma anche da minori tempi di corrivazione, tracimano creando danni al territorio e gravi rischi per la popolazione, senza che le risorse idriche sotterranee si ricarichino adeguatamente.

La carenza di interventi manutentivi, sia ordinari, sia straordinari, aggrava ulteriormente il livello di rischio: gli alvei in secca nei prolungati periodi di siccità divengono sede di vegetazione che le piene trascinano poi facilmente a valle creando ulteriori ostacoli al deflusso, le caditoie intasate impediscono la canalizzazione delle acque meteoriche nelle apposite reti di drenaggio, le iniziative finalizzate all’invarianza idraulica stentano per vari motivi a decollare. Attendiamo da Voi preziose indicazioni su come agire e per l’individuazione delle risorse necessarie non solo per affrontare le emergenze, ma per programmare gli interventi atti a prevenirle.

In qualità di Presidente dell’Ufficio d’ambito di Lecco, credo che anche gli Enti di Governo degli Ambiti e i Gestori del Servizio Idrico Integrato siano pronti a lavorare in sinergia con gli altri Enti coinvolti, mettendo a disposizione della collettività le competenze di cui dispongono. Per evitare che si ripeta ciò che sta succedendo in Emilia Romagna, chiedo a Voi di promuovere un quadro normativo idoneo a mettere a disposizione risorse e competenze adeguate per evitare il più possibile danni al territorio e ai nostri concittadini."

IL PRESIDENTE

Marco Domenico Bonaiti

 

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