Malgrate

Preghiera per l'Unità dei Cristiani con la Parrocchia

Lunedì 23 gennaio preghiera per l'Unità dei Cristiani, con l'obiettivo di condividere cultura, sensibilità e mentalità ecumeniche

Preghiera per l'Unità dei Cristiani con la Parrocchia
Pubblicato:

Lunedì 23 gennaio preghiera per l'Unità dei Cristiani, con l'obiettivo di condividere l’attenzione a diffondere nel territorio cultura, sensibilità e mentalità ecumeniche e riconoscere l’urgenza
di incontrare e conoscere culture e mentalità diverse, non solo personalmente, ma soprattutto in ambito ecclesiale. A questo scopo l’Equipe Ecumenismo e Dialogo della zona di Lecco promuove occasioni di incontro e la Preghiera Ecumenica nella Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.

Preghiera per l'Unità dei Cristiani a Malgrate

Per la Zona Pastorale di Lecco, la Celebrazione ecumenica con alcune testimonianze sarà il 23 gennaio alle ore 21 a Malgrate, nella chiesa di San Leonardo, con la partecipazione della Chiesa cattolica (Mons. Maurizio Rolla), della Chiesa ortodossa russa (P. Vitalij Korsakov), della Chiesa evangelica valdese (Past. Anne Zell), della Chiesa ortodossa romena (P. Nicu Cartoafa), della Chiesa ortodossa copta d’Egitto (P. Giuseppe).

Si pregherà affinché non ci siano più discriminazioni

Il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2023 è stato scelto, e il sussidio preparato, da un gruppo locale degli Stati Uniti d’America (USA) convocato dal Consiglio delle chiese del Minnesota (MCC Minnesota Council of Churches). Al gruppo di lavoro hanno partecipato: la Chiesa Unita di Cristo, la Chiesa della Prima Alleanza, la Chiesa Metodista Episcopaliana Africana, la Chiesa Luterana, la Chiesa Evangelica Luterana d’America, la Chiesa Cattolica, la Chiesa della Moravia.
Per anni, il Minnesota ha patito alcune delle peggiori discriminazioni razziali della nazione: nel 1862 fu teatro, ad esempio, della più grande esecuzione di massa nella storia degli Stati Uniti, quando trentotto indigeni Dakota furono impiccati a Mankato, il giorno dopo Natale, dopo la guerra USA-Dakota.
Più recentemente, il Minnesota è stato l’epicentro della resa dei conti razziale. Quando il Covid-19 ha chiuso il mondo nel marzo del 2020, l’omicidio di un giovane afro-americano, George Floyd, per mano di un agente di polizia di Minneapolis, Derek Chauvin, ha fatto scendere in piazza gente in ogni parte del mondo, uniti nel sentimento di giusta indignazione, per protestare contro l’ingiustizia di cui erano stati testimoni in televisione. Chauvin, licenziato subito dopo l’assalto, è diventato il primo agente di polizia nella storia moderna condannato, in primo grado, per l’omicidio di un afro-americano in Minnesota.

"Sperimentare l'appartenenza a Cristo"

I membri del gruppo locale del Minnesota sperano che la loro esperienza personale di razzismo e denigrazione come esseri umani possa servire come testimonianza della disumanità di cui possono mostrarsi capaci i figli di Dio, nei confronti del proprio prossimo. Ma c’è anche un profondo desiderio interiore che, come cristiani che incarnano il dono di Dio dell’unità, si indirizzino e sradichino le divisioni che impediscono di comprendere e sperimentare la verità che tutti apparteniamo a Cristo.
Nella pericope biblica scelta quale tema per la Settimana di preghiera per l’unità, il profeta Isaia ci mostra come imparare a fare il bene richiede la decisione di impegnarsi in un esame di coscienza. La Settimana di preghiera è il momento più adatto perché i cristiani riconoscano che le divisioni tra le chiese e le confessioni non sono poi tanto diverse dalle divisioni all’interno della più ampia famiglia umana.

Seguici sui nostri canali