Il 2026 sarà un anno speciale per la città di Lecco: si celebrerà infatti il centenario della nascita di Giuseppe “Pino” Galbani, nato a Ballabio il 10 ottobre 1926, e il decennale della sua scomparsa, avvenuta a Lecco nel Natale del 2016. Per il sindacato, i lavoratori e i cittadini lecchesi, sarà un’occasione per ricordare il suo messaggio e rafforzare i valori di una comunità solidale e democratica.
La vita di Pino Galbani rappresenta una testimonianza significativa della Resistenza operaia e della deportazione politica durante la Seconda guerra mondiale. La sua esperienza personale permette di comprendere eventi centrali della storia italiana ed europea del Novecento, offrendo una testimonianza concreta della perdita della libertà e, al contempo, della forza della dignità umana.
Pino Galbani: un secolo di memoria e testimonianza per Lecco
Nel marzo del 1944 Galbani partecipò agli scioperi nelle fabbriche di Lecco e della Lombardia. Quegli scioperi non erano solo rivendicazioni salariali, ma un gesto di opposizione al regime nazifascista: aderire significava rischiare arresto, violenza e deportazione. Pino scelse di non voltarsi dall’altra parte, condividendo con altri operai la convinzione che anche nei tempi più bui fosse possibile dire no all’ingiustizia.
La risposta del regime fu immediata e spietata. Arrestato, Pino Galbani fu uno dei più giovani tra i 24 operai e le 5 operaie lecchesi deportati nel campo di concentramento di Mauthausen, simbolo dell’orrore nazista. Qui conobbe fame, freddo, lavoro forzato e umiliazione, ma anche solidarietà tra deportati, che spesso rappresentava l’unica possibilità di sopravvivenza. Tra i ricordi più intensi, l’incontro con un altro italiano proveniente da Lecco: “…Quando sentii ‘Lecco’ provai una gioia che ancora oggi non so esprimere in parole.”
Dopo la liberazione, Galbani dedicò la propria vita alla testimonianza. Per anni incontrò studenti delle scuole lecchesi, spiegando le conseguenze della dittatura, della guerra e del razzismo. Il suo racconto era sempre diretto, privo di odio o retorica, con la volontà di far comprendere cosa accade quando la libertà viene negata e la violenza diventa sistema.
Il suo messaggio era chiaro: la pace non è un dono scontato, ma una conquista quotidiana che richiede attenzione, partecipazione e memoria. Parlare ai giovani significava affidare loro un testimone prezioso, invitandoli a riconoscere l’intolleranza e a difendere i valori democratici.
Ricordare Pino Galbani oggi significa riconoscere l’importanza della memoria come strumento di educazione civica. La sua esperienza aiuta le nuove generazioni a comprendere il valore della pace, della democrazia e dei diritti fondamentali.
I segretari generali della CGIL di Lecco e della CISL Monza Brianza Lecco, Diego Riva e Mirco Scaccabarozzi, hanno sottolineato l’impegno di custodire e trasmettere la memoria di Galbani e di tutti coloro che hanno pagato con la vita la scelta di stare dalla parte della libertà.
Proprio per questo, con il sostegno del Comune di Lecco, è stata promossa la dedica del piazzale antistante le sedi sindacali a Pino Galbani. La cerimonia ufficiale si terrà nel 2026, anno in cui ricorreranno il centenario della sua nascita e il decennale della sua scomparsa. Un’occasione per celebrare non solo un uomo, ma un simbolo della Resistenza e della dignità umana.