Piano cimiteriale: un forno crematorio a Lecco è possibile
Ultimo passaggio in Commissione consiliare per il documento che assicura il fabbisogno di loculi e cinerari da qui a 10 anni e apre le porte a un futuro impianto per le cremazioni
La realizzazione di un forno crematorio a Lecco è possibile. Introdotto infatti nel piano cimiteriale un progetto di fattibilità che era stato commissionato dal Comune e redatto nel 2016 che prevede la realizzazione di un polo crematorio all’interno del cimitero di Castello. Questo è uno dei punti su cui si è confrontati e che è stato definitivo in tutto e per tutto durante la Commissione consiliare II di martedì 3 ottobre 2023. L’assessore Roberto Pietrobelli ha letto il documento finale del piano cimiteriale che è stato sottoposto per l’ultima volta alla Commissione per recepire eventuali modifiche e integrazioni, prima che il testo venga sottoposto alla Giunta e infine al Consiglio comunale.
Piano cimiteriale: un forno crematorio a Lecco è possibile
“Ci tengo a precisare che noi non stiamo approvando nessun progetto di forno crematorio - ha specificato Pietrobelli - Semplicemente stiamo inserendo uno studio di fattibilità nel piano cimiteriale perché questo è uno dei requisiti fondamentali per creare le condizioni ideali per partecipare in futuro a bandi regionali e quindi tentare di ottenere fondi e poterlo realizzare”. Nel piano cimiteriale precedente era emersa la problematica della superficie, ossia che all’interno del camposanto di Castello non ci fosse spazio a sufficienza per il polo crematorio, tanto che si ipotizzava l’esproprio di una parte di terreno dell’azienda produttiva confinante, ma Pietrobelli è riuscito a recuperare uno studio di fattibilità che risale al 2016 e che invece riesce a inserire l’impianto con tutti i servizi: “Troverebbe spazio nel vertice sud-est nell’edificio che oggi è utilizzato come deposito confinante con via Lusciana - ha spiegato l’assessore - e contemplerebbe sale del commiato con camere ardenti, due forni contrapposti, sale refrigerate e tutti i locali servizi”. L'impianto andrebbe a soddisfare ampie esigenze del territorio e Lecco è l'unico capoluogo lombardo a non averne uno di riferimento. Andrebbe a servire un bacino nel raggio di 50 km con 3/4.00 cremazioni all'anno su 400mila abitanti. Quindi non solo il Lecchese, ma coinvolgerebbe anche Monza e gran parte della Brianza. Per la realizzazione, ipotizzato un project financing tra pubblico e privato.
Il piano del fabbisogno di loculi e cinerari nei cimiteri di Lecco
Nel documento discusso in Commissione, alla presenza anche dell’architetto Marco Turati, sono state condivise anche le parti riguardanti il fabbisogno di loculi e ossari, predisponendo un piano che possa essere valido e funzionale da qui a 10 anni: “La futura presenza dei colombari copre il doppio del fabbisogno perché tra estumulazioni e scadenza di concessioni si prevedono 1831 loculi liberi da qui a dieci anni. Siamo più attenzionati invece sugli ossari e cinerari: in questo senso abbiamo inserito la possibilità di trasformare una parte dei loculi. Ognuno di essi verrà diviso in quattro per ricavare altrettanti posti per le urne. La dimensione sarà di circa 30 cm per 30 cm e in questo senso ci servirà l’autorizzazione in deroga da parte di Ats per procedere, perché il regolamento regionale prevede 40 cm per 40 cm. Se così fosse avremmo un impegno finanziario molto ridotto e non avremmo ulteriore consumo di suolo. Se proprio non dovesse esserci la deroga, anche se siamo molto positivi in questo senso, potremo ricavare gli spazi o nella fascia sud-est del cimitero di Castello oppure riprogettando parte dei giardini al cimitero Monumentale”. Infine, stabiliti anche gli spazi da riservare come luoghi di culto di altre religioni che non siano quella cattolica: “Si tratta, all’interno del cimitero di Castello, di un campo libero dietro la chiesetta centrale, l’altro nel lato sud di quello che è conosciuto come condominio dei sepolti, oggi inutilizzato".