Per Legambiente "giudizio sospeso" sul nuovo depuratore nella ex Cava Mossini
"Dipende da come verrà realizzato. Serve un percorso condiviso con i residenti della zona"
«In merito all’ubicazione della nuova struttura abbiamo troppi pochi elementi per esprimere un parere o una valutazione seria e completa. Quello di cui siamo convinti è che prima di arrivare a una progettazione definitiva è necessario intraprendere un percorso che sia il più partecipato possibile per condividere non solo con i diversi enti coinvolti, ma anche con i residenti dell’area, le idee per il futuro impianto e le ricadute che possono esserci per il territorio e quanti lo vivono». Giudizio sospeso da parte di Costanza Panella e Laura Todde di Legambiente Lario Orientale e Lecco e anche Elisa Scocchera, portavoce Goletta dei Laghi quello relativo al nuovo depuratore di Lecco che potrebbe essere situato nella ex cava Mossini di Galbiate (Lario Reti Holding ha commissionato uno studio di prefattibilità per l’individuazione del sito approdato proprio proprio l’area della frazione Ponte Azzone Visconti).
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Per Legambiente "giudizio sospeso" sul nuovo depuratore nella ex Cava Mossini
Il progetto è stato al centro dell'incontro promosso da Legambiente per la presentazione dei risultati della Goletta dei Laghi per diverse ragioni. Innanzitutto perché il nuovo impianto potrebbe consentire la dismissione del depuratore di Mandello, andando così a risolvere definitivamente la problematica legata all’inquinamento del torrente Meria, l’unico «bocciato» quest’anno da Legambiente sul ramo orientale del Lario.
Come confermato sia dagli ambientalisti che dai rappresentanti di Lario Reti Holding e Ato e pure dal sindaco di Mandello Riccardo Fasoli, i lavori in corso per l’ammodernamento della vecchia struttura che sono in corso e che dovrebbero concludersi entro il 2024, rischiano di essere solo una sorta di palliativo, e non una soluzione radicale alla problematica del riversamento degli inquinanti nel nostro Lago.
Gli impienti dismessi con il nuovo depuratore nella nella ex Cava Mossini
Ma l'attenzione di Legambiente all'iniziativa deriva anche dai numeri del progetto che, se e quando «andrà in porto», giusto per mantenere una metafora la lacuale, avrà un impatto su buona parte della provincia di Lecco visto che, oltre al già citato impianto mandellese (che per altro serve anche i Comuni di Abbadia e Lierna), consentirà la dismissione anche di quello di Valmadrera (che serve 10 comuni, fino a Pusiano, che scaricano nel Lago di Annone), quello di Ballabio e quello di Barzio (che serve tutti i comuni della Valsassina). Una trentina quindi i comuni coinvolti per un impianto di depurazione delle acque reflue per circa 180.000 abitanti.
Serve un percorso condiviso
«Riteniamo positivo il percorso che porta alla creazione di strutture per la depurazione delle acque e soprattutto il fatto che in questo modo gli scarichi avverrebbero nel fiume adda e non nel Lago - hanno chiosato Panella, Todde e Scocchera, portavoce Goletta dei Laghi - da parte nostra promettiamo la massima attenzione per la verifica delle modalità di realizzazione di questa struttura».