Peggiora la qualità dell'aria a Lecco. Nuove misure antismog della Regione ECCO DA QUANDO

Ecco i nuovi blocchi disposti al Pirellone e i dati dell'aria nei comuni lecchesi.

Peggiora la qualità dell'aria a Lecco. Nuove misure antismog della Regione ECCO DA QUANDO
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Nuovo  peggioramento della qualità dell'aria a Lecco. In città, ma anche nel Calolziese sono tornati a salire in particolare i livelli dell'ozono che rendono ciò che respiriamo, a detta dei rati rilevati dall'Arpa, mediocre. Accettabile invece, negli ultimi giorni la qualità dell'aria nel resto della provincia.

Qualità dell'aria a Lecco e Calolzio

Ecco le situazioni peggiori, ovvero il capoluogo e Calolzio

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La situazione nel resto della provincia

Ecco i dati dei principali Comuni

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Nuove misure antismog dalla Regione

Intanto Regione Lombardia ha deciso di "mettere le mani avanti". Se la bestia nera dell'estate è l'ozono a fra paura, con l'allontanarsi della bella stagione sono le polveri sottili, Pm 10 e pm 2.5 in particolare. Dal Pirellone quindi sono state stabilite nuove e stringenti misure antismog. Dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno, i diesel Euro 3 non potranno circolare (dal lunedì al venerdì) dalle 7.30 alle 19.30.  Questo per quanto riguarda quest'anno. Dal 1° aprile 2019 saranno sempre in vigore (tutto l’anno, non solo nella finestra ottobre-aprile) i blocchi (lunedì-venerdì, ore 7.30-19.30) ai veicoli benzina Euro 0 diesel Euro 1 e 2. Dal primo ottobre 2020 saranno invece fermati i diesel Euro 4 nelle aree critiche della Lombardia. Sono stati inoltre stanziati sei milioni di euro per incentivi rivolti a chi decide di cambiare le vetture inquinanti.

Traffico ma non solo

I provvedimenti non riguardano solo il traffico veicolare. Per quanto riguarda il riscaldamento domestico (che genera oltre il 45 per cento di Pm10) e la riduzione del particolato derivante dalla combustione delle biomasse legnose in ambito civile con sostituzione impianti obsoleti con apparecchiature di ultima generazione si potrà attingere alle risorse del Conto termico nazionale (500 milioni per i privati e 200 per il pubblico). In agricoltura si dovrà provvedere all’ammodernamento delle macchine e delle attrezzature con incentivi per la redditività e sostenibilità delle aziende agricole con risorse comunitarie che derivano dal programma di sviluppo rurale. 

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