INQUINAMENTO

Ozono oltre la soglia a Lecco e raggiunge 209 µg/m³ a Moggio

È il primo episodio del 2025 in cui le concentrazioni di ozono superano in modo diffuso i livelli critici, secondo i dati rilevati dalla rete di monitoraggio di Arpa Lombardia.

Ozono oltre la soglia a Lecco e raggiunge 209 µg/m³ a Moggio
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C'è anche   tra le province dove si sono registrati i superamenti più significativi della soglia di informazione per l’ozono in Lombardia: nella stazione di rilevamento di Moggio è stato raggiunto il valore di 209 µg/m³, ben oltre la soglia di 180 µg/m³ fissata come limite orario per la salute pubblica. È il primo episodio del 2025 in cui le concentrazioni di ozono superano in modo diffuso i livelli critici, secondo i dati rilevati dalla rete di monitoraggio di Arpa Lombardia.

Ozono oltre la soglia a Lecco e raggiunge 209 µg/m³ a Moggio

La causa è da ricercarsi nella vasta area anticiclonica che da giorni insiste sulla regione, combinata con l’intenso irraggiamento solare. In molte località lombarde i valori di ozono hanno oltrepassato la soglia di informazione e in alcuni casi anche quella di allarme (240 µg/m³ orari). Il picco assoluto è stato toccato a Saronno (Varese) con 252 µg/m³, seguito da Cormano (Milano) con 250 µg/m³.

Valori elevati sono stati registrati anche in altre province:

Brescia, con 197 µg/m³ a Gambara

Cremona, con 197 µg/m³ a Corte dei Cortesi

Monza e Brianza, con 196 µg/m³ a Monza Macchiavelli

Mantova, con 195 µg/m³ a Ponti sul Mincio

Bergamo, con 193 µg/m³ a Casirate d’Adda

Como, con 190 µg/m³ a Erba Buccinigo

Pavia, con 185 µg/m³ a Pavia via Folperti

Lodi, con 184 µg/m³ a Bertonico

L’unica provincia sotto la soglia è Sondrio, dove il valore massimo è stato registrato a Morbegno con 176 µg/m³.

Secondo il Servizio Meteorologico di Arpa Lombardia, l’episodio potrebbe proseguire ancora per qualche giorno, con un possibile miglioramento atteso solo a partire da domenica.

Nel frattempo, si raccomanda alla popolazione – in particolare ai soggetti più vulnerabili come bambini, anziani e persone con patologie respiratorie – di limitare le attività fisiche all’aperto nelle ore più calde (dalle 12 alle 16) e di privilegiare una dieta ricca di antiossidanti, con frutta e verdura di stagione.

“Con il primo episodio di caldo torrido, che ha colpito le regioni del Centro Nord, – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - torna il problema dell’inquinamento da ozono, una sostanza pericolosa anche per la salute, che si forma dagli inquinanti che risiedono nell’atmosfera quando questi sono esposti a intensa radiazione solare. La qualità dell’aria peggiora come abbiamo raccontato nel nostro dossier anche a causa di altri gas precursori, tra cui il metano. Per questo è fondamentale che ogni Paese, a partire dall’Italia, faccia la sua parte per ridurre le emissioni di metano. La strada maestra per affrontare l’inquinamento da ozono richiede una grande collaborazione dei Paesi firmatari del Global Methane Pledge, l’accordo globale che prevede una riduzione del 30% delle emissioni di metano entro il 2030, rispetto ai livelli del 2020. Purtroppo, siamo lontani da quell’obiettivo, e gli effetti sono misurabili, sia in termini di accelerazione del riscaldamento globale, che di inquinamento da ozono, e per questo è fondamentale più che mai invertire la rotta sena dimenticare. Non va poi dimenticato – aggiunge Zampetti - che la Pianura Padana presenta anche un'elevata presenza di polveri sottili (PM10) e di biossido di azoto, tipico inquinante prodotto dalla combustione dei motori diesel. Lo stop alla circolazione dei veicoli Euro 5 diesel prevista dal 1° ottobre in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, nei comuni con popolazione superiore ai 30mila abitanti, non deve essere rinviato. Si tratta di una misura tampone che deve, però, essere accompagnata da interventi e politiche strutturali che incidano su tutti i settori corresponsabili dell’inquinamento. Tra le priorità su cui lavorare occorre mettere prima di tutto al centro la mobilità urbana potenziando il trasporto pubblico, creando una rete diffusa di aree pedonali e percorsi ciclopedonali, perseguendo il modello della “città dei 15 minuti”, creando Low Emission Zones e usando politiche come Città30già attivata con successo a Bologna, Lodi, Olbia e Treviso”.

L’ozono è un potente ossidante, con azione tossica in particolare verso le mucose respiratorie e oculari. La tossicità è anche più elevata per i tessuti vegetali che, in presenza di elevate concentrazioni di questo inquinante, accusano rilevanti cali di fotosintesi. Questo significa che al danno per la salute umana si somma anche un danno economico e di produzione alimentare, legato alle perdite di produttività delle colture agrarie, che nei nostri climi aggrava gli effetti delle sempre più frequenti annate siccitose. Come se non bastasse, l’ozono è anche un potente gas serra, responsabile fino ad oggi – secondo l’IPCC – di un incremento di temperatura media globale di 0,23°C, ma con grandi differenze regionali.

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