Omicidio di Calolzio, Mastroberardino: "Necessario riqualificare tutta l'area della stazione"
"Non è un sogno perché sostanzialmente il percorso c’è già"
Di Fabio Pio Mastroberadino, consigliere comunale a Calolziocorte e segretario provinciale di Fratelli d'Italia Lecco
In merito alla triste vicenda di Calolziocorte bisogna, come forze politiche e quindi come collettività, fare uno sforzo di verità. E la verità è spesso cosa semplice.
Bisogna partire subito da una cosa molto semplice: quanto è accaduto sarebbe potuto accadere ovunque, in qualsiasi momento, come tra l’altro è stato. Accoltellare una persona alle 2 del pomeriggio, in un logo colmo di telecamere (sia comunali che delle ferrovie), implica purtroppo che sarebbe potuto avvenire in qualsiasi altro luogo, o Comune, a qualsiasi ora, sotto gli occhi di chiunque.
Dopo l'omicidio di Calolzio stazione e sottopasso chiusi di notte. Si valutano i tornelli
Non credo sia necessario promuovere ulteriormente questa tesi, perché mi pare cosa abbastanza ovvia. Per questo motivo reputo, come consigliere comunale di Calolziocorte ma anche in qualità di Coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia, che le parole del consigliere Mazzoleni uscite sui giornali in questi giorni siano profondamente scorrette e trovino luogo in quella che si chiama “bassa politica”, che si muove su molti canali ma non certo su quelli della Politica con la P maiuscola. Tra l’altro, a fronte di un evento di questo genere, vorrei sottolineare come i nostri amministratori, dal Sindaco Marco Ghezzi all’assessore Cristina Valsecchi ed altri, sono stati da subito presenti in stazione, per più ore, ad aiutare le Forze dell’Ordine per permettere loro di svolgere al meglio il loro lavoro, dando quindi nei tempi più stretti possibili tutte le informazioni necessarie sull’accaduto e sulla vittima.
Fino a qui la parte semplice. Ma lo sforzo di verità impone anche l'interrogarsi sulla propria parte, e soprattutto, da amministratore di maggioranza, a quanto si può fare. Se non si può evitare che un folle accoltelli una persona in pieno giorno, da amministratori è però obbligatorio interrogarsi sui motivi che portano ad una percezione di insicurezza in alcune zone del nostro comune, e di conseguenza intervenire a riguardo.
Credo fortemente nella veridicità della “teoria della finestra rotta”, e quindi sul fatto che il primo passo per contrastare non solo la criminalità, ma soprattutto i comportamenti anti-sociali o incivili, sia quello di investire sul decoro urbano e sulla riqualificazione delle aree. Se come amministrazione possiamo fare ben poco, o meglio nulla, per quanto riguarda tanti aspetti legati alla sicurezza, sul riqualificare le aree degradate abbiamo la massima libertà: si tratta solo di una volontà politica e di reperire i fondi, ma su questo aspetto (senza peccare di scarsa umiltà) credo che l’amministrazione Ghezzi abbia molto da poter insegnare agli altri comuni.
Per quanto riguarda l’area della stazione, la riqualificazione è un percorso che questa amministrazione ha già attivato nello scorso quinquennio posizionando varie telecamere, spostando lì la sede del comando della Polizia Locale e riaprendo la nuova Sala Civica, ma bisogna essere onesti e quanto fatto non basta.
Non sono più un pendolare ma frequento comunque la stazione con una certa assiduità, e pur essendo un uomo ormai quasi quarantenne devo ammettere che è quasi sempre spiacevole ritrovarsi in quella zona: persone che dormono per terra, sottopasso buio, spesso litigi o piccole schermaglie tra gruppi di ragazzi, manifesti di Baby Gang o affini a pubblicizzare un furbo che approfitta dell’immaturità di tanti ragazzi per fare soldi, e che al contempo però porta molti disagi nel nostro territorio.
Come maggioranza dobbiamo quindi impegnarci per promuovere un progetto di riqualificazione di tutta l’area antistante, e sarebbe bello tra l’altro che fosse oggetto di un concorso di alto livello, con una giuria qualificata, che porti attenzione sul nostro comune.
Penso a una maggiore illuminazione, alla modifica e allo studio del verde, a un cambio della pavimentazione, alla posa di panchine moderne, e a tanto altro: bisogna trasformare quello spiazzo in una vera e propria piazza cittadina. Finalmente un luogo “bello”, che possa accogliere i nostri pendolari e le tantissime persone che ogni giorno arrivano con il treno a Calolziocorte.
Se nell'amministrare bisogna avere i piedi per terra, è anche vero che c'è la necessità di saper vedere il futuro e quindi anche un po’ saper “sognare” per far sì che le cose cambino, e con loro le città.
E allora perché non allargare un filo la visione, e immaginare un “corridoio verde” che colleghi la stazione e la sua nuova piazza alla Biblioteca, e da questa alla Piazza della Chiesa, con il suo Auditorium e le tante attività che la Parrocchia svolge.
Non è un sogno perché sostanzialmente il percorso c’è già: si tratta di riqualificare un breve tratto di via Galli, il giardino che la collega a Corso Dante, e subito dopo l’attraversamento cambiare illuminazione e panchine del bel parco della Biblioteca e la Casa delle Associazioni con la sua salita verso il Monumento dei Caduti, e quindi alla Chiesa.
Un intervento di collegamento di un percorso verde che praticamente esiste già, ma che ristudiato e ammodernato darebbe nuovo volto alla nostra cittadina e promuoverebbe anche la mobilità sostenibile, incentivando l’arrivo con il treno per chiunque voglia recarsi alla biblioteca, o alla sera per andare a vedere un film all’Auditorium.
Fabio Pio Mastroberardino