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Nubifragio a Lecco: ora è tempo di stimare i danni per i rimborsi

Il Comune di Lecco attiva la procedura Ra.S.Da. I cittadini possono stimare il danno subito, ma in questa fase non è necessaria alcuna formale trasmissione al Comune.

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A seguito del violento nubifragio che ha colpito parecchie zone di Lecco, e in particolare il quartiere di Germanedo lo scorso 24 luglio 2025, il Comune di Lecco, in collaborazione con Silea, ha attivato una serie di interventi straordinari per supportare i cittadini e ripristinare le condizioni di sicurezza e decoro urbano.

Nubifragio a Lecco: ora è tempo di stimare i danni per i rimborsi

Nei giorni scorsi, tuttavia, ci sono state diverse polemiche, con botta e risposta tra minoranza e maggioranza, riguardo alla gestione dell’evento critico e al livello di supporto e vicinanza offerto ai cittadini colpiti.

A partire da domani, mercoledì 30 luglio 2025, saranno posizionati cassoni per la raccolta di materiali ingombranti in zona "Villaggio" a Germanedo, in piazza V Alpini. I cassoni resteranno disponibili per 2-3 giorni e potranno essere utilizzati dai residenti che hanno subito allagamenti per smaltire oggetti danneggiati. Saranno, inoltre, presenti operatori di Silea per fornire assistenza e facilitare le operazioni di conferimento.

I cittadini lecchesi, anche di altri rioni, che riscontrano difficoltà nello smaltimento di materiale ingombrante a seguito del maltempo, possono contattare direttamente l’ufficio ambiente del Comune di Lecco per effettuare segnalazioni puntuali.

Nella giornata di giovedì 3 agosto, è prevista, invece, una pulizia straordinaria delle strade dal limo e dal fango accumulati. Per consentire l’intervento, sarà necessario rimuovere le auto dalle vie interessate: il divieto di sosta con rimozione forzata sarà segnalato con 48 ore di anticipo tramite appositi cartelli. La cittadinanza è pertanto invitata a prestare attenzione alla segnaletica temporanea, per agevolare le operazioni.

Il Comune ha, infine, avviato un monitoraggio straordinario delle strade per individuare eventuali necessità di interventi specifici, come la pulizia approfondita o lo spurgo dei pozzetti.

«Il Comune di Lecco attiva sempre tutte le misure preventive previste in caso di allerta meteo, con un monitoraggio costante delle vasche di contenimento e delle principali criticità idrauliche del territorio - spiega l'assessora all'Ambiente Renata Zuffi -. Tuttavia, il nubifragio del 24 luglio ha avuto un’intensità eccezionale, con una quantità d’acqua caduta in pochi minuti tale da superare la capacità di assorbimento delle infrastrutture esistenti. I nostri tecnici stanno conducendo un’indagine approfondita per analizzare le criticità idrogeologiche emerse e valutare possibili interventi strutturali a lungo termine».

Allo stesso tempo il Comune di Lecco, per il tramite del servizio di Protezione civile ha avviato la procedura di segnalazione alla competente struttura regionale attraverso l’applicativo Ra.S.Da, che consente agli enti locali registrati di segnalare a Regione Lombardia la stima dei danni conseguenti agli eventi calamitosi naturali verificatisi sul proprio territorio.

Questa prima fase serve al Comune per rendere noto alla Protezione civile Regionale l'entità dell'evento verificatosi, stima propedeutica all’eventuale riconoscimento dello stato di emergenza di livello nazionale. Pertanto, i cittadini che avessero subito gravi danni a causa del nubifragio potranno procedere alla quantificazione dei danni subiti, senza necessità di inviare alcuna comunicazione al Comune: la ricognizione dei danni verrà infatti avviata solamente se verrà riconosciuto lo stato di calamità naturale; solo in questo caso si procederà con apposito avviso pubblico a informare la cittadinanza, avviando la procedura di acquisizione delle segnalazioni, che dovranno essere corredate dai necessari giustificativi di spesa sostenuti.

L'eventuale riconoscimento dello stato di calamità naturale e lo stanziamento di risorse economiche per i danni subiti non dipendono dal Comune di Lecco, bensì sono di competenza del Dipartimento della Protezione civile nazionale alla luce delle eventuali ulteriori indicazioni che la Protezione civile regionale potrà determinare.

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