Nell'ultima lettera ai figli e alla moglie il testamento spirituale di Giulio Boscagli
A condividerla con tutti oggi, durante la cerimonia funebre, è stata proprio la moglie Annamaria Formigoni
Una sorta di testamento spirituale e l'orgogliosa rivendicazione di una appartenenza, quella al movimento di Comunione e Liberazione, che è stata una ragione di vita. Tutto questo c'è nella lettera, l'ultima lettera, che Giulio Boscagli ha scritto alla moglie e ai figli a Natale.
Nell'ultima lettera ai figli e alla moglie il testamento spirituale di Giulio Boscagli
A condividerla con tutti oggi, durante la cerimonia funebre, è stata proprio la moglie Annamaria Formigoni che ha ricordato la lunga amicizia con il Cardinal Scola e il cammino comune in Cl . "Proprio dentro questa Compagnia abbiamo vissuto i nostri 50 anni di matrimonio e ne siamo stati grati in ogni momento. Lui diceva sempre che si era realizzata una promessa perché avevamo visto i nostri figli e i figli dei nostri figli. Ma la cosa più bella è che ci ha lasciato lui scrivendocela il giorno di Natale"
"Carissimi è stato un anno molto particolare in cui il Signore ha deciso di interpellarci in maniera improvvisa, insolita e impegnativa. La malattia, le cure, le attese. La pazienza indispensabile. La dipendenza dagli altri che diventa sempre più necessaria e il peso gravato su di voi e sulle necessità mie crescenti di essere aiutato. Questa è la strada che il signore ha scelto per me, per arrivare a conoscerlo meglio a domandare la sua presenza nella mia vita. E' la sua presenza del resto che ha fatto sì che quest'anno moltissimi si mobilitassero per pregassero assieme. L anonvena proposta dalla mamma all'inizio della malattia, la preghiera diffusa in tanti rosari, la bellissima esperienza con la reliquia di Giovanni Paolo Secondo. Questa è la strada carissimi, avverà in futuro secondo la sua volontà come in cielo così in terra. Noi confidiamo che tutto ci è donato per la nostra correzione, non smettiamo di chiedere miracoli ai nostri amici in cielo, ma chiediamo anche che lui ci tenga un bel posto in Paradiso visto che nella casa del Padre mio ci sono molti di noi. Il Bambino che nasce è la certezza che Dio ha preso una carne come la nostra e attraverso la sua croce le ha dato un orizzonte di Gloria portandola alla resurrezione. Questo è il destino che ci attende, ma è un futuro già presente nella comunione tra noi, segno visibile dell'amore di Gesù. Preghiamo perciò per il nostro Movimento e per la Chiesa perché è lì che il Signore è concretamente, carnalmente presente e senza di lui non possiamo fare nulla. Preghiamo perché ci accompagni e decida lui la meta"
Mario Stojanovic
LEGGI ANCHE
Filippo, il nipote di Giulio Boscagli: "Se ne va un gigante di umanità"
Il ricordo di Richard Martini: "Sei stato per me secondo padre, amico ed una guida preziosa"
Il ricordo del Centro Culturale Alessandro Manzoni