Musica, affetto e memoria: festa dei nonni alla RSA Villa Serena di Introbio
Una giornata di emozioni, preghiera e canzoni insieme agli ospiti, ai volontari e al quintetto guidato da Gabriele Bolis

"I miei nonni son tremendi, ma mi piacciono perché sono bravi, buoni e belli e non pensano che a me", così si conclude una filastrocca di Ileana Beretta Tavernelli, ben interpretando il pensiero di moltitudini di nipoti. Parole che ben si adattano allo spirito della giornata vissuta venerdì 25 luglio 2025 alla RSA Villa Serena di Introbio, dedicata ai nonni di ogni tempo e in particolare ai santi Gioachino e Anna, nonni di Gesù, commemorati in questa data.
Musica, affetto e memoria: festa dei nonni alla RSA Villa Serena di Introbio
L’iniziativa, organizzata con cura e passione da Paola e Cristina — educatrici e animatrici della struttura — ha visto la partecipazione di un quintetto musicale d’eccezione, guidato da Gabriele Bolis con la sua inseparabile fisarmonica. Con lui: Dario Bolis alla chitarra, Gilberto Garghentini al basso-tolla, Giovanni Gilardi con le maracas e Casto Pattarini alla voce.
Il gruppo ha aperto il pomeriggio accompagnando la celebrazione della messa, concelebrata da don Antonio Fazzini, don Francesco Grasselli, don Gabriele Carena e don Cesare Gerosa, con la partecipazione di fratel Alberto Bosisio, legato da una lunga amicizia ai musicisti.
Dopo il momento liturgico, la musica ha preso il sopravvento: i “Cinque” hanno dato vita a un’esibizione coinvolgente, fatta di canti popolari, richieste a gran voce e brani che hanno riportato alla memoria stagioni passate, emozioni, e storie di vita che gli ospiti della struttura portano con sé.
"Le rughe sui volti dei nonni sono i pentagrammi dai quali i nipoti traggono le più belle e significative armonie, che alimentano i loro sogni e li accompagnano nella vita", ha commentato Gabriele Bolis, parafrasando un pensiero di Marc Lewy.




