Il caso

Motorizzazione, Piazza: "Prosegue l'impegno per evitare il trasferimento"

La vicenda è approdata oggi in Consiglio regionale

Motorizzazione, Piazza: "Prosegue l'impegno per evitare il trasferimento"
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Il caso della Motorizzazione di Lecco, con il trasferimento ventilato degli uffici a Como, è approdato oggi, martedì 12 marzo 2024, in Consiglio Regionale. "Nell’ambito degli atti di indirizzo e di sindacato ispettivo, ho risposto oggi in aula consiliare in merito ad una mozione presentata sulle azioni volte a scongiurare la delocalizzazione degli uffici della Motorizzazione Civile di Lecco", dichiara il Sottosegretario di Regione Lombardia ad Autonomia e Rapporti con il Consiglio regionale Mauro Piazza, sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega Autonomia e Rapporti con il Consiglio regionale

Consigliere regionale

Motorizzazione, Piazza: "Prosegue l'impegno per evitare il trasferimento"

"In merito alla richiesta di impegno alla giunta regionale di attuare ogni iniziativa utile a scongiurare l’ipotesi di delocalizzazione della Motorizzazione Civile di Lecco - prosegue Piazza - ho ricordato che già nei mesi scorsi ho approfondito la questione sul trasferimento degli uffici che verrebbero accorpati con gli uffici provinciali di Como, nell’ex aula bunker del carcere Bassone, al fine di scongiurare la perdita di questi servizi per il territorio provinciale.

E ancora: "Sulla possibilità di Interloquire con il Governo affinché si individuino soluzioni alternative ed efficaci, ho precisato che nelle scorse settimane ho interloquito con il direttore generale per la Lombardia dell’Agenzia del Demanio Massimiliano Iannelli il quale mi ha confermato che, a seguito dell’avvicinarsi del termine contrattuale di affitto della sede della Motorizzazione, è stato disposto lo sviluppo della progettualità di accorpamento degli spazi provinciali di Lecco e Como della Motorizzazione in un'unica sede. Ho anche interloquito con il dott. Antonello Persano della Motorizzazione, riscontrando la disponibilità di lasciare sul territorio lecchese un front office e una sala didattica per esami patente a fronte della disponibilità di spazi a titolo non oneroso. Con lui abbiamo poi effettuato un sopralluogo presso la Camera di Commercio sede di Lecco per verificare la disponibilità da parte dell’ente di suddetti spazi, con riscontro negativo."

Interlocuzione con il Governo

"La Giunta di Regione Lombardia si è impegnata anzitutto a continuare le interlocuzioni con il Governo per verificare la possibilità di non dare corso alla chiusura degli uffici della Motorizzazione a Lecco, nonché a confrontarsi con gli enti pubblici e le associazioni del territorio per individuare eventuali spazi a titolo non oneroso dove allocare il servizio, alla luce della disponibilità fornita dalla Motorizzazione di lasciare un ufficio di front office e un’aula didattica per lo svolgimento di esami. Infine, la Giunta valuterà la possibilità di utilizzare temporaneamente degli spazi di proprietà di Regione Lombardia e/o del Sistema Regionale, laddove fossero adeguati e disponibili, per accogliere il servizio. Purtroppo, abbiamo già verificato che nell’Ufficio Territoriale Regionale di Lecco non è possibile trovare una nuova collocazione alla Motorizzazione civile riscontrando una incompatibilità logistica per le seguenti motivazioni: l’unica zona dell’edificio accessibile al pubblico è quella del piano terra, presidiata dalla guardia di sicurezza e con un allestimento idoneo al ricevimento (sportelli con vetro divisorio, sedie per l’attesa, totem di prenotazione, zona di accoglienza e smistamento, ecc.); sono presenti otto sportelli, tutti occupati dal personale addetto: accoglienza e informazioni, protocollo federato, due sportelli per le operazioni relative a caccia e pesca, sportello agricoltura, tre sportelli per i servizi regionali ai cittadini (assistenza e raccolta domande per bandi, doti, bollo auto, carta regionale dei servizi, agevolazioni sul trasporto pubblico, ecc.), è inoltre disponibile una sala riservata per i colloqui svolti dallo Sportello disabilità; gran parte del personale addetto, per motivi logistici e organizzativi, esegue le operazioni di back-office in loco a sportelli chiusi al pubblico; gli accessi annui registrati variano da 8 a 10mila, con una media giornaliera di 30/40 persone; occorre considerare che si tratta solo di una media, mentre in diversi periodi dell’anno si verificano dei picchi di affluenza dovuti a scadenze di vario tipo (calendario scolastico, rinnovo delle licenze per la caccia e pesca, emissione di bandi regionali specifici, ecc.) che sottopongono la struttura a particolare sollecitazione (limiti di superfice, numero di sedute disponibili per l’attesa) anche in termini di sicurezza e igienicità degli ambienti; non è possibile consentire il libero accesso del pubblico ai piani superiori: per motivi di sicurezza e controllo il regolamento prevede la registrazione delle persone che superano la barriera di ingresso al vano scale e ascensori; i piani superiori, strutturati in uffici e sale riunioni, non sono attrezzati in modo adeguato al ricevimento del pubblico".

Si aspetta una nuova riunione con il prefetto

Piazza conclude: "Ho fatto presente che lo scorso 6 marzo si è svolta in Prefettura la riunione indetta dal Prefetto di Lecco alla quale sono stato invitato a partecipare insieme al Presidente della Provincia di Lecco, al Sindaco del Comune di Lecco, al Dirigente della Direzione Generale Territoriale del Nord Ovest del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, al Direttore dell’Agenzia del Demanio, al Presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Como-Lecco, al Dirigente dell’Ufficio Territoriale Regionale di Lecco, al fine di un preliminare, urgente esame della questione.

Il Prefetto ha chiesto alla Camera di Commercio di verificare la disponibilità di eventuali spazi presso le sedi locali delle Associazioni di categoria che fanno parte dell’Ente camerale, alla Provincia e al Comune di Lecco di approfondire la disponibilità di una sala didattica presso gli edifici scolastici da loro gestiti. In questa sede, il Comune ha già anticipato la mancanza di disponibilità mentre la Provincia ha manifestato la disponibilità ad un approfondimento insieme agli Istituti scolastici. In attesa di queste verifiche, nelle prossime settimane sarà convocata una nuova riunione dal Prefetto”.

Fragomeli: “Se oggi gli uffici di Lecco città non possono più stare in viale Dante 29, si ragioni su un altro luogo"

“Serve portare la questione al tavolo della competitività di Lecco per difendere la sede lecchese e, in second’ordine, anche pensare di mettere gli uffici in un altro edificio cittadino, ma assolutamente non è ipotizzabile che la provincia perda la sua motorizzazione civile”, ha detto Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd, durante la discussione, stamattina in Aula, della mozione del collega Zamperini, poi approvata, che vuole scongiurare la delocalizzazione del servizio nella sede ‘unica’ di Como.

“Per spiegare meglio la mia posizione, avevo sia presentato una mia mozione che, successivamente, un emendamento all’atto di Zamperini, in cui chiedo di non far proliferare i tavoli che spesso vengono aperti a Lecco e sono già tanti. Ne abbiamo uno per lo sviluppo e la competitività che può funzionare benissimo, perché ne fanno parte già le associazioni di categoria, come la Fai, la Federazione autotrasportatori, e le istituzioni. Integriamo la presenza dell’Aci e questo diventa un luogo idoneo ad affrontare il tema”, spiega Fragomeli.

“Sono fermamente convinto che la presenza della motorizzazione sia prodromica al mantenimento del sistema lecchese. Eviterei, invece, di entrare nelle dinamiche del ‘di chi la colpa’, intanto perché la questione è datata: solo adesso sono 5-6 mesi che se ne parla e non eravamo stati coinvolti noi come consiglieri regionali, ma gli enti di natura provinciale. Ovviamente, ora si è trascinata fino a questo punto. E non è nemmeno vero che non si possa ovviare a questo problema: già tra 2014 e 2016 c’era stato un tentativo di delocalizzare, ma grazie al mio intervento, si è superato e si è mantenuta la sede”, aggiunge il dem.

“Se oggi gli uffici di Lecco città non possono più stare in viale Dante 29, si ragioni su un altro luogo, che gli enti di natura provinciale possono dare in disponibilità per rinnovare il servizio, e non serve nemmeno una superfice enorme. L’importante è che la nostra provincia non subisca la delocalizzazione di un ufficio che afferisce direttamente al Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture”, ha concluso Fragomeli.

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