Molestie sessuali: denunciare subito per ritrovare la serenità

L’ultimo appuntamento con la rubrica Dalla Parte dei Giovani, sviluppata in collaborazione con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecco, lo dedichiamo a un altro reato commesso, sempre più spesso, a danno dei nostri ragazzi: le molestie sessuali. Le statistiche più recenti rivelano che, tra i giovani di età compresa tra i 14 e i 21 anni, una percentuale significativa ha subito qualche forma di molestia sessuale, sia fisica che verbale, in vari contesti della loro vita quotidiana. Un rapporto dell’Istat del 2022-2023, più nel dettaglio, ha evidenziato che il 6,4% delle donne tra i 14 e i 70 anni ha subito molestie sessuali al di fuori del contesto lavorativo.
Questo dato include anche le giovani donne, che spesso sono vittime di sguardi offensivi, offese verbali e proposte indecenti. Da notare che anche il 2,7% degli uomini, nella stessa fascia di età, ha riportato esperienze simili.
Questi numeri indicano che le molestie sessuali non sono un fenomeno isolato e colpiscono entrambi i sessi, sebbene le donne siano maggiormente esposte. «La molestia è un reato punito dal codice penale (art. 660 c.p.) - scrivono i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecco - Le molestie sessuali sono ogni comportamento indesiderato a connotazione sessuale o qualsiasi altro tipo di discriminazione basata sul sesso che offenda la dignità delle vittime in ogni ambiente, di studio, di lavoro, di svago, ivi inclusi atteggiamenti di tipo fisico, verbale o non verbale. Sono esempi di molestia sessuale:
- richieste implicite o esplicite di prestazioni sessuali offensive o non gradite;
- insistenti battute e domande a sfondo sessuale non graditi ad esempio nell’ambiente di lavoro o di studio;
- promesse, implicite o esplicite, di agevolazioni e privilegi (es. promozioni o avanzamenti di carriera ) in cambio di attenzioni a connotazione sessuale;
- contatti fisici fastidiosi e indesiderati;
- apprezzamenti verbali sul corpo oppure commenti su sessualità o orientamento sessuale ritenuti offensivi;
- apprezzamenti, allusioni o commenti denigratori sul sesso della vittima;
- gesti, proposte o “scherzi” a sfondo sessuale e domande invadenti su relazioni personali;
- invio di immagini o e-mails inappropriate;
- la richiesta di un rapporto fisico quando l’altro/a non mostra alcun interesse.
Le molestie sessuali possono rappresentare “l’anticamera” di reati più gravi quali ad esempio violenza sessuale, atti persecutori, minaccia, estorsione, ecc., (es. affissione o esibizione di materiale sessualmente allusivo o esplicito es. a scuola o nell’ambiente dell’Università, anche sotto forma elettronica; intimidazioni, minacce o ritorsioni in seguito al rifiuto di prestazioni sessuali; palpeggiamento di parti intime in luogo pubblico, ecc.)».
Le vittime di molestie sessuali possono sviluppare problemi di salute mentale, come ansia, depressione e disturbi post-traumatici da stress. Inoltre, le esperienze di molestia possono influenzare negativamente il rendimento scolastico e le relazioni. Chiedere aiuto senza vergogna o timore, rivolgendosi alle Forze dell’Ordine, è di fondamentale importanza per la propria incolumità e il proprio benessere personale.
Di seguito due esempi di molestie e violenza sessuale
Ragazza coraggio
Presto a processo il molestatore dell’autobus
Lucrezia (nome di fantasia) prende l’autobus ogni mattina per andare a scuola. Tutto bene, fino a che, un giorno, un uomo, approfittando del fatto di essere seduto accanto a lei, non comincia a palpeggiarla nelle parti intime. E, non solo la tocca ma, mentre lo fa, le intima anche di non dire nulla ai genitori. Incurante delle minacce, per fortuna, la ragazza riesce ad aprirsi con una psicologa attiva nella sua scuola nell’ambito di un progetto educativo.
La psicologa informa subito dell’accaduto la dirigente scolastica e quest’ultima allerta le Forze dell’Ordine che, dopo pochi giorni, arrestano il colpevole. Per Lucrezia la fine di un incubo, mentre a carico dell’uomo, tra qualche giorno, prenderà il via l’iter processuale.
L’incubo è finito
Abusa della nipote minorenne, lo zio agli arresti domiciliari
Un ultrasessantenne è finito agli arresti domiciliari a seguito di presunte molestie sessuali portate avanti per anni ai danni della nipote, oggi maggiorenne. L’ordinanza di custodia cautelare del tribunale è stata eseguita nei giorni scorsi, e l’uomo è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia, durante il quale si sarebbe limitato a professarsi «innocente», senza aggiungere ulteriori dettagli. Sulla vicenda gli inquirenti mantengono riserbo ma, secondo quanto emerso, il pensionato avrebbe commesso atti sessuali nei confronti della nipote fin da quando quest’ultima aveva solo 10 anni. Tali atti si sarebbero protratti per i successivi 8 anni, fino a cessare del tutto al compimento del diciannovesimo anno d’età. La denuncia è scattata per iniziativa della madre della ragazza che, appresa la vicenda direttamente dalla figlia, ha contattato un’avvocata per presentare querela, dando così il via agli accertamenti. Gli approfondimenti investigativi si sarebbero basati, oltre che sul racconto della vittima, anche su attività di intercettazione.
I consigli del Maresciallo
- Segnali dell’esistenza di un problema legato molestie sessuali possono essere: disattenzione e disturbi della memoria, disturbi del sonno, ansia, depressione, stress, senso di vergogna, affaticamento, paure, fobie, scarsa concentrazione, irrequietezza, diminuzione di autostima, comportamenti difensivi, chiusura e silenzi, demotivazione verso il lavoro, incremento apparentemente immotivato delle assenze, ecc);
- se hai subito attenzioni o contatti inappropriati su un mezzo pubblico o in un luogo affollato, ti sei sentito/a a disagio per il contatto fisico di un insegnante o allenatore, una persona (anche il tuo partner) ti ha costretto a un rapporto sessuale, è importante segnalare l’accaduto e chiedere aiuto. Puoi farlo chiamando il Numero Unico di Emergenza 112 per interventi di emergenza dei Carabinieri o Polizia oppure contatta il numero Antiviolenza e Antistalking 1522 (attivo 24 ore su 24) per assistenza anonima e multilingue;
- Se è in atto una molestia o una violenza nei tuoi confronti:
- cerca di richiamare l’attenzione delle persone presenti o che si trovano nelle vicinanze;
- spostati in un luogo diverso per sottrarti alla molestia/violenza;
- cerca qualcuno nelle vicinanze per avere aiuto/supporto.
- Informa il tuo genitore, il tuo insegnante, il tuo partner o il tuo diretto superiore (se non è lui/lei il molestatore) al quale riferire dichiarare apertamente la tua difficoltà a denunciare la molestia e chiedere aiuto per far cessare il comportamento sgradito.
- Ricordati che non sei da solo/a e che c’è sempre qualcuno a cui puoi chiedere aiuto.