Medaglie d'onore alla memoria di 13 lecchesi deportati nei lager nazisti
Il prefetto: "Sembra che nulla riesca a fermare la sopraffazione compiuta dagli uomini su altri uomini. L'unica speranza è nella quotidianità, in quei gesti di affetto verso il prossimo che possono fare la differenza. Questo ci hanno lasciato e ci hanno insegnato i cittadini che sono tornati dai campi di prigionia".
Un momento sempre toccante, una cerimonia formale ma dove la forma e la sostanza si uniscono per dare valore alla memoria e all'omaggio nei confronti di chi ha visto l'inferno con i suoi occhi. Nella mattinata di oggi, martedì 26 settembre 2023, nell'auditorium della Camera dell'Economia di Lecco, sono state conferite le Medaglie d'onore alla memoria dei lecchesi deportati nei lager nazisti.
Medaglie d'onore alla memoria di 13 lecchesi deportati nei lager nazisti
13 le onorificenze concesse dal Presidente della Repubblica, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri assegnate, alle quali ne seguiranno domani altre nove durante l'evento, organizzato dalla Prefettura di Lecco come quello odierno, in programma a Villa Migliavacca a Introbio.
Tanti i sindaci presenti in sala a partire da quello del Capoluogo Mauro Gattinoni. Non sono mancati il Questore Ottavio D'Aragona, la presidente della Provincia Alessandra Hofmann e i rappresentanti delle Forze dell'ordine.
"Questi lecchesi sono stati vittime dei rastrellamenti e sono stati prelevati con la forza per essere usati come forza lavoro a sostegno dello sforzo bellico del Terzo Reich - ha detto nel suo discorso di apertura, il prefetto Sergio Pomponio - Alcuni di loro erano anche stati in armi nell'esercito italiano e sono stati deportati proprio perchè militari o ex militari. Sin da quando è stato creato questo momento commemorativo istituzionale il territorio Lecchese si è distinto non solo per numero di medaglie, ma anche per la capacità di testimoniare queste esistenze. La storia e la memoria di questi cittadini è stata recuperata e questo è stato possibile grazie al lavoro di persone alle quali va il nostro plauso".
Stiamo parlando di Mario Nasatti, Beppe Amanti, Alessandro Pirola, Antonio Butti ed Elio Scotti che hanno compiuto un'opera certosina per far conoscere a tutti quello che, altrimenti, sarebbe stato noto solo ai cari di questi uomini.
"Le storie di questi deportati, le loro vite non possono lasciarci indifferenti - ha concluso il Prefetto - così come non posso lasciarci indifferenti i troppo conflitti che insanguinano ancora il Globo. A partire da quello ucraino che si protrae da oltre un anno con conseguenze dirette anche sulle nostre vite di tutti i giorni. Sembra che nulla riesca a fermare la sopraffazione compiuta dagli uomini su altri uomini. L'unica speranza è nella quotidianità, in quei gesti di affetto verso il prossimo che possono fare la differenza. Questo ci hanno lasciato e ci hanno insegnato i cittadini che sono tornati dai campi di prigionia".
Le medaglie
- Bettega Fausto, nato a Dervio il 12 luglio 1919, chiamato alle armi il 4 gennaio 1941. Tale nel 29° Reggimento Fanteria. Catturato prigioniero dalle truppe tedesche in Grecia, mentre apparteneva al 43° Reggimento Fanteria, ed internato in Germania, Stammlager XII F. Rimpatriato il 4 luglio 1945. Il 7 agosto 1976 gli è stata concessa la “Croce al Merito di Guerra”.
- Biffi Germanio, nato a Lecco il 15 aprile 1922. Chiamato alle armi il 20 settembre 1942. Tale nel 9° Reggimento Fanteria, Divisione Regina. Partito per la Grecia via terra, a mezzo Tradotta. Giunto al Comando Tappa del Pireo il 5 novembre 1942. Partito dalla Grecia, imbarcandosi al Pireo, il 13 dicembre 1942. Sbarcato a Rodi il 17 dicembre 1942. Tale presso il 331° Fanteria mobilitato il 21 dicembre 1942. Il 10 luglio 1943, aggregato alla 4° Compagnia Mitraglieri Costiera. L’8 settembre 1943 fatto prigioniero dai tedeschi in Rodi, in seguito agli eventi dell’Armistizio. L’11 febbraio 1944, scomparso in Egeo in seguito all’affondamento del Piroscafo che lo trasportava in continente quale prigioniero di Guerra. Il 1marzo 1946 rilasciata dichiarazione di irreperibilità dal Distretto Militare di Como.
-Brenna Alessandro , nato a Giussano il 1° luglio 1920, chiamato alle armi a 19 anni e un anno dopo assegnato al 41esimo Reggimento Fanteria. Fatto prigioniero dai greci il 30 novembre 1940, liberato dai tedeschi rientra in Italia. Frequenta un corso per armaioli a Terni e riparte per combattere in Jugoslavia. Il 9 settembre del ’45 viene fatto prigioniero dai tedeschi e, il 25 settembre ’43 arriva al campo di concentramento di Wietzendorf dove decine di migliaia di prigionieri italiani vengono smistati. Le baracche adibite ad alloggi erano formate da sei camerate. I militari italiani vissero dai 20 ai 24 mesi in un affollamento da 50 a 90 persone in ambienti di 50mq. Dormivano sul pavimento in pietra, su panche o su tavoli senza nemmeno un pagliericcio. Durante l’inverno il riscaldamento veniva negato, la distribuzione della legna per le stufe era in ragione di 20 kg a camerata per tutta la stagione. Il bagno veniva effettuato una volta al mese con un affollamento di dieci persone per doccia. Tutte le mattine sveglia alle 5, colazione con un pezzo di pane nero ed acqua e poi in cammino per svariati km per raggiungere il luogo di lavoro dove erano destinati. Molti morirono per inedia, altri per incidenti durante il lavoro forzato ed altri ancora venivano uccisi durante i raid aerei.
- Colombo Angelo, nato a Valmadrera il 12 febbraio 1920. Chiamato alle armi il 17 marzo 1940, arruolato nel 64° Reggimento Fanteria. Il 21 maggio 1940, soldato scelto, in detto. L’11 giugno 1940 tale in territorio in istato di Guerra il 15 giugno 1940 Caporale, in detto. Il 9 settembre 1943, col grado di Caporal maggiore, è stato catturato dai tedeschi a Calamata (Peloponneso) Grecia e internato in Germania nel Campo di Concentramento di Calbesale Stalag XII A. Rimpatriato il 12/7/1945. Autorizzato a fregiarsi con 2 stellette.
- Galbusera Natale, nato a Casatenovo il 24 dicembre 1922. Chiamato alle armi il 23 gennaio 1942. Tale nel 64° Reggimento Fanteria. Il 5 luglio 1942 trasferito al 363° Fanteria, partito per la Grecia via Terra. Il 15 luglio 1942 giunto in territorio in stato di Guerra. Il 9/9/1943 fatto prigioniero dalle Forze Armate tedesche in Grecia e internato in Germania nel Campo di Concentramento 9 C. (Smodorf). Il 15 febbraio 1944 è stato ricoverato nell’Ospedale Militare di Sislaitz, ove rimase fino al 20 maggio 1944; per poi rimanere nel medesimo Campo di concentramento fino al 9 luglio 1945, giorno del rientro in Patria.
- Grega Giovan Battista, nato a Colico il 16 aprile 1923, Caporale del 5° Alpini, Battaglione “Morbegno”, è stato catturato dai tedeschi il 9/9/1943 ed internato in Germania, Stammlager VII A, vi stette sino al rimpatrio avvenuto il 19/5/1945.
- Livoni Ernesto, nato a Cesello Brianza l’11 maggio 1924. Chiamato alle armi il 23 agosto 1943. Tale nel 2° Reggimento Artiglieria Alpina. Il 9 settembre 1943 è stato catturato dai tedeschi a Merano ed internato in Germania, prigioniero nel Campo tedesco denominato Stalag XI B, nella Regione di Fallimboster con matricola di prigioniero n. 152 115. Rimpatriato a fine guerra il 23 agosto 1945.
- Milani Giovan Battista, nato a Consonno, il 7 settembre 1910, chiamato alle armi il 16 marzo 1932, nel 7° Reggimento Fanteria, dopo il congedo è stato richiamato alle armi per mobilitazione, il 18 agosto 1942, nel Deposito del 412° Btg. Costiero a Pola, ivi catturato dalle Forze Armate Tedesche, il 12 settembre 1943, ed internato in Germania, Stalag X A. Rimpatriato a fine guerra, il 28 agosto 1945. L’11 marzo 1976 gli sono state concesse n. 2 “Croci al Merito di Guerra” di cui la seconda per l’internamento in Germania.
- Rusconi Angelo, nato a Valmadrera il 2 aprile 1922. Chiamato alle armi il 22 gennaio 1942. Tale nel 18°Reggimento Artiglieria Aquila. Partito via terra da l’Aquila diretto a Larizza, Grecia il 17 giugno 1942, giunto a Larizza il 21 giugno 1942. Ivi Catturato dalle Forze Armate Tedesche l’11 settembre 1943 e internato in Germania sino al rimpatrio avvenuto il 6 agosto 1945. Lo stesso non fu lavoratore volontario e tanto meno fece parte di formazioni nazi-fasciste.
- Turba Mario, nato ad Acquate (Lecco) il 28 giugno 1921, chiamato alle armi il 24 gennaio 1941, nel 3° Reggimento Fanteria; l’11 settembre 1941 partito per la Grecia, imbarcatosi a Brindisi, sbarcato a Patrasso il 13 settembre 1941. Nominato Caporale, in detto, il 17 gennaio 1942 e Caporal maggiore, in detto il 16 marzo 1942. Il 9/9/1943 catturato dai tedeschi a Patrasso e internato in territorio germanico, Wittemberg, costretto al lavoro in una fabbrica di gomma in qualità di operaio. Rimpatriato a fine conflitto il 2 agosto 1945.
- Villa Angelo, nato ad Acquate (Lecco) il 27 agosto 1921, chiamato alle armi il 22 gennaio 1941, nel 3° Reggimento Genio. il 22 giugno 1941 imbarcatosi a Bari e sbarcato a Patrasso 25 giugno 1941. Il 14 luglio ricoverato all’Ospedale da Campo n. 28, dimesso e rientrato al reparto il 24 agosto 1941. Il 27 luglio 1943 promosso Caporale presso il 67° Reggimento Fanteria (Compagnia Autonoma Genio), il 9 settembre 1943 catturato prigioniero dai tedeschi a Jeres (Francia). Rimpatriato dalla prigionia ed arrivato al Campo Sosta Sant’Andrea di Taranto il 7 gennaio 1945. Tale assunto in forza dalla 173° Compagnia Italiana Cobelligerante. Il 9 giugno 1945 trasferito al 510° Sezione Guardiafili. Il 4 marzo 1946 inviato in Licenza straordinaria in attesa di Congedo. Il 16 marzo 1946 collocato in Congedo illimitato.
- Villa Umberto, nato a Valmadrera il 9 febbraio 1910, chiamato alle armi l’11 aprile 1931, Tale nel 37° Reggimento Fanteria, nominato Caporale, in detto, il 15 ottobre 1931. Congedato e richiamato col grado di Caporal Maggiore presso il 412° Battaglione bis-costiero è stato catturato dai tedeschi a Pola (Istria) il 9 settembre 1943 e internato in Germania Stammlager X C Bremen, dove è rimpatriato il 19 giugno 1945.
- Noris Lodovico, nato ad Albino (Bergamo) il 26 dicembre 1919. È stato arruolato in guerra nel 1940 nel corpo degli Alpini. Ha partecipato alla campagna sul fronte occidentale, alla campagna greco – albanese e poi alla campagna di Russia. Nel settembre 1943 è stato fatto prigioniero. Nel 1945 è stato liberato. Ha ricevuto la Croce di Guerra.
Medaglia per Fausto Bettega
Medaglia per Natale Galbusera
Medaglia per Ernesto Livoni
Medaglia per Giovanni Battista Grega
Medaglia per Germano Biffi
Medaglia per Alessandro Brenna
Medaglia per Lodovico Noris
Medaglia per Mario Turba
Medaglia per Angelo Colombo
Medaglia per Giovanni Battista Milani
Medaglia per Angelo Villa
Medaglia per Angelo Rusconi
Medaglia per Umberto Villa
Mario Stojanovic