Giorno della memoria

Medaglie d'onore a 12 lecchesi deportati nei lager nazisti

Il prefetto:"Oggi qui rendiamo il giusto omaggio a chi non ha perso la speranza attraverso la memoria dei propri cari"

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L'emozione  e gli occhi lucidi dei parenti, l'orgoglio dei sindaci e degli amministratori, l'omaggio vero delle istituzioni nei confronti di chi ha toccato con mano l'abisso profondo della cattiveria umana. Questo si è respirato oggi, martedì 30 gennaio 2024 nell'auditorium della Casa dell'economia di Lecco dove si è svolta la tradizionale cerimonia di assegnazione medaglie d'onore a lecchesi deportati nei lager nazisti. 12 i riconoscimenti conferiti  quest' anno dalla Prefettura di Lecco in occasione della Giornata della Memoria. Si tratta di medaglie concesse dal Presidente della Repubblica, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Medaglie d'onore a 12 lecchesi deportati nei lager nazisti

"Eventi come questo potrebbero suonare retorici ma servono per fare in modo, per usare le parole di Levi, che tutto ciò non si ripeta - ha detto il prefetto Sergio Pomponio - Purtroppo sono ancora tanti gli scenari di guerra che insanguinano il nostro pianeta, nella nostra Europa e in altri continenti. Guerre che hanno conseguenze che bussano alle nostre porte. La volontà di prevalere  sugli altri, di sopraffare gli altri,  ancora oggi è presente e trasforma il rapporto che abbiamo con gli altri. Noi oggi  siamo spettatori inermi pur potendo esprimere la nostra indignazione. Dobbiamo coltivare la speranza che finisca questa continua negazione della bellezza del creato, dell'essere umano, del rapporto umano che ha permesso alla nostra società di raggiungere i livelli che ha raggiunto. Oggi qui rendiamo il giusto omaggio a chi non ha perso la speranza attraverso la memoria dei propri cari".

Tra i premiati  con la Medaglia d'onore anche il bellanese  Domenico Vitali, zio di Andrea Vitali. E' stato proprio il noto scrittore a ritirare il premio in memoria dello parente al quale era estremamente legato.

La medaglia per Domenico Vitali

"Credo che la giornata di oggi sia particolarmente importante soprattutto in questo periodo per il mantenimento della memoria di coloro che  sono stati deportati e in alcuni casi non sono mai tornati a casa - ha detto il romanziere laghèe -  Mi piace molto e mi commuove essere qui perché  manteniamo in vita una memoria che  non può e non deve assolutamente morire e così facendo sembra quasi che coloro i quali vengono oggi ricordati non siano mai morti. Per la proprietà transitiva anche noi potremo a un certo punto non essere mai morti veramente e potremo quindi ritrovare i nostri cari  in un altro mondo per approfondire quella conoscenza che purtroppo le vicissitudini della vita hanno impedito".

A ricostruire come ogni anno le storie di alcuni  questi lecchesi che hanno vissuto l'orrore è stato  l’Istituto del Nastro Azzurro di Lecco che dal 2011 svolge, volontariamente, le ricerche dei documenti utili alla domanda di concessione della Medaglia d’Onore.

Pasquale Canali nato a Cesello Brianza il 3 agosto 1924, chiamato alle armi il 19 agosto 1943.

Pasquale Canali

 

Tale nel 2° Reggimento Artiglieria Alpini “Gruppo Bergamo”, l’8 settembre 1943, è stato catturato prigioniero dai tedeschi a Merano. Internato in Germania nel Campo 11 B. di “Fallimboster” fino alla data del rimpatrio avvenuto il 25 luglio 1945.

La medaglia per Pasquale Canali

 Giovan Battista Colombo nato a Germanedo (Lecco) il 26 dicembre 1922.

Giovan Battista Colombo

Chiamato alle armi il 24 gennaio   1942 nel Deposito del 3° Reggimento Artiglieria Corpo D’Armata. Il 21 marzo 1942 trasferito al 21°Regg. Art. Motorizzata in Piacenza. Trasferito alla “Scuola Artificieri” in Piacenza, ha frequentato il Corso di Artificiere dal 20/4/1942 al 30 /4/942, riportando la classifica di Ottimo, (punti 10/10). Trasferito al 112° Regg. Artiglieria di marcia a Nola. Il 29 agosto 1943, trasferito con tutto il Reparto a Bolzano, ivi catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943 e deportato in Germania, Stammlager 11 B Hannover. Lo stesso è stato rimpatriato il 25/7/1945. Non ha aderito a formazioni nazifasciste. 

La medaglia per Gian Battista Colombo

 Vito Immediato, nato a Eboli (SA) il 13 ottobre 1921.  Il 19 agosto 1940, Aviere Volontario nell’Arma Aeronautica

Vito Immediato

 Il 13 ottobre 1940, trasferito al 1° Reggimento Avieri, 1° Battaglione, Caserma Roma. Il 6 ottobre 1942 nella Caserma Presidiaria di Torino. L’8 settembre 1943, catturato dalle “forze armate tedesche” e trattenuto in stato di cattività in Germania fino al 7 settembre 1945. Ha titolo al computo di 3 Campagne di guerra: 1943-1944-1945, è stato decorato della (Croce al merito di guerra). Riceverà l’onorificenza la figlia Signora Patrizia Immediato. Nel Lager trovò l’amore con una giovane ucraina. A guerra finta rimpatrio col suo Amore, si sposarono ed ebbero 9 figli.

Vito Immediato con la famiglia
La medaglia per Vito Immediato

Carlo  Rusconi , nato a Valmadrera il 10 luglio 1919.

Carlo Rusconi

Arruolato quale iscritto di leva nel compartimento marittimo di Genova con la classe 1919 per la ferma di mesi 28, il 20 luglio 1938, classificato fuochista O/A calderaio. Giunto al Deposito C.R.E.M. La Spezia, il 15 maggio 1939. Indicazione della Destinazione: Mari depo Taranto; 15- 5- 39; Marina Palermo, cessazione 03-8- 1943; Marina di Pola dal 4-8-43 al 8-9-43. Prigioniero in Germania dal 9-9-1943, sino al 14 -12 – 1943. Deceduto il 14 dicembre 1943, Campo di Viernau (Germania), ivi sepolto. Nel 1968 la salma è stata rimpatriata e inumata nel Cimitero di Valmadrera con un solenne Cerimonia Patriottica, organizzata dal Comune di Valmadrera. 

La medaglia per Carlo Rusconi

Carlo  Valsecchi, nato a Carella Mariaga, il 3 febbraio 1915, chiamato alle armi il 16 aprile 1936 nel 7° Reggimento Bersaglieri.

Carlo Valsecchi

Il 10 marzo 1937 è stato nominato Bersagliere Scelto in detto. Mandato in Congedo illimitato, per fine ferma, il 10 agosto 1937. Richiamato alle armi il 5 novembre 1940, nel 3° Regg. Bersaglieri in Lodi. Il 3 dicembre trasferito al 2° Bersaglieri in Roma. Il 20 dicembre imbarcatosi a Brindisi diretto in Albania, sbarcato a Valona. Il 9 settembre 1943 catturato prigioniero dai tedeschi a Kelksis (Grecia) e deportato in Germania ove rimase fino alla data del 30 agosto 1945. Lo stesso non ha mai fatto parte ad alcuna delle formazioni della ex repubblica fascista.

La medaglia per Carlo Valsecchi

Tutte le medaglie del 2024

Matteo Adamoli
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La medaglia per Matteo Adamoli

Mario Codega
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La medaglia per Mario Codega

Giulio Fumagalli
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La medaglia per Giulio Fumagalli

Antonio Morganti
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La medaglia per Antonio Morganti

Angelo Frigerio
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La medaglia per Angelo Frigerio

Alfredo Ghezi
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La medaglia per Alfredo Ghezi

Matteo Adamoli Era partigiano. Nato a Esino Lario il 24 giugno 1924. Viene chiamato alle armi il 17 agosto 1943. Dopo l'armistizio riesce a raggiungere la propria famiglia e rimane sbandato. Il 17 marzo 1944 viene richiamato nel 3^ Reggimento Artiglieria Alpina, Divisione Julia e dopo circa due mesi diserta e aderisce alla formazione partigiana 89^ Brigata Poletti operante sulle Grigne. Viene catturato dalle Brigate Nere a Esino Lario il 2 novembre 1944 mentre si stava recando dal Parroco Don Rocca per consegnargli una importante missiva per conto del Comando partigiano.  Portato a Bellano e ferocemente torturato, e' poi trasferito prima a Bolzano e dopo alcuni giorni presso il campo di concentramento di Mauthausen sottocampo di Melk dove muore il 12 febbraio 1945. Riconosciuto partigiano combattente caduto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il certificato n. 4310 del 14 luglio 1947.

 

Mario Codega. Nato a Premana il 30 gennaio 1926, è chiamato a prestare il servizio militare per la RSI (Repubblica Sociale Italiana) ma, come altri giovani Premanesi delle classi 1925 e 1926, non si presenta. Viene dichiarato renitente e si aggrega agli sbandati locali. È catturato dalle Brigate Nere e SS tedesche nel rastrellamento del 23 ottobre 1944, trasferito al carcere di San Vittore a Milano e, dopo alcuni giorni, deportato in Germania e con altri Premanesi è destinato al lavoro coatto. Viene liberato dalle Truppe alleate e rimpatriato nel mese di Giugno del 1945.

Giulio Fumagalli. Nato a Lomagna il 30/01/1924 viene chiamato alle armi il 18 maggio 1943 nell’89° fanteria a Genova Bolzaneto. Catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943, viene deportato in Germania e internato nello Stalag VI C con il numero di internamento 56473. Viene poi spostato dall’estate del 1944 in vari campi dello Stalag VI F, in particolare da settembre 1944 a Gladbeck in Westfalia. Viene liberato dagli alleati e rimpatriato il 29 agosto 1945 nel centro di raccolta di Como.

Antonio Morganti.Nato a Rongio il 25 dicembre 1923, meccanico, viene chiamato alle armi il 20 gennaio 1943, nel 5^ Reggimento Alpini, Battaglione Morbegno, matricola n. 22972.  È fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a San Candido e internato in Germania nello Stammlager IV B di Mulberg (Prussia). Viene liberato dall'Armata Rossa il 23 aprile 1945 e rimpatriato il 26 agosto 1945 presso il centro raccolta di Bolzano.

Angelo Frigerio. Partigiano, nasce a Calolziocorte il 1° aprile 1921. Alla dichiarazione dell'armistizio (8.9.1943) e' militare del V Reggimento Alpini presso la caserma di Monza. Si allontana dal reparto e raggiunge la sua famiglia a Calolziocorte e, volontariamente aderisce alle prime Brigate partigiane operative in Val Taleggio e Valle Brembana. Viene arrestato dalle Brigate Nere, in seguito a delazione, l'11 febbraio 1944 a Bergamo e dopo due giorni di torture e' trasferito alle carceri di San Vittore a Milano, dove rimane per circa tre mesi. È poi trasferito al campo di Fossoli (Modena) e verso la metà di luglio del 1944 deportato nel campo di concentramento di Mauthausen.  Viene liberato dall'Esercito Americano il 5 maggio 1945 e rimpatriato il 28 giugno dello stesso anno.

Alfredo Ghezi. Nato a Sartirana Briantea (Merate) il 27 ottobre 1924. Militare nel 7° RGT Bersaglieri a Bolzano territorio dichiarato in stato di guerra, lì prelevato e catturato dai tedeschi il giorno 8 settembre del 1943 e deportato in Germania in campo di concentramento. E' stato rimpatriato il giorno 9 settembre del 1945.

Mario Stojanovic

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