Mandello: gli alunni incontrano Matteo Bonacina, ragazzo con la sindrome di Down
Il 28enne ha raccontato la sua esperienza familiare, lavorativa, sportiva e anche la sua partecipazione a diverse associazioni presenti sul territorio

Venerdì 30 giugno 2025 le classi prime e le classi terze della scuola secondaria di I° grado A. Volta hanno incontrato Matteo Bonacina. L'incontro era inserito nel VII Festival della Letteratura di Mandello del Lario.
A presentare Matteo ai ragazzi è stato l'Assessore all'Istruzione e Cultura Doriana Pachera. Matteo è un ragazzo di 28 anni con la sindrome di Down, nato a Lecco dove vive con la famiglia e lavora alla scuola primaria paritaria Pietro Scola.
Mandello: gli alunni incontrano Matteo Bonacina, ragazzo con la sindrome di Down
L'incontro è stato condotto da Matteo, che ha raccontato la sua esperienza familiare, lavorativa, sportiva e anche la sua partecipazione a diverse associazioni presenti sul territorio. Ha anche esposto il suo curriculum scolastico a partire da quando era molto piccolo. La mamma infatti, ancora prima del compimento dei sei anni, su consiglio di esperti lo aveva supportato in modo adeguato per avviarlo all'apprendimento della letto-scrittura, in tal modo al suo ingresso a scuola Matteo non ha incontrato difficoltà di apprendimento.
Dopo la scuola secondaria di I ° grado si è iscritto all'Istituto Bertacchi che ha frequentato con successo diplomandosi con 91/100. Tante sono state le domande dei ragazzi tra cui quelle relative agli sport che Matteo pratica. "Sono un ragazzo molto sportivo - ha risposto - pratico il nuoto in tutti gli stili: dorso, rana, libero
e farfalla, inoltre patico Karate, dove sono cintura blu". E ha dato una dimostrazione di ciò eseguendo un Kata, cioè una sequenza di movimenti prestabiliti che vanno eseguiti in modo preciso e ripetitivo e che rappresenta una combinazione di tecniche di combattimento, lasciando tutti a bocca aperta per la complessità dell'esercizio. Ha poi aggiunto: "Lo sport che preferisco e che seguo con passione è il basket".
Al termine Matteo ha fatto ascoltare una canzone di Luigi Tenco, "Se stasera sono qui", che ha eseguito utilizzando il linguaggio dei segni. A seguire tutti gli alunni, i docenti e l'assessore hanno ripetuto i gesti con precisione ed entusiasmo. A seguire Matteo ha fatto ascoltare la sua canzone preferita, "Sono quello che sono", di Eugenio Finardi per il messaggio che porta con sé: "Sono quello che sono e non quello che vuoi... sono quello che sono e forse quello che non vorrei, ma potrei anche cambiare se tu mi aiuterai".
L'assessore Doriana Pachera, al termine dell'incontro, si è rivolta ai ragazzi chiedendo: "Allora, è meglio essere tutti uguali o tutti diversi, e ancora ognuno deve essere se stesso o come gli altri lo vorrebbero?". Si è
giunti alla conclusione che la diversità è ricchezza, e tutti dobbiamo proporci agli altri così come siamo, ovviamente continuando a migliorarci ma tenendo come riferimento sempre e comunque se stessi.