Malgrate, una raccolta fondi per il restauro della Cappelletta delle ossa dei morti di peste
Il 50% del costo dell’intervento sarà finanziato dalla Fondazione comunitaria del Lecchese
Una raccolta fondi per restaurare la cappelletta delle ossa dei morti di peste di Malgrate. L’intervento di restauro, dal costo di circa 26.000 euro, sarà finanziato per il 50% dalla Fondazione comunitaria del Lecchese, nell’ambito del Fondo di Malgrate, e per la restante metà dalla buona volontà dei cittadini. Di questo, e della storia della cappelletta, si è parlato nella serata di ieri, giovedì 5 settembre 2024, nella sala del Nuovo Convegno Parrocchiale.
Malgrate, una raccolta fondi per il restauro della Cappelletta delle ossa dei morti di peste
Ad introdurre la serata, intervallata dalle note della violinista Chiara Ballabio e del pianista Massimo Borassi dell’istituto musicale Giuseppe Zelioli, i saluti delle autorità: l’ex sindaco Flavio Polano, il primo cittadino Michele Peccati, il parroco don Andrea Lotterio, la presidente del Fondo di Comunità di Malgrate, Donatella Crippa, la presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, Maria Grazia Nasazzi, e il direttore della Fondazione, Paolo Dell’Oro.
E’ toccato quindi a Tiziana Rota, insieme a don Andrea, il compito di ripercorrere la storia della cappelletta, che risale al 1600; in particolare fu costruita dopo il 1630 in memoria dei morti di peste. Un costante "memento mori". La leggenda narra inoltre che sotto di essa riposino i resti del capitano Accorsino da Lodi, morto nel 1532 nella battaglia di Malgrate, ma non ci sono testimonianze storiche che lo confermino. La cappelletta sorge alla Crocetta, cioè all’incrocio tra le vie che si intersecano: quella che sale, quella che scende verso il lago e quella che un tempo portava verso i campi.
"Si tratta probabilmente della cappelletta di questo genere meglio conservata nell’area lecchese - spiega don Andrea - Costruita in memoria dei numerosi morti di peste, ospita proprio le loro ossa, che sono ben conservate. Inoltre è decorata con dipinti murali raffiguranti le anime purganti, strumenti della passione e iscrizioni che invitano a riflettere e a ricordare che 'polvere sei e polvere diventerai'. Elementi che oggi risultano poco visibili e che quindi vogliamo riportare all’originaria bellezza". Don Andrea ha ripercorso poi l’intricata diatriba sulla proprietà della cappelletta, che vide nei primi del Novecento certi "fratelli Brusadelli" aprire un contenzioso con la fabbriceria, poiché entrambi reclamavano l'ossario come proprio. Il parroco ha infine ringraziato la "signora Lina", che "negli ultimi 20/25 anni, quasi tutti i giorni, spolvera, pulisce, mette i fiori, accende i lumini… una restauratrice speciale della nostra cappelletta".
L’intervento di restauro, proprio come quello che si svolse circa 40 anni fa, verrà effettuato dallo studio Luzzana: si interverrà sul manto di copertura, che necessita di una revisione; sul consolidamento del supporto dell’intonaco, prima di procedere con il colore e gli elementi decorativi. Poi si provvederà a ripulire le superfici dalla polvere e dallo sporco accumulatisi nel corso degli anni. Si andranno inoltre a colmare le mancanze negli affreschi, in modo che l’occhio non subisca il loro disturbo. Naturalmente, tutto questo lavoro sarà preceduto da fasi di studio per comprendere la natura dei materiali da utilizzare per il reintegro e per scegliere le cromie adatte. Una volta restaurata, poi, si deciderà se aprire la cappelletta ai visitatori o meno, eventualmente comunque l’accesso sarebbe garantito solo a piccoli gruppi organizzati in visite guidate.
Come anticipato, dunque, il costo dell’intervento di restauro ammonta a 26mila euro, metà dei quali finanziati dalla Fondazione comunitaria del Lecchese. Da qui l’appello ai cittadini per raccogliere i 13 mila euro mancanti. A tal fine, la Pro Loco ha anche organizzato una sottoscrizioni a premi, i cui biglietti erano acquistabili a fine serata e saranno acquistabili anche alla Festa del Gaggio di sabato. Il contributo della vendita dei biglietti sarà in parte destinato proprio a questa causa.
Per chiunque voglia donare, può farlo tramite un bonifico bancario con causale "prat. 2024 4281 - Ridiamo vita ai segni della Devozione" e come beneficiario "Fondazione Comunitaria del Lecchese - Ente Filantropico". Iban: IT 28 Z 030 6909 6061 0000 0003 286 Intesa Sanpaolo Fil. Accentrata TERZO settore; Iban: IT 87 B 085 1522 9000 0000 0501 306 Banca della Valsassina.
Di seguito tutte le foto della serata:
I due musicisti dell'istituto Zelioli
L'ex sindaco Flavio Polano
Il sindaco Michele Peccati
Donatella Crippa, presidente del Fondo di Comunità di Malgrate
Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione comunitaria del Lecchese
Tiziana Rota
L'architetto dello studio Luzzana Restauri di Civate
Paolo Dell'Oro, direttore della Fondazione
L'attore Michele Casadio