Lungolago: manca l'ok della Provincia, il cantiere potrebbe slittare a dopo l'estate
La Commissione paesaggistica ha rinviato tutto alla Soprintendenza che ha a disposizione fino a 120 giorni per esprimersi
Colpo di scena sulla riqualificazione del lungolago: i lavori rischiano di slittare a dopo l'estate. La notizia ha lasciato tutti di stucco durante la Commissione consiliare di ieri sera, mercoledì 17 aprile 2024. Appena due settimane fa era stato ribadito che mancava solo l'ok finale della Commissione paesaggistica della Provincia di Lecco per partire: un ok che sembrava una semplice formalità ma che invece rischia di diventare un ostacolo. Senza il parere favorevole e definitivo il cantiere non può aprire i battenti, nonostante l'azienda aggiudicataria dell'appalto sia praticamente già pronta.
Lungolago: manca l'ok della Provincia, il cantiere potrebbe slittare dopo l'estate
"Il Comune dopo aver ricevuto il parere favorevole della Sovrintendenza e aver recepito alcune prescrizioni (su castellane e parapetti) adeguando quindi il progetto esecutivo, ha inviato tutto alla Provincia di Lecco, la quale, dopo la riunione della Commissione Paesaggio del 9 aprile invia una relazione in cui dichiara di riaprire i termini di un nuovo procedimento, ossia di 120 giorni - ha spiegato l'assessore ai Lavori pubblici Maria Sacchi - Ora noi ci troviamo in questa situazione pendente con l'impresa pronta a iniziare i lavori senza poterlo fare". Su questo punto, compatte le forze di maggioranza che auspicano a un pronunciamento veloce da parte della Provincia di Lecco, senza attendere il tempo massimo dei 120 giorni, in modo da non rischiare di far slittare in modo pericoloso il cronoprogramma del cantiere, viste le scadenze e le rendicontazioni dovute dal finanziamento del Pnrr che impongono il collaudo finale entro marzo 2026. In questo senso si sono espressi anche Paola Frigerio (Fattore Lecco), Anna Sanseverino (Pd) e Paolo Galli (Ambientalmente), auspicando che si posa partire al più presto e non comprendendo fino in fondo le motivazioni dietro a questa decisione della Provincia.
Il progetto aveva già recepito tutte le integrazioni volute dagli enti
L'ingegnere Alessandro Crippa, tecnico del Comune di Lecco, ha dunque cercato di fare chiarezza da un punto di vista amministrativo: "L'estate scorsa la Conferenza dei servizi aveva approvato il progetto definitivo ma con alcune prescrizioni da recepire, ossia le modifiche che poi abbiamo attuato sia sulle castellane che sui parapetti, che ci sono state richieste sia da Provincia che Sovrintendenza. Eravamo consapevoli che poi il progetto esecutivo, con le relative integrazioni, sarebbe dovuto passare di nuovo al vaglio deli enti. In particolare alla Provincia di Lecco che è delegata a rilasciare l'autorizzazione paesaggistica definitiva (visto che ci troviamo su area demaniale), sempre tenendo conto del parere della Sovrintendenza. Ora, visto che la Sovrintendenza si era già espressa in modo favorevole e visto che le prescrizioni sono state recepite, la Provincia avrebbe anche potuto andare in continuità senza dover far ripassare di nuovo la pratica alla Sovrintendenza, facendo scattare il massimo dei 120 giorni, tempo che ha la Sovrintendenza per per esprimersi. Visto però che l'ente conosce già il progetto e sa che le integrazioni sono state recepite, speriamo che tutto si possa sbloccare a breve senza dover far trascorrere il tempo massimo".
Il cronoprogramma del cantiere
Un tempo che scorre e che lascia al palo l'azienda Foti Srl pronta a partire con il cantiere, come spiegato dal geometra Zamarco, responsabile del cantiere del waterfront: "Nel cronoprogramma che abbiamo stilato, i lavori partiranno prima a monte poi proseguiranno fronte lago. Abbiamo già svolto la prima fase parziale di potature e indagini nella zona di piazza Cermenati, poi proseguiremo verso la Tamoil. Abbiamo ipotizzato il tutto tenendo conto di creare meno disagi possibili al traffico e le castellane verranno realizzate di notte perché verrà istituito il senso unico alternato. Infine passeremo alle realizzazioni fronte lago dove i parcheggi verranno man mano eliminati per la realizzazione della pista ciclopedonale”.
La questione parcheggi e la petizione
Durante il dibattito, le domande dei consiglieri di minoranza Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) e Filippo Boscagli (Fratelli d'Italia), si sono concentrate non solo su come l'Amministrazione intenda agire a fronte di questo slittamento dell'ok della Provincia, ma anche come e se intende rispondere alla "petizione di oltre 1.500 firme di residenti e commercianti che lamentano la carenza di parcheggi dopo che verrà fatto posto alla pista ciclopedonale". Un punto sul quale l'assessore Sacchi ha replicato: "Non era un mistero che i parcheggi sarebbero diminuiti, dunque ricevere una raccolta firme a pochi giorni dall'inizio del cantiere non può avere chissà quale effetto. Da parte nostra c'è stata massima apertura e un dialogo con coloro che hanno dimostrato queste preoccupazioni, ma ricordo anche che nella Commissione precedente erano presenti i tecnici della società che si è occupata anche di fare uno studio sull'incidenza dell'eliminazione di questi posteggi, spiegando tutte le altre alternative che possono essere messe in atto. Quello che preme di più a tutti è partire al più presto perché i lavori sono legati alle scadenze di rendicontazione del Pnrr".