Mobilità solidale

Linee Lecco crea una flotta di biciclette speciali

Linee Lecco crea una flotta di biciclette speciali
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Biciclette speciali per godersi l'esperienza di un tour sul lungolago lecchese o in altri angoli della città anche se si è diversamente abili.

Sei biciclette speciali in un paddok a La Ventina

Il presidente di Linee Lecco  Mauro Frigerio lo ha definito «l’investimento più bello» nella serie di innovazioni tecnologiche che Linee Lecco sta adottando in questo scorcio di 2022. Si tratta dell’acquisto di quattro biciclette speciali, a pedalata assistita, fabbricate da un produttore olandese. I velocipedi sono destinati a soggetti diversamente abili, con caratteristiche e accessori tali da rispondere all’esigenza particolare dettata dall’handicap di chi la userà.

Linee Lecco, la Vecchia Quercia e le associazioni sportive

Nel parcheggio della sede di Linee Lecco questa mattina, giovedì 24 marzo 2022,  erano esposti due modelli, acquistati da Fiab e in uso alla cooperativa «La vecchia Quercia». Linee Lecco le tiene in deposito, con il compito di attrezzare un paddok alla Ventina (il parcheggio di Pescarenico), con prese di ricarica ma anche un servizio di assistenza e manutenzione base nella gestione del quale si conta di coinvolgere, attraverso l’assessorato al Welfare di Lecco, l’associazionismo sportivo «per dare continuità al servizio». Linee Lecco intende sviluppare anche un software per la prenotazione (collegato all’Infopoint di Lecco), che renderà agevole l’utilizzo di questi mezzi per chiunque vorrà venire a Lecco per godersi una passeggiata su due (o tre) ruote, sul lungo lago piuttosto che in altri angoli della città.

Primo investimento da 50mila euro

Alle due biciclette della Vecchia Quercia si aggiungeranno le quattro direttamente acquistate da Linee Lecco, con un investimento complessivo di 50mila euro. «Le biciclette sono state ordinate e dovrebbero essere consegnate per il mese di maggio - ha spiegato Figerio - E’ il primo step di un progetto in cui crediamo: se Lecco vuole essere una città solidale deve ampliare la propria offerta turistica pensando anche a chi è meno fortunato».

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