"L’imprenditore che voleva fare il dj". Walter Fontana si racconta in un libro
La storia di un’azienda di successo nata in quelle serate a Consonno dove faceva ballare i ventenni
Un imprenditore di successo che, da giovane, aveva un altro sogno. E se si immaginava nel futuro si vedeva impegnato in un’altra professione. Che con l’impresa non c’entra proprio nulla. Lui, Walter Fontana, nel mondo dell’economia non solo lecchese non ha certo bisogno di presentazioni. Se non altro perché guida un gruppo con sede a Calolziocorte che oggi conta 15 plant sparsi per il mondo. E che da giovane faceva - e sogna di fare - il disk jockey...
"L’imprenditore che voleva fare il dj". Walter Fontana si racconta in un libro
Si intitola infatti «L’imprenditore che voleva fare il dj» l’autobiografia di Walter Fontana, scritta con Aldo Romano Innocenti e presentata lo scorso 8 novembre 2024 a Milano, alla Libreria Rizzoli in galleria. Un libro edito da Sperling & Kupfer con la prefazione di Alessandro Sallusti.
Come è nata l’idea? E’ Fontana ha raccontarlo: «E’ nata a casa ,una sera durante la cena con mia moglie mentre parlavamo del nostro passato. Fu lei a dirmi: “Dovresti scrivere, mettendo nero su bianco, ciò che hai fatto in gioventù. Altrimenti neanche i tuoi figli lo saprebbero... E così è stato».
Una premessa. Chi scrive è stato testimone di tutto, sia della sua gioventù, come dj che del suo modo vincente di fare l'imprenditore. Di quando, nei primi Anni Settanta, era per tutti dj, Uolter, quello che tutti i sabati e le domeniche era alla consolle e metteva dischi, per far ballare i ventenni di allora nella mitica discoteca di Consonno. Quella che in quegli anni era la Las Vegas del nostro territorio. E non dimentica che saliva da Olginate con la sua Alfa Romeo Giulia 2000...
«Nella mia professione di industriale ho portato con me i valori della musica: lo spirito creativo ed irriverente del rock, la profondità dei sentimenti del rhythm ‘n’ blues, la saggezza del country - confida Fontana - In questa mia autobiografia li ho risvegliati come un album musicale in cui i vari capitoli altro non sono che le tracce di un disco».
E ancora: «Ciò con una spericolata, ma scientifica, fiducia nel futuro e un profondo, ma scanzonato, legame con la mia famiglia. Sono state queste - e lo sono tuttora - le cifre della mia vita. Una vita e una famiglia decisamente rock...»
E con lo sguardo dritto verso il futuro: «Fin dal mio ingresso in azienda nel 1973 , mi sono occupato delle strategie di crescita, sviluppo e internazionalizzazione. Un’azienda che ho traghettato - insieme a mio fratello Marco e in seguito ai miei figli Valentina e Stefano - da impresa artigianale con 22 dipendenti in una realtà multinazionale con oltre 1500, collaboratori e 15 plant di produzione in Italia, Turchia e Romania ricevendo riconoscimenti prestigiosi da clienti del comparto automotive di tutto il mondo».
Walter Fontana chiude con un pensiero: «Un grazie speciale a mia moglie Mary, unica responsabile dei contenuti delle pagine del libro e l'autrice della mia vita. E a mia figlia Valentin , vera regista della stesura di questo libro; a mio figlio Stefano e a mio fratello, Marco, miei insostituibili compagni di viaggio. E un grazie a tutti per aver suonato e continuare a suonare insieme a me la musica della vita».
Una vita da storia. Quasi esemplare come scrive Sallusti nella prefazione: «Questo libro parla di un uomo, di una famiglia, di un gruppo di lavoro ben affiatato. E’ una storia Italiana; di più, è un pezzo di storia dell 'Italia, di quell’Italia capace di conquistare mercati e rispetto nel mondo».
Mario Stojanovic