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Lecco: sit in degli studenti contro il Ddl Sicurezza davanti al Medardo Rosso

"Crediamo che il diritto di manifestare il nostro dissenso  sia sacrosanto e temiamo che proprio con questo disegno di legge venga messo a rischio".

Lecco: sit in degli studenti contro il Ddl Sicurezza davanti al Medardo Rosso
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Una manifestazione pacifica di protesta contro il Ddl sicurezza approvato lo scorso 19 settembre 2024 dalla Camera dei Deputati con 162 voti favorevoli, 91 contrari e tre astenuti. E' quella che si è svolto nella mattinata di oggi, lunedì 23 settembre 2024, a Lecco, davanti al Liceo Artistico Medardo Rosso. Ad organizzarla un gruppo di studenti desideroso di dar voce alle preoccupazione dei giovani in merito al Disegno di Legge che ora passerà al vaglio del Senato.

Il provvedimento, pacificamente contestato dai giovani lecchesi che per la giornata di oggi si asterranno dal frequentare le lezioni e che hanno manifestato con cartelli e striscioni, all'esterno dell'istituto, introduce novità in materia di manifestazioni, sicurezza urbana, detenzione carceraria e criminalità legata all’occupazione abusiva di immobili.

Lecco: sit in degli studenti contro il Ddl Sicurezza davanti al Medardo Rosso

Il disegno di Legge,  secondo il Governo, ha l'obiettivo di rafforzare le sanzioni e migliorare le tutele per le forze dell’ordine, in risposta alle crescenti preoccupazioni sulla sicurezza pubblica e la gestione dell’ordine pubblico. Ma secondo i giovani che oggi hanno manifestato fuori dal Liceo Medardo, "è in più parti lesivo della dignità umana" sottolinea una delle rappresentanti del gruppo che ha organizzato il sit in.

Diversi i punti critici che hanno spinto i ragazzi a scioperare. "Vorremmo tanto che se ne parlasse anche a scuola ma al momento non ne abbiamo avuto la possibilità e per questo abbiamo optato per questa manifestazione. Crediamo che il diritto di manifestare il nostro dissenso  sia sacrosanto e temiamo che proprio con questo disegno di legge venga messo a rischio".
Uno dei punti cardine del ddl riguarda infatti  le manifestazioni pubbliche. Chiunque commetta atti di violenza o minaccia in luoghi pubblici o aperti al pubblico sarà soggetto a pene più severe. Si tratta di un significativo inasprimento rispetto alla normativa attuale. In caso di danneggiamenti o minacce, le pene variano da un minimo di 18 mesi fino a cinque anni di reclusione, con multe che possono arrivare a 15.000 euro. Un’aggravante viene prevista per i reati commessi contro infrastrutture strategiche o grandi opere pubbliche, come il Ponte sullo Stretto di Messina o la Tav.

"Un  altro aspetto che ci preoccupa è quello della situazione delle carceri e delle madri che commettono reati" hanno detto oggi i ragazzi.  Il disegno di legge introduce infatti importanti modifiche per il sistema carcerario, in particolare per quanto riguarda le detenute madri e le condizioni delle carceri. L’articolo 15 prevede che le donne in stato di gravidanza o con figli di età inferiore a un anno possano essere detenute in istituti con regimi meno restrittivi o in apposite strutture. Questa norma sostituisce il regime attuale, che obbliga il giudice a rinviare l’esecuzione della pena.In generale le modifiche normative proposte  nel disegno di legge pongono l’accento sulla severità delle sanzioni.

"Noi crediamo che si siano sempre meno diritti e sempre meno dignità per le persone e con questa nostra manifestazione riteniamo opportuno parlarne pubblicamente".

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