Lecco: piantumata nel cantiere del nuovo oratorio la vigna del prevosto
L'area verde del nuovo oratorio ospiterà una piccola vigna di verdese, vino a bacca bianca, unica varietà autoctona delle terre lariane, le cui prima tracce risalgono al 1600, dopo la dominazione spagnola.
Un vitigno antico prende vita nel giardino del nuovo Oratorio della Parrocchia San Nicolò di Lecco, all'ombra del Matitone, "protetto" dagli stabili che ospitano la Casa della Carità e il Cinema Nuovo Aquilone. Le prime barbatelle sono state piantumate pomeriggio di oggi, lunedì 6 maggio 2024, sotto un cielo plumbeo (ma il prevosto, forte delle sue conoscenze nei "piani alti" ha assicurato che il sole arriverà!) dai bimbi della scuola d'infanzia Papa Giovanni XXIII alla presenza di Monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco, Marco Casati, presidente del Consorzio Igt Terre Lariane, Mario Ghezzi, Vicepresidente del Consorzio Igt Terre Lariane, Claudia Crippa, imprenditrice enologica, Agriturismo La Costa e Giorgio Melesi, architetto, direttore dei lavori del nuovo Oratorio. Non è mancato alla coinvolgente cerimonia di oggi Giacomo Mojoli, uno degli storici fondatori di Slow Food.
Lecco: piantumata nel cantiere del nuovo oratorio la vigna del prevosto
L'area verde del nuovo oratorio ospiterà una piccola vigna di verdese, vino a bacca bianca, unica varietà autoctona delle terre lariane, le cui prima tracce risalgono al 1600, dopo la dominazione spagnola. Le 40 barbatelle, tralci ricavati da viti adulte, piantumate oggi porteranno a una piccola produzione di circa 50 bottiglie di quello che verrà imbottigliato come "Vino del prevosto" e che verrà venduto a scopo benefico per raccogliere fondi per le attività della Parrocchia.
Il piccolo vitigno, che crescerà rigoglioso nei prossimi tre anni fino ad arrivare a produrre il primo vino tra quattro verrà manutenuto e coltivato, sotto la supervisione del Consorzio Igt Terre Lariane, dai ragazzi che vivono l'Oratorio, dai volontari della Parrocchia e dai bambini della Scuola dell'Infanzia Papa Giovanni XXIII.
"Questa piccola vigna che oggi impiantiamo grazie alla collaborazione degli amici del consorzio IGT Terre Lariane e di Claudia Crippa ha un valore simbolico molto alto - ha spiega don Davide -Anzitutto è un rimando all'Eucarestia che celebriamo quotidianamente nella vicina Basilica di San Nicolò: il vino è portato ogni giorno sull'altare per diventare il sangue di Cristo. La vite inoltre è segno di unità tra di noi nella Chiesa e con Gesù, come ci ricorda lui stesso nel Vangelo. A questi significati ne aggiungiamo poi uno legato alla memoria: quest'area, che tutti ricordano per il suo passato industriale, in realtà fino ad un secolo fa è stata agricola. Piantare una vigna nel centro di Lecco ha il compito di educare i ragazzi le famiglie che frequenteranno il nuovo oratorio in costruzione alla cura del creato come ci ricorda Papa Francesco. Questa vigna sarà inoltre uno strumento didattico importante per la vicina scuola parrocchiale Giovanni XXIII. Infine. l'uva che da qui ricaveremo sarà alla base della nuova fase del progetto 'Vino del prevosto' per sostenere la raccolta fondi per i lavori del nuovo oratorio".
Vino del prevosto... a chilometro zero
Fino ad oggi infatti il cosiddetto Vino del prevosto, iniziativa benefica nata sei anni fa, veniva prodotto sul lago Trasimeno mentre ora non solo sarà prodotto a chilometro zero, ma sarà realizzato anche con un vitigno locale.
"II verdese è un vitigno a bacca bianca che ha una buccia importante che consente, dopo qualche giorno di macerazione e l'affinamento di un anno, di avere un vino bianco corposo e unico. II verdese può essere coltivato solo nelle terre lariane e poterlo coltivare all'interno della città di Lecco ha un valore simbolico altissimo - ha aggiunto Claudia Crippa, imprenditrice ed enologa - Dopo essere sparito dalle coltivazioni è stato riammesso nell'elenco delle varietà autorizzate dal nostro disciplinare dal 2009 e oggi è un vino estremamente apprezzato".
Entusiasta dell'iniziativa Marco Casati, Presidente del Consorzio Igt Terre Lariane. "E' davvero emozionante l'idea che una vera vite crescerà in centro Lecco e per questo il Consorzio è in campo in questa iniziativa. Il nostro territorio si presta perfettamente alla coltura della vite e recuperare e mantenere varietà antiche significa mantenere un patrimonio non solo biologico ma anche storico".
Un polmone verde nel cuore della città
All'interno del progetto del nuovo Oratorio, la vigna occuperà circa 100 mg dei 2700 destinati ad aree verdi. Saranno 130 i nuovi alberi ad alto fusto, alcuni sempreverdi altri a foglia caduca, che verranno messi a dimora nel futuro spazio che si affiancheranno a siepi, cespugli e piante aromatiche. Dalla menta al cipresso, dal rosmarino al pioppo, passando per faggi, lecci, ginepri e alloro, l'area promette di rappresentare una grandissima varietà di specie arboree che daranno vita ad un parco verde e profumato che ambisce a diventare un luogo di pace capace di accogliere l'intera città.
In questo contesto, accanto al verde, l'acqua sarà una grande protagonista del luogo
"L'intera area sarà solcata dallo scorrere dell'acqua nello scendere graduale verso valle, dove prima di riversarsi nel bacino, alimenta cascate e fontane - spiega Giorgio Melesi, Direttore lavori del nuovo Oratorio - Il verde, inoltre, è stato interpretato nella possibilità di percepire il colore lungo tutto l'arco dell'anno, con alberi sempre verdi e altri per la trasformazione cromatica delle loro chiome. Sede e dimora di molte specie di uccelli, le diverse varietà di alberi, nel loro chiaroscurare questo territorio, hanno modo di diversificare con la loro presenza l'incedere delle persone tra la loro. I profumi delle piante aromatiche sono sfondo a luoghi destinati alla sosta. Immersi nei senso di quiete e silenzio che può indurre alla meditazione, fa da sfondo al nuovo bosco cittadino l'orizzonte definito dal profilo del Resegone, della Grigna e del Lario. Ecco che attorno all'oratorio pensiamo possa nascere oltre l'interesse per gli usi che le attrezzature previste inducono a praticare, il desiderio, il piacere e la voglia di condividere un momento della propria giornata avvolti dalla bellezza incantata e/o provata, che in un luogo grazie anche alla presenza della natura si fa, nel silenzio, pacificante".
Vino, cultura del progetto
"Il vino è la cultura del progetto - ha aggiunto Giacomo Mojoli - è una scommessa con il futuro e qui state realizzando davvero qualcosa che guarda al futuro, qualcosa che nasce dalla terra e disegna il domani. E' un'idea per tutti, non un progetto autoreferenziale che parla solo agli esperti di vino".
L'iniziativa della "Vite del prevosto" si inserisce all'interno di "Generazioni in piazza", progetto promosso dalla Parrocchia San Nicolò di Lecco finanziato da Fondazione Cariplo con "Una piazza di comunità per saldare culture, esperienze, pratiche e generazioni".