Lecco Ospita l'Ucraina: nuovo contributo alle 110 famiglie che hanno aperto le porte delle loro case ai profughi
"Gestire l'emergenza Ucraina non ha significato solamente trovare un tetto sulla testa alle persone. Ha significato anche risolvere problemi e la discesa in campo di così tante famiglie è stata fondamentale. Con questo contributo vogliamo dire loro grazie, un grazie che non è forma o retorica, ma che è sostanza".
Un tema che nessuno vorrebbe fosse ancora di estrema attualità ma con il quale, purtroppo ancora oggi, ad oltre un anno di distanza dallo scoppio della guerra, dobbiamo fare i conti. Stiamo parlando del dramma vissuto dalla popolazione ucraina, del dolore di tante madri, di tanti bambini, che hanno dovuto lasciare la loro terra insanguinata dal conflitto, per poter sopravvivere. Persone che sul nostro territorio, grazie al fondo "Lecco ospita l'Ucraina", nato nel marzo dello scorso anno grazie al a sinergia tra Fondazione Comunitaria del Lecchese, Distretto di Lecco, Ambiti territoriali di Lecco, Bellano e Merate, Comune di Lecco, Comunità Montana della Valsassina, Centro servizi Volontariato e Confcooperative dell'Adda, hanno trovato una casa e una comunità pronta ad accoglierle. Ora, ad un anno di distanza sono ancora 110 le famiglie lecchesi che stanno aprendo le loro case a questi profughi e a loro il Comitato ha deciso di erogare un contributo economico straordinario da 111.300 euro.
Lecco Ospita l'Ucraina
Un gesto di gratitudine nei confronti di chi, in maniera disinteressata e totalmente gratuita, ha deciso di regalare speranza a chi, per colpa della guerra, di speranza non ne aveva più. Il contributo straordinario messo a disposizione da Fondazione Cariplo che è stato annunciato oggi, mercoledì 15 marzo 2023 a Palazzo delle paure di Lecco, va ad aggiungersi alle due prime tranche messe a disposizione delle famiglie ospitanti tra aprile e maggio del 2022 e a novembre dello stesso anno.
Ad oggi sono 110 le famiglie ospitanti
Ad oggi, come detto, sono 110 le famiglie che accolgono profughi ucraini, 19 nel distretto di Bellano e 33 in quello di Merate. A far la parte del leone il distretto di Lecco, con 59 famiglie ospitanti.
"Il mio grazie va a quanti hanno permesso tutto questo - ha esordito il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni - Abbiamo fatto una scelta chiara: per noi accoglienza significava anche integrazione e credo che le misure che abbiamo messo in campo siano andate in questa direzione. Oggi però non possiamo esimerci da un commento legato all'estrema attualità. I tragici fatti di Cutro ci interrogano oltre che a sconcertarci e a sconvolgerci. Non possiamo limitarci a trovare posti letto, non esiste integrazione senza un vero valore sociale e per questo è necessaria anche una normazione a livello nazionale. Vanno fatte delle scelte rispetto a dove si vogliono indirizzare le risorse e per questo facciamo un appello al Governo del nostro Paese".
Governo che, sul territorio viene rappresentato dalla Prefettura. "La tematica della accoglienza è quella che più impegna gli uffici periferici del Governo e il Ministero dell'Interno - ha confermato la viceprefetto di Lecco Paola Cavalcanti - La necessità di gestire il fenomeno migratorio è urgente, e lo sarà ancora di più nei prossimi mesi con l'arrivo dell'estate. Questo territorio, con il Fondo Lecco ospita l'Ucraina, ma non solo, ha sempre dato un enorme esempio di eccellenza e sussidiarietà orizzontale".
Emergenza ucraina ma non solo
Si perchè quello dei profughi ucraini è solo uno dei tanti fronti aperti. "Prima la Libia, poi L'Afghanistan, l'Ucraina: sono abbastanza vecchio per ricordare le emergenze che negli ultimi anni ci hanno riguardato - ha sottolineato Guido Agostoni del Consiglio di rappresentanza dei sindaci lecchesi - Lecco è una provincia accogliente e ne abbiamo dato sempre prova. Lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo, non senza fatica. Ad oggi, nell'ambito Rete Sai, il Sistema Accoglienza Integrazione, in provincia di Lecco ci sono 120 persone suddivise in 21 Comuni. Comuni che fanno la propria parte anche a fronte di un ulteriore sforzo che ci viene richiesto dalla Prefettura".
Contributo straodinario di Fondazione Cariplo
Responsabilità, sussidiarietà, solidarietà e fraternità: queste le parole chiave che guidano l'operato di Fondazione Cariplo, che ha appunto scelto di erogare un contributo straordinario per l'accoglienza da 150mila euro per Lecco Varese e Novara. "Lecco merita questo contributo - ha sottolineato Mario Mozzanica, membro della Commissione di beneficenza della Fondazione - perchè con il suo esempio concreto ha dato corso tutti questi aspetti".
"Gestire l'emergenza Ucraina non ha significato solamente trovare un tetto sulla testa alle persone - ha chiosato Maria Grazia Nasazzi della Fondazione Comunitaria Lecchese -Ha significato anche risolvere problemi e la discesa in campo di così tante famiglie è stata fondamentale. Con questo contributo vogliamo dire loro grazie, un grazie che non è forma o retorica, ma che è sostanza".
Le donazioni spontanee per Lecco ospita l'Ucraina
Un grazie esteso anche ai tanti, tantissimi lecchesi, deciso di donare contributi economici al fondo. Toccante l'ultima erogazione che risale solo all'altra settimana. "Sono stato contattato dalla figlia di un uomo di 87 anni che ha ricevuto in eredità circa 9000 euro - ha raccontato Paolo Dell'Oro della Fondazione Comunitaria lecchese -La donna mi ha detto che il padre non voleva quei soldi, ma voleva destinarli all'Ucraina".