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Lecco Olimpica, 1920-2026: storie, numeri e protagonisti del territorio lecchese

Dai pionieri del 1920 alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026: atleti, storie e imprese lecchesi raccontate in un volume unico

Lecco Olimpica, 1920-2026: storie, numeri e protagonisti del territorio lecchese

Sessantacinque lecchesi hanno preso parte ai Giochi a cinque cerchi, per un totale di 125 presenze olimpiche; tre di loro hanno partecipato a ben cinque edizioni delle Olimpiadi. A questi si aggiungono circa  50  residenti della provincia di Lecco protagonisti delle competizioni olimpiche in altri ruoli: allenatori, giornalisti, cuochi, preparatori. Numeri e curiosità che emergono dalle pagine di “Lecco Olimpica, 1920-2026. La storia e gli atleti del territorio lecchese”, un volume che assume un significato ancora più speciale alla vigilia delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, in programma in prossimità del territorio lecchese: una circostanza inedita che permetterà di vivere i Giochi da vicino, sulle piste e sui campi di gara.

Un’occasione unica anche per ripercorrere, edizione dopo edizione, la presenza degli atleti lecchesi – olimpici e paralimpici – ai Giochi: le gare disputate, i risultati, i successi (dodici le medaglie d’oro conquistate) e le delusioni.

L’ultima fatica letteraria di Gianni Menicatti è stata presentata lunedì 15 dicembre 2025 a Palazzo delle Paure. Presenti, oltre all’autore, Andrea Mauri del Panathlon Lecco e gli assessori del Comune di Lecco Simona Piazza ed Emanuele Torri.

Lecco Olimpica, 1920-2026: storie, numeri e protagonisti del territorio lecchese

«Un grazie a Menicatti per il suo contributo fondamentale nel preservare la memoria dello sport lecchese – ha esordito l’assessore Torri – Due anni fa ha pubblicato un libro che è diventato una vera pietra miliare. Nello sport, ciò che appassiona sono le storie che stanno dietro ai traguardi. È bello ascoltare Gianni perché arricchisce la nostra conoscenza e racconta storie anche di chi, magari, non ha vinto, ma ha lasciato testimonianze di vita vissuta e dedicata allo sport. Abbiamo bisogno di testimoni autorevoli, e quando provengono dal nostro territorio, il loro valore diventa ancora più significativo».

Lo sport è un linguaggio universale che unisce discipline e territori. Di questo si è detto convinto Andrea Mauri: «Per noi è importante raccontare coloro che, in tanti decenni di attività sportiva, sono stati dimenticati. La cultura dello sport e l’eredità di un grande evento diventano patrimonio di una città. I giovani, praticando sport, acquisiscono oggi una maggiore consapevolezza nella vita, crescendo con serenità, in modo sano e responsabile. Grande merito va a chi si occupa di preservare e raccontare la storia dello sport».

Volti, nomi e imprese

Volti, nomi, storie, sudore, emozioni, attese, delusioni. Tutto questo è racchiuso in un volume davvero prezioso.

«Questo libro nasce come naturale seguito del precedente volume sullo sport lecchese, che aveva un taglio più tecnico. Ripartiamo da lì perché ci siamo accorti che la conoscenza dei lecchesi sulle Olimpiadi è quasi nulla: tutti conoscono Rossi, ma pochi ricordano gli altri protagonisti» ha spiegato Gianni Menicatti.

«Il primo lecchese a partecipare alle Olimpiadi nel 1920 fu Castelli. A lui oggi è intitolato il rifugio Artavaggio. Era tesserato sia come sciatore sia come canottiere estivo e morì giovanissimo per pleurite. La sua è una delle storie raccontate. Poi ci sono Antonio Rossi, Gianfranco Polvara e Roberta Bianconi, che hanno partecipato a ben cinque edizioni. C’è la storia di Luigi Conti, originario di Lecco, che corse i 5.000 metri alle Olimpiadi di Roma 1960. All’epoca a Lecco non c’era né una pista di atletica né una società: Conti arrivò secondo nelle qualificazioni, ma ultimo in finale. Solo un mese dopo, però, diventò il primo italiano a scendere sotto la mezz’ora nei 10.000 metri, con il tempo di 29’30’’».

E non mancano nemmeno le aziende lecchesi: la Fiocchi, la Diana di Merate e la storia di un piccolo artigiano di Abbadia che costruiva barche a vela classe Star. Uomini, donne e imprese che hanno fatto la storia olimpica del nostro territorio.

Lo sport come patrimonio collettivo

«La cultura delle Olimpiadi e la pratica sportiva sono elementi forti e distintivi del nostro territorio, parte integrante del nostro modo di essere – ha concluso l’assessore Simona Piazza – Il libro rappresenta un’occasione unica per l’intera provincia di riscoprire la propria storia attraverso le imprese dei lecchesi alle Olimpiadi e nella vita sportiva quotidiana. Il Sistema Bibliotecario diffonde questo testo per aprire una riflessione sul ruolo dello sport nella crescita individuale e collettiva. Si tratta di una testimonianza e di un ricordo, senza manierismi, che valorizza l’impegno, la passione e la memoria di chi ha contribuito a costruire la nostra identità sportiva».