global sumund flotilla abbordata dagli israeliani

“Lecco lo sa da che parte stare, Palestina libera”, in 1000 al presidio davanti al liceo Grassi

Corrado Conti, referente del Comitato lecchese Stop al genocidio: "Non basta una missione di civili: serve un impegno dei governi". Il corteo confluirà alla Fiocchi Munizioni

“Lecco lo sa da che parte stare, Palestina libera”, in 1000 al presidio davanti al liceo Grassi

“Lecco lo sa da che parte stare, Palestina libera”: questo lo slogan ripetuto a gran voce dagli oltre 1000 manifestanti presenti al presidio di stasera, giovedì 2 ottobre 2025, davanti al liceo Grassi di Lecco, promosso dal Comitato Lecchese Stop al Genocidio Palestinese. Ingente lo schieramento delle forze dell’ordine sia in largo Montenegro che in stazione. Presenti alla manifestazione l’assessore al Welfare Emanuele Manzoni, il segretario del Pd cittadino Fausto Crimella, Pietro Redaelli dei Giovani Democratici e Alberto Angioletti (Con la Sinistra Cambia Lecco). Partiti dal liceo Grassi, i manifestanti in corteo stanno attraversando la città: il corteo confluirà alla Fiocchi Munizioni. La Polizia ha bloccato tutte le vie interessate dalla manifestazione.

 

“Lecco lo sa da che parte stare, Palestina libera “, in 1000 al presidio davanti al liceo Grassi

“La Global Sumund Flotilla è stata fermata dallo stato illegittimo terrorista di Israele in acque palestinesi. Questo si aggiunge alla lunghissima lista di crimini israeliani. Non possiamo accettarlo”, quanto si legge tra le motivazioni dei manifestanti. La Global Sumud Flotilla, composta da decine di imbarcazioni e centinaia di attivisti internazionali, è stata infatti fermata a poche miglia dalla costa di Gaza dalle forze israeliane. L’operazione ha comportato arresti e la perdita di contatto con alcune imbarcazioni. In risposta a questo evento, il Comitato lecchese ha organizzato questa manifestazione pacifica, per esprimere solidarietà al popolo palestinese e denunciare le violazioni dei diritti umani in corso.

“Siamo qui per la flottiglia che ha sollevato gli animi delle persone per Gaza, ma siamo qui soprattutto per la Palestina – spiega infatti Corrado Conti, referente del Comitato lecchese Stop al genocidio – Non basta una missione di civili: serve un impegno dei governi. I veri eroi sono i palestinesi, i medici, i giornalisti, i civili. Qui non c’è una questione umanitaria ma una questione politica. Non possiamo accettare l’idea che si voglia togliere di mezzo un intero popolo. Le guerre sono preparate in Occidente, dalle fabbriche di armi, dalle banche. Ricordiamoci dei civili in carcere, detenuti senza processo, ricordiamoci dei bambini che soffrono le atrocità. Partecipare a queste iniziative è importante perché dobbiamo stare a fianco ai palestinesi nel solo desiderio di autodeterminazione”.

Corrado Conti

“La lotta per la liberazione della Palestina – spiegano i promotori della manifestazione – è una questione umana, ma anche profondamente politica. Perché è la lotta contro l’oppressione, contro il sionismo, ma anche contro il capitalismo. Una causa che è sì altruismo ed empatia verso un popolo oppresso, ma anche rabbia verso il sistema capitalista che causa guerra e devastazione, che uccide, deturpa, opprime, che devasta l’ambiente, che distrugge il nostro futuro. Il recente report di Francesca Albanese, relatrice speciale per le Nazioni Unite, indaga gli ingranaggi aziendali che sostengono il progetto coloniale israeliano e l’attuale genocidio e ne svela i meccanismi di arricchimento. Mentre i leader politici e i governi di tutto il mondo si sottraggono ai propri obblighi e doveri, fin troppe entità aziendali traggono profitto dall’occupazione illegale israeliana e dai progetti di pulizia etnica, di apartheid e ora di genocidio in Palestina. Il nostro territorio, nazionale e locale, non è da meno. A guadagnare da questo genocidio e da tutte le guerre non sono solo le aziende che producono armi o le cosiddette tecnologie dual use, ovvero prodotti sviluppati per scopi civili ma utilizzati poi anche in campo militare. Ci sono anche le banche, i fondi d’investimento, le università, i lobbisti e i politici stessi. Non possiamo perciò perdere di vista che la lotta al capitalismo è centrale: tanto per la liberazione palestinese quanto per la liberazione di tutta noi”.

“Guerre infinite e continue che non c’è desiderio di far cessare e che si stanno avvicinando sempre di più alle nostre case – proseguono i manifestanti – Guerre che non possiamo più ignorare, guerre che portano ai genocidi, come quello del popolo palestinese che ci spinge a essere qui, oggi, ancora una volta nelle strade di Lecco”.

“Questo movimento, però – sottolineano – non si deve fermare alla liberazione della Palestina: dev’essere un movimento di liberazione per tutte e tutti, di liberazione dal capitalismo. Ci hanno educati al pacifismo e contemporaneamente ci hanno inculcato l’idea che il capitalismo sia l’unico sistema funzionante, ma noi sappiamo bene che queste due cose sono incompatibili. Il capitalismo è guerra, potere e dominazione”.

Tutte le foto (scorrere con le frecce):

Stasera alle 21 il presidio davanti all’ospedale Manzoni, domani lo sciopero generale

Sempre stasera, alle 21, davanti all’ospedale Alessandro Manzoni, si terrà l’iniziativa “Luci sulla Palestina: 100 Ospedali per Gaza”: saranno almeno un centinaio gli operatori sanitari del nosocomio lecchese che parteciperanno. Medici, infermieri e personale sanitario si raduneranno per accendere torce, lumini e lampade, illuminando simbolicamente la notte di Gaza e rendendo omaggio agli oltre 1.677 colleghi e colleghe uccisi mentre assistevano la popolazione palestinese. Un analogo presidio avrà luogo anche davanti   all’ingresso principale della Nostra Famiglia di Bosisio Parini.

Domani inoltre, venerdì 10 ottobre, è previsto uno sciopero generale nazionale di 24 ore, indetto dal sindacato Si Cobas, che interesserà diverse categorie pubbliche e private, con particolare impatto sui trasporti ferroviari e sul personale dei trasporti pubblici. L’agitazione inizierà alle 21 del 2 ottobre e si concluderà alle 20:59 del 3 ottobre, comportando possibili modifiche al servizio e disagi per i cittadini. La protesta rientra nello sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private ed è motivata dal sostegno alla resistenza palestinese, in difesa della Flotilla e dalla richiesta di fine del genocidio a Gaza. Anche La CGIL ha proclamato uno sciopero generale nazionale. A Lecco, l’appuntamento è in piazza Diaz a partire dalle 9:30 per un presidio pubblico, con interventi di delegati, associazioni e cittadini.