Lecco: i ragazzi della Scola intervistano Luigi Garlando
Adesso toccherà ai ragazzi cimentarsi nel mestiere di giornalisti: sul Giornale di Lecco del 21 ottobre, infatti, verranno pubblicate le interviste che i ragazzi avranno scritto. Chissà se troveremo un seguace di Garlando!
Gli alunni di quinta elementare della “Pietro Scola” di Lecco ieri, martedì 8 ottobre 2024, hanno incontrato, e intervistato, Luigi Garlando, giornalista e firma di punta della Gazzetta dello Sport, autore di decine di libri per ragazzi e non solo.
Lecco: i ragazzi della Scola intervistano Luigi Garlando
Nell’aula magna dell’istituto di via Domenico Mazzucconi Garlando ha risposto alle numerose domande dei bambini:" quanti libri hai scritto? Qual è il tuo preferito? Chi è il personaggio più importante che hai intervistato? A chi ti sei ispirato per scrivere il libro: Da grande farò il calciatore? Ti sei mai stancato di fare il tuo lavoro? Come scegli l’argomento dei tuoi libri?".
L’iniziativa rientra in un progetto scolastico che vuole portare i ragazzi a conoscere meglio il mondo del giornalismo. Dopo una prima lezione svoltasi nella sede di Merate del Gruppo Netweek (editore del Gionale di Lecco e di Primalecco.it), quale occasione migliore poteva esserci dell’incontrare di persona un giornalista/scrittore come Garlando?
Lui che, autore di oltre un centinaio di libri, ne ha scritto proprio uno che si intitola "Il mestiere più bello del mondo. Faccio il giornalista". Ma è anche lo scrittore che, vent’anni fa, ha pubblicato "Per questo mi chiamo Giovanni", riuscendo a parlare ai più piccoli di Giovanni Falcone e della mafia che ha combattuto; oppure ha affrontato la storia di grandi personaggi con opere come "Vai all’inferno, Dante!" e "Mister Napoleone" a cui ha fatto “inventare” il gioco del calcio… E sicuramente la maggior parte lo conosce per la settantina di libri della serie Gol!. Insomma, i motivi per cui i ragazzi fossero impazienti di incontrarlo e incuriositi del suo mestiere non mancavano.
Ecco perché le domande di Marco, Camilla, Matteo, Alessandro e di tanti altri alunni... non sono mancate. Garlando ha raccontato come il suo lavoro di giornalista gli abbia insegnato la passione per la realtà e come da questa passione siano nati i suoi libri, che raccontano appunto quello che accade. Non ci sono argomenti per grandi o per piccoli, ci sono solo parole diverse con cui raccontare quello che accade. Sul giornalismo di ieri e di oggi.
“È l’incontro con l’altro che ha sempre reso speciale il mio lavoro di giornalista. – ha detto Garlando – Seguivo il Milan nei primi anni della mia carriera, e coi giocatori si andava anche a pranzo o a giocare a biliardo. Con alcuni siamo diventati amici. Allora noi eravamo i primi ad avere le notizie e le raccontavamo. Oggi è sempre più difficile incontrare anche solo i calciatori...”. Sulla differenza tra il mestiere del giornalista e quello dello scrittore. “Fare il giornalista mi ha insegnato a stare legato alla realtà e ad essere veloce nel raccontarla. Per questo come scrittore racconto sempre qualcosa della realtà, fosse solo anche una partita di calcio. E ho imparato ad essere veloce nello scrivere. Diciamo che insieme sono due buoni amici che si aiutano”.
I bambini poi hanno voluto sapere quali emozioni si provano a scrivere un libro e a quale tra quelli scritti è più affezionato. ”Certo dà soddisfazioni, ma anche preoccupazione per capire se piace, se diverte. I libri poi sono come dei figli: sei affezionato a tutti. Però quelli su Falcone e su Dante… E poi l’emozione del primo che ho scritto, La vita è una bomba: è stato come scendere in campo per la prima volta in Serie A». Quindi gli incontri coi grandi calciatori, da Pelè a Messi, da Roberto Boninsegna, il suo idolo, a Marco Van Basten. Le interviste che gli sono rimaste più impresse: quella sportiva, ma anche di vita, con Siniša Mihajlović che gli ha raccontato della guerra in Jugoslavia, e quella con il pentito di mafia Gaspare Mutolo, durata un’intera giornata, “la più forte e bella della mia carriera”. Ma non sono mancati anche i suggerimenti giornalistici: ad esempio, su come impostare un’intervista. E, naturalmente, ci sono state non poche domande più curiose: la partita più bella? “Italia-Germania, semifinale del Mondiale 2006, perché inorgoglì i nostri migranti”; il giocatore tecnicamente più forte? “Oggi, Kevin De Bruyne, centrocampista del Manchester City e della nazionale belga”. Così come sono stati preziosi i suoi insegnamenti di vita: “Cercate di capire qual è il vostro talento e lì convogliate il vostro impegno e la vostra passione”.
Ma anche tante altre cose che potrete presto scoprire. Sì, perché adesso toccherà ai ragazzi cimentarsi nel mestiere di giornalisti: sul Giornale di Lecco del 21 ottobre, infatti, verranno pubblicate le interviste che i ragazzi avranno scritto. Chissà se troveremo un seguace di Garlando!