Lecco dà il benvenuto al nuovo prefetto Paolo Ponta: "Pronto a mettermi al servizio del territorio"
"A Lecco i reati sono in calo, ma non bisogna sedersi sugli allori: dobbiamo continuare a lavorare sulla prevenzione in modo che la sicurezza percepita coincida con la sicurezza reale". Attenzione anche alle infiltrazioni mafiose

"Non siamo qui per comandare, ma per metterci al servizio del territorio", lo ha detto oggi, martedì 29 luglio 2025, a chiare lettere, il nuovo prefetto di Lecco, il dottor Paolo Giuseppe Alfredo Ponta, che ha preso servizio ieri in sostituzione del prefetto Sergio Pomponio. Ponta, nato a Novi Ligure nel 1964, rivestiva il ruolo di prefetto della città di Piacenza.
Lecco dà il benvenuto al nuovo prefetto Paolo Ponta: "Pronto a mettermi al servizio del territorio"
Del territorio di Lecco, il nuovo prefetto non ha nascosto di "essersi già innamorato": lo aveva già frequentato come turista, visitando Villa Manzoni e i luoghi de "I Promessi Sposi", come Pescarenico, e ora non vede l'ora di scoprirlo meglio, anche a livello montano, essendo, come ha svelato, un appassionato escursionista, oltre che un amante della storia. Il prefetto ha apprezzato anche il processo in atto volto alla riscoperta di Lecco come località turistica, e non solo come importante polo industriale.
Sui propri obiettivi, Ponta è stato chiaro: "Intendo promuovere lo spirito di collaborazione tra Regione, Stato e enti locali. Il prefetto infatti è l'ambasciatore della Repubblica sul territorio, e, come tale, deve operare a 360 gradi. La mia funzione è quella di promuovere la convivenza civile e la coesione sociale, il soccorso pubblico, l'integrazione tra le diverse culture e fedi religiose, i diritti civili. Per me la cosa più importante è essere al servizio della comunità, dove mi sono sentito subito accolto dal sindaco (Mauro Gattinoni, ndr) e dalla presidente della Provincia (Alessandra Hofmann, ndr), così come dai vertici delle forze di Polizia. Credo che faremo un ottimo lavoro di squadra. Infatti, per me 'collaborazione' è la parola magica: lo Stato siamo tutti noi, a partire da ogni singolo cittadino. La Prefettura deve rivestire il ruolo di centro di facilitazione per l'interlocuzione tra i vari enti".

Sollecitato dalle domande dei giornalisti, il prefetto ha accennato al problema delle infiltrazioni mafiose: "Ero a conoscenza di come il fenomeno interessasse il Lecchese - ha spiegato - d'altronde, è un fenomeno diffuso in tutta Italia: siamo tutti come dei 'fortini assediati'. A Lecco, come mi è stato detto, c'è tanta imprenditoria sana, e gli imprenditori e le amministrazioni devono stare attenti ad evitare qualsiasi contatto con la criminalità organizzata. Oggi infatti bisogna prestare particolarmente attenzione perché i mafiosi non sono più riconoscibili come in passato: spesso sono laureati alle università più prestigiose e rivestono il ruolo di manager. La mafia ha sempre trovato terreno fertile nelle aree metropolitane, dove circola denaro facilitando il riciclaggio, e nelle zone di confine, e Lecco è proprio in mezzo".
Una parentesi anche sulle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina: "Dovremo gestire i disagi alla viabilità per i lavori su strade e ferrovie, e garantire la sicurezza sui cantieri, impedendo infiltrazioni mafiose. Ma, quando i lavori saranno terminati, sperimenteremo i vantaggi che portano le Olimpiadi, che io ho vissuto, da piemontese, quando ci furono nel 2006 le Olimpiadi invernali a Torino: la città si è trasformata".
Infine, un affondo sul piano della sicurezza: "A Lecco i reati sono in calo, ma non bisogna sedersi sugli allori: dobbiamo continuare a lavorare sulla prevenzione in modo che la sicurezza percepita coincida con la sicurezza reale". Il prefetto ha quindi sottolineato l'importanza di denunciare sempre e segnalare alle forze dell'ordine, anche tramite strumenti già esistenti come i gruppi di controllo di vicinato, coordinati proprio dalla Prefettura: "I cittadini sono i nostri occhi", la chiosa.
Ponta ha concluso ringraziando il nuovo capo di gabinetto, la dottoressa Rosaria Beninato, e la dottoressa Paola Cavalcanti, già capo di gabinetto, attualmente in via di promozione per la qualifica di viceprefetto, e sottolineando la volontà di scoprire anche la società civile di Lecco, come le associazioni presenti nel tessuto comunitario: "Voglio innamorami del territorio; quando entro in una città cerco sempre di scoprirla con quella curiosità che hanno i bambini e che noi adulti non dovremmo mai perdere".