Cultura

Lecco città dei Promessi sposi, festival al via

Tanti gli appuntamenti in programma anche oggi, sabato 4 ottobre 2025

Lecco città dei Promessi sposi, festival al via

“La cultura è cittadinanza, è democrazia, è la base della partecipazione”: sono le parole con cui il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, ha aperto l’edizione 2025 del festival “Lecco città dei promessi sposi”, venerdì 3 ottobre in un partecipassimo evento all’Officina Badoni.

In un dialogo con Giorgio Cortella, il sindaco e Simona Piazza, assessore alla Cultura e vicesindaco, hanno spiegato le ragioni del titolo dell’edizione “Il museo che verrà: Manzoni è…” sottolineando come l’indisponibilità di Villa Manzoni, oggetto di un progetto di restauro non solo fisico, si sia trasformata in un’opportunità di riscoperta di luoghi della città, nella rigenerazione di spazi urbani e nell’evidenza della collaborazione tra pubblico e privato.

“Villa Manzoni una volta riaperta non proporrà solo un percorso museale ampliato, ma racconterà come Manzoni sia in dialogo con la letteratura, il territorio, l’arte ed i linguaggi, compreso quello dell’accessibilità – ha spiegato Piazza – La villa diventerà non solo il luogo del festival e del museo, ma uno spazio aperto alla città per laboratori didattici, eventi e per il turismo culturale”.

“La cultura cresce all’interno di un ecosistema – ha chiosato Gattinoni –Ddobbiamo riappropriarci dei filoni narrativi del romanzo riletti alla luce della contemporaneità, penso al rapporto con la politica, all’evoluzione della figura femminile, alla rappresentazione del potere, in una società come quella di oggi contemporanea e multietnica. E’ una sfida nazionale”.

Alle 18.00, sempre presso l’Officina Badoni, Mauro Rossetto, direttore del Museo Manzoniano di Lecco e direttore artistico del festival, ha dialogato con Fabio Camilletti, docente all’Università di Warwick (UK), intorno al tema  “Manzoni gotico – Tre itinerari illegali ne I promessi sposi”.

E’ emerso un ritratto inconsueto del gran lombardo e soprattutto del suo romanzo in cui Camilletti ha rintracciato motivi gotici: non solo i temi della fanciulla da salvare, la presenza dell’antagonista malvagio, ma anche l’utilizzo marcato della simbologia: “Pensiamo all’inizio del romanzo: una descrizione cinematografica che dal macro arriva al micro, dal paesaggio a don Abbondio, da un lago a forma di Y ad un parroco che incontra i bravi ad un incrocio, cioè in una strada a forma di Y – ha spiegato – Il romanzo avrebbe potuto incominciare in mille altri modi, per esempio dalle molestie a Lucia, ma Manzoni sceglie questo inizio in cui mi sembra che il tema sia il libero arbitrio. Un sì o un no di Don Abbondio potevano innescare un corso diverso per la vicenda”.

Un’altra chiave di lettura simbolica è legata al tema della morte come elemento equilibratore: “Il frontespizio della Quarantana comprende tutti i personaggi principali e ricorda l’iconografia barocca del trionfo della morte” ha sottolineato. Camilletti ha proposto una lettura originale indicando come il romanzo ponga il problema del male e del suo fascino obliquo “a cui Manzoni, avendo scelto la forma del romanzo, era obbligato a dare spazio suo malgrado”.

Ardito il parallelo tra Manzoni e il marchese Da Sade: “Non solo Lucia come Justine è una fanciulla virtuosa minacciata per la sua bellezza, e come tale metamorfosi della vergine martire della tradizione cattolica, ma entrambi gli autori si interrogano, pur con esiti assai differenti, sul cosa resti della purezza in un’età disincantata come quella che vivevano”.

Il romanzo di Manzoni davvero non smette di moltiplicare i possibili piani di lettura.

La prima giornata del festival si è conclusa con il concerto tutto esaurito  “Eros e Thanatos – Echi del gotico nella musica del Novecento”, che ha proposto musiche di Giacomo Puccini (Crisantemi per quartetto d’archi), André Caplet (Conte fantastique per arpa e quartetto d’archi) e Ottorino Respighi (Il tramonto per mezzosoprano e quartetto d’archi, su testo di Shelley tradotto da Roberto Ascoli). Il concerto interpretato dallo String Quartet F.E.P. ( Cesare Carretta e Silvia Maffeis ai violini, Anna Pecora alla viola e Claudio Giacomazzi al violoncello) ha visto quali protagoniste applauditissime la mezzosoprano Dyana Bovolo e l’arpista Martina Nifantani, accompagnate dalla voce narrante di Ancilla Oggioni, che ha interpretato un racconto di Edgar alla Poe ed un brano tratto da “Il piacere” di Gabriele D’Annunzio, in proiezione Dante Gabriel Rossetti. Anche questo concerto è realizzato in collaborazione con l’Associazione Res Musica nell’ambito della rassegna “Medfest”.

Il programma di sabato 4 ottobre

La giornata odierna, sabato 4 ottobre, porrà l’accento sul Museo Manzoniano, non solo come bene architettonico e punto di riferimento per il patrimonio diffuso del territorio, ma anche come luogo di esperienze accessibili a tutti.

Alle 10.00 al Palazzo delle Paure si svolgerà la tavola rotonda “L’accessibilità nei musei e nelle dimore storiche: percorsi tattili e sonori e intelligenza artificiale come strumenti di inclusività”. L’incontro, introdotto dal Vicesindaco Simona Piazza, sarà moderato da Mauro Rossetto e vedrà la partecipazione di Rosa Garofalo (coordinatrice  DescriVedendo e direttrice Associazione Nazionale Subvedenti OdV), Michela Ruffa (archeologa), Mario Taddei (Museo Leonardo da Vinci di Milano), Domenico Bodega (docente all’Università Cattolica del S. Cuore di Milano e presidente ASPOC Lab Ets) e Silvano Stefanoni (presidente provinciale FAND – Federazione Associazioni Nazionali Persone con Disabilità).

Al termine della tavola rotonda, il pubblico potrà partecipare a un’esperienza emozionale unica: una visita al buio con la fruizione di un’opera d’arte attraverso il metodo DescriVedendo. L’esperienza sarà guidata da Rosa Garofalo e introdotta da Giuseppina Di Gangi, architetto e dirigente dell’Area Cultura e Turismo del Comune di Lecco.

Il pomeriggio si aprirà alle 15.00 nel Parco e Palazzo Belgiojoso, con il recital itinerante “Quadri manzoniani” a cura della Compagnia Teatrale San Giovanni, che condurrà gli spettatori in un viaggio teatrale immersivo tra le suggestioni del capolavoro manzoniano.
Alle 18.30 l’appuntamento sarà a Villa Gomes con l’aperitivo letterario dal titolo “Manzoni e la costruzione della lingua italiana contemporanea”, introdotto da Simona Piazza. L’attore Luca Radaelli interpreterà brani di Manzoni e di altri scrittori, accompagnando il dialogo tra Mauro Rossetto, Gianmarco Gaspari (Università dell’Insubria, Como) e Gian Luigi Daccò (storico e museologo).

La serata proseguirà con un’apericena a base di prodotti tipici del territorio e con il recital musicale “La poetica manzoniana nella canzone d’autore italiana”, che vedrà protagonisti Anna Maria Musajo (voce), Giuseppe Blanco (pianoforte) e Giuseppe Lapalorcia (contrabbasso).
Finale della giornata sarà il coinvolgente Murder Party “Chi ha incastrato Giacomo Maria Manzoni?”, gioco di ruolo ideato e condotto dallo scrittore Beppe Roncari, autore della trilogia Engaged (Sperling & Kupfer).

Comunicato stampa