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Lecco: blocco dei veicoli diesel euro 5 dal 1° ottobre, è scontro

Dal 1° ottobre 2025 stop ai diesel Euro 5 in Lombardia: scatta il divieto nei comuni sopra i 30.000 abitanti, proteste e proposte di deroga

Lecco: blocco dei veicoli diesel euro 5 dal 1° ottobre, è scontro
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A partire dal 1° ottobre 2025, la Lombardia introduce il blocco dei veicoli diesel Euro 5 nei comuni con oltre 30.000 abitanti, come  Lecco oltre che nelle zone B e C di Milano, dove già vigono restrizioni. Il divieto fa parte di un piano regionale per ridurre l’inquinamento atmosferico nel Bacino Padano, tra i più critici d’Europa, e riguarda i veicoli immatricolati dal 2009 al 2015. Le limitazioni saranno in vigore nei giorni feriali, dalle 8:30 alle 18:30. Tuttavia, gli orari specifici possono variare leggermente da regione a regione. Ad esempio, in Piemonte il divieto sarà in vigore dalle 8:00 alle 19:00, mentre in Lombardia sarà dalle 7:30 alle 19:30.

Lecco: blocco dei veicoli diesel euro 5 dal 1° ottobre: è scontro

La misura si estenderà ai veicoli commerciali leggeri nel 2026 e a quelli pesanti nel 2027. Per verificare la classe Euro di un’auto, si può consultare il libretto di circolazione o il portale del Ministero dei Trasporti. Un’opzione per i proprietari è aderire al programma MoVe-In, che consente di percorrere un numero limitato di chilometri monitorati tramite una scatola nera. Le sanzioni per chi viola il blocco vanno da 163 a 679 euro, con controlli rafforzati per garantire il rispetto delle norme. Il Consiglio regionale lombardo è stato teatro di un acceso scontro politico. Durante la seduta, una mozione della Lega contro le limitazioni dei diesel Euro 5 ha dominato il dibattito, suscitando le proteste del capogruppo del PD.

Non solo, ma sul caso è intervenuto anche il consigliere regionale di Lecco, Giacomo Zamperini.

“Chi utilizza l’auto non lo fa per sfizio, ma per bisogno. Usciamo da questa logica dell’auto-fobia: se vogliamo sostenere la sostenibilità dobbiamo impegnarci garantendo misure graduali, incentivi strutturati attraverso bandi dedicati, risorse certe e infrastrutture all’altezza”.

Questo il commento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini, alla mozione contro il divieto di circolazione dei veicoli diesel Euro 5, approvata in Consiglio regionale.

Il testo chiede al Governo l'istituzione di un tavolo tecnico/politico composto dalle Regioni aderenti all’Accordo di Bacino Padano e al Ministero dell'Ambiente che, in tempi rapidi, concordi e definisca soluzioni alternative al blocco strutturale dei veicoli diesel di categoria Euro 5 e di perseguire in tutte le sedi opportune una politica di transizione ecologica attenta alle peculiarità del territorio, delle sue caratteristiche economiche e sociali oltre che ambientali e morfologiche, favorendo la transizione ecologica mediante la messa a disposizione e l'implementazione di risorse economiche dedicate da parte dello Stato e dell’UE.

“In Regione Lombardia – ha commentato il consigliere – stiamo lavorando strenuamente per migliorare la qualità dell’aria e lo stiamo facendo con senso di responsabilità e pragmatismo senza cedere all’ideologia. Noi vogliamo dare risposte di buon senso alle persone per bene, vogliamo garantire ad un anziano che abita in montagna e deve usare la macchina per andare a curarsi in città di poterlo fare senza dover acquistare un’auto elettrica da 40.000 euro.”

Secondo uno studio di ARPA Lombardia citato dal consigliere e componente della VI Commissione Ambiente, il perseguimento degli obiettivi della direttiva europea

“non è perseguibile attraverso le sole misure tecnologiche, ma dovrebbe essere coadiuvato da una drastica riduzione delle attività quali: -75% dei veicoli, -75% degli impianti di riscaldamento a metano, -100% del riscaldamento domestico a biomassa, quando ad esempio nei territori montani non c’è un’infrastruttura energetica alternativa, -60% del bestiame, -75% delle attività industriali.

Se per garantire una migliore qualità dell’aria dobbiamo ridurre del 75% le attività industriali in Lombardia, avremo aria più pulita ma un grande problema di occupazione per i nostri giovani”.

Ha poi concluso Zamperini:

“La sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con la sostenibilità economica e sociale. Noi vogliamo una Lombardia che affronta i problemi con pragmatismo. Chiediamo quindi che vengano introdotte deroghe mirate e sensate, tenendo conto ad esempio dell’effettivo utilizzo del veicolo, della residenza in territori montani o periferici, dove l’inquinamento è inferiore e i servizi carenti, della condizione sociale ed economica. Dobbiamo impegnarci garantendo misure graduali, incentivi strutturati attraverso bandi dedicati, risorse certe e infrastrutture all’altezza”.

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