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Lecco, anziana cade in piazza Garibaldi, è la seconda da inizio anno: la città si conferma ancora poco inclusiva

In un servizio di qualche mese fa uscito sull'edizione cartacea, abbiamo voluto constatare quanto la città possa essere ostile per i più fragili

Lecco, anziana cade in piazza Garibaldi, è la seconda da inizio anno: la città si conferma ancora poco inclusiva
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Dopo la 71enne che ieri pomeriggio era rovinata a terra in piazza Garibaldi, anche nella mattinata di oggi, martedì 2 gennaio 2024, un'anziana donna è caduta, sempre sui sampietrini della stessa piazza. Per fortuna nulla di grave, ma Lecco si conferma ancora una volta una città poco inclusiva: che si tratta di persone con disabilità, anziani, o genitori con il passeggino, non sono poche le barriere architettoniche e le insidie che si nascondono lungo le vie e le piazze, soprattutto per i più fragili.

Lecco, anziana cade in piazza Garibaldi, è la seconda da inizio anno: la città si conferma ancora poco inclusiva

E' già la seconda caduta dall'inizio dell'anno, e siamo solo al 2 gennaio... dopo la 71enne finita a terra nel pomeriggio di ieri e trasportata al Manzoni in codice verde, anche oggi un'anziana donna è scivolata, senza fortunatamente farsi nulla di grave, tanto che non si è resa necessaria l'allerta ai soccorsi: la donna è stata aiutata dai passanti a rimettersi in piedi e non ha riportato, a prima vista, nessun danno. Tuttavia l'episodio fa ancora una volta riflettere sul tema dell'inclusività dell'ambiente urbano, questione già sollevata nel corso del servizio che ha visto protagonista.

Non è una città a prova di disabili

In un servizio di qualche mese fa realizzato da Micaela Crippa e uscito sull'edizione cartacea, abbiamo infatti voluto constatare quanto la città possa essere ostile per un disabile, grazie alla disponibilità di Riccardo Calvini, 56 anni, ingegnere con casa a Malgrate, affetto da sclerosi multipla.

A Lecco, Calvini è giunto con i volontari (ma dovremmo dire gli angeli) della Croce rossa di Valmadrera, Ludovico Cameroni e Stefano Dell’Oro, che ci hanno accompagnato per tutti il pomeriggio nel viaggio compiuto per capire quanto può riuscire a essere indipendente un disabile a Lecco. Il risultato è amaro: senza i volontari della Cri non ce l’avremmo mai fatta.

"Ho girato in tutto il mondo fino allo scorso anno - racconta l’indomito ingegnere - E devo dire che l’Italia è uno dei Paesi più attrezzati per i disabili. Ma chi come me ha una malattia degenerativa si trova a fare i conti con continue barriere che alla fine diventano insormontabili. Spesso bisogna affidarsi al buon cuore di perfetti sconosciuti. Ormai esco di casa tre o quattro volte l’anno, perché vivo al secondo piano senza ascensore". E ancora: "Essere un disabile oggi è un lusso che non tutti si possono permettere. Io ho tre badanti: una viene la mattina, una la sera e la terza nel weekend; spendo 1500 euro al mese. Dallo Stato ricevo una pensione di accompagnamento di 527 euro e ho il ticket dei medicinali gratuito".

Camminando per la città con Riccardo, ci rendiamo conto dei disagi che deve sopportare una persona costretta sulla sedia a rotelle: marciapiedi dissestati o così stretti da non consentire il passaggio, negozi con uno o più gradini, tombini "traditori", sottopassi inaccessibili con le strisce pedonali lontane... I tempi si allungano alla ricerca del punto migliore dove passare. Non è uno scherzo.

Tante le difficoltà incontrate in diverse zone della città

Il sottopasso di viale Della Costituzione

Il sottopasso di via Della Costituzione (inavvicinabile anche per i normodotati a causa della puzza di urina) non è accessibile ai disabili. Per attraversare con la sedia a rotelle e dirigersi verso la Canottieri occorre arrivare a metà di via Da Vinci e poi tornare indietro.

Piazza Garibaldi, via Roma, via Cavour

Spingere una carrozzina sul pavé di porfido non è una cosa facile e il transito non è piacevole per il passeggero, che si sente.... shakerato come un cocktail. Soprattutto se il pavé in questione presenta alte cunette a causa delle radici degli alberi sulle quali qualche anziano non disabile è già inciampato. E’ il caso della... montagnola di via Roma a pochi passi di quello che è chiamato il cantun di ball e che per passare va aggirata. Sul lato destro di piazza Garibaldi il marciapiede non ha uno scivolo mentre la maggior parte dei negozi del centro presentano un gradino.

Via Centrone

La strada chiusa a lato di piazza della Stazione non è accessibile ai disabili, all’inizio ha un pericoloso tombino e alla fine presenta una serie di gradini che ci costringe a tornare indietro.

Via Volta

Salendo verso via Ongania, il marciapiede di destra non ha uno scivolo e in fondo è chiuso per lavori. Un disabile solo resterebbe bloccato o dovrebbe procedere in «retro» con la carrozzina fino a piazza della stazione per passare da piazza Diaz, visto che sull’altro lato il marciapiede è stretto e in parte ingombro di veicoli a due ruote.

Via Ongania

Ci avviamo verso via Parini sul lato sinistro del marciapiede, ma quando arriviamo infondo ci accorgiamo che non c’è uno scivolo. Anche in questo caso sono i bravi volontari della Cri a sollevare la carrozzina e a farla scendere in strada.

Il cimitero Monumentale

Se la ghiaia all’ingresso non aiuta al transito di una sedia a rotelle, c’è da dire che il camposanto cittadino ha il signor Pietro, il solerte ed efficiente custode (otto ore al giorno tutti i giorni tranne la domenica) che ci viene subito incontro con le chiavi per attivare il montacarichi. "Per entrare in auto - ci spiega - bisogna recarsi in Comune con la documentazione e si ottiene la chiave".

Il lungolago

Il lungolago cittadino sarà oggetto di un importante restyling. Ma per il momento le lastre e i cubetti di porfido sono dissestate creando non poco disagio a chi vuole fare una passeggiata per godersi quel ramo del Lario.

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