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Le regole da seguire se si entra in contatto con un positivo, tra quarantena e tamponi

Dipende se siete tra i "contatti stretti" o quelli "a basso rischio". Nel primo caso, dovrete isolarvi per almeno sette giorni prima di sottoporvi a test

Le regole da seguire se si entra in contatto con un positivo, tra quarantena e tamponi
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Con il costante aumento dei positivi (ieri 374 a Lecco), sale la probabilità di entrare in contatto con una persona contagiata e le occasioni di incontro e convivialità di questi gironi, tra il Natale appena trascorso, la giornata odierna di Santo Stefano e il Capodanno imminente , non mancano. Come comportarsi quindi?  Cosa dobbiamo fare se scopriamo di essere entrati in  in contatto con un positivo? Oltre ad avvisare il proprio medico di base, le norme attualmente in vigore prevedono un protocollo a cui attenersi.

Le regole da seguire se si entra in contatto con un positivo, tra quarantena e tamponi

Innanzitutto, bisogna capire se si rientra tra i “contatti stretti” o i “contatti a basso rischio”. Nella prima categoria rientrano i conviventi, coloro che hanno avuto un contatto fisico diretto con il positivo, che ci sono stati faccia a faccia a una distanza inferiore di due metri per almeno quindici minuti o che hanno con lui condiviso uno stesso spazio chiuso senza l’utilizzo di mascherine.

Se rientrate in questa casistica e siete vaccinati, dovete stare in quarantena per sette giorni e poi sottoporvi a tampone (molecolare o antigenico). Se il test risultasse negativo, sarete “liberi”. Se non potete sottoporvi a un test, la quarantena dovrà durare 14 giorni, alla fine dei quali sarete “liberi” anche senza test. Se invece siete un contatto stretto ma non siete vaccinati (o avete ricevuto soltanto una dose), dovrete restare in quarantena per dieci giorni e poi sottoporvi a tampone. Se non fosse possibile eseguire un test, la quarantena dovrà durare 14 giorni, alla fine dei quali sarete “liberi”.

I sette (o dieci) giorni di quarantena non possono essere evitati, neppure nel caso in cui effettuiate un tampone e questo risulti negativo prima della fine della quarantena.

Rientrano tra i contatti a basso rischio, invece, le persone che sono state faccia a faccia, a una distanza inferiore di due metri e per meno di quindici minuti, con un positivo, oppure che abbiano condiviso con lui uno spazio chiuso per meno di quindici minuti. In questi casi, non importa se siate vaccinati o meno: il protocollo non prevede quarantena o tampone.

Queste regole, ovviamente, valgono nel caso in cui non presentiate sintomi. Viceversa, servirà un tampone: se questo risultasse positivo, è previsto l’isolamento obbligatorio. Dopo tre giorni dalla sparizione dei sintomi, ci si può sottoporre a un nuovo tampone: se negativo si è di nuovo liberi, se invece risultasse nuovamente positivo l’isolamento continuerà e verrà fissato un nuovo test a circa 48 ore di distanza.

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